LA JUVE TORNA IN CAMPO 22 GIORNI DOPO LA VITTORIA DI SAN SIRO.
CONTRO IL PALERMO L’OBIETTIVO E’ TORNARE AL COMANDO DEL CAMPIONATO.
CONTE CARICA I SUOI: “E’ COME UNA FINALE, NON PENSIAMO AD ALTRO”.
Inter – Juventus 1 – 2. Le ultime immagini della Juve sono ferme a quella notte milanese, perchè da allora, complice il maltempo di Napoli, i bianconeri non hanno più giocato. Ventidue giorni dopo la testa della classifica ha un nuovo padrone (la Lazio, ma con 2 gare in più), e la Juventus vuole cambiare le gerarchie. Ecco perchè Antonio Conte ieri pomeriggio ha usato toni forti per presentare la partita contro il Palermo (Juventus Stadium, ore 15.00): “La sfida contro il Palermo per noi deve essere la finale di Coppa del Mondo, pensiamo solo a quello, senza fare calcoli e senza turn over, poi da lunedì penseremo alla Lazio”. Parole grosse ma sicuramente efficaci, per una Juve che, priva di impegni europei, deve vivere le partite di campionato come fossero gare da dentro o fuori. Battere il Palermo avrebbe una valenza importantissima, perchè poi i bianconeri se la dovranno vedere con Lazio e Napoli (entrambe in trasferta) per quelle che saranno sfide da batticuore. Arrivare ai big match guardando le avversarie dall’alto sarebbe una cosa, dover vincere per forza un’altra. Conte lo sa bene, ecco perchè spera di rivedere la Juve pre sosta, quella capace di imporre il proprio gioco contro chiunque, anche se questo lungo stop lo innervosisce: “Ventidue giorni senza giocare sono tanti, vedo un po’ di perplessità intorno a noi e su come ci ripresenteremo in campo, è inevitabile. Non abbiamo alibi, dopo le sfide delle Nazionali da giovedì ci stiamo risintonizzando sul campionato. Eravamo pronti prima della sosta, lo saremo anche adesso”. Immancabili poi i commenti del tecnico sui temi caldi della settimana bianconera, Calciopoli e Vidal: “Se pensassi che le vicende esterne (guerra Juve – Figc, n.d.r.) possano incidere sugli arbitraggi cambierei mestiere o me ne starei direttamente a casa. Per quanto riguarda Arturo, sono rimasto sorpreso di quanto accaduto, perchè a Torino si è sempre comportato in maniera esemplare. Certo, ha sbagliato e l’errore gli servirà d’esperienza”.