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CAMPIONATO DELLE MILANESI – L’Inter risorge a Verona, il Milan all’esame della Sampdoria

PROFUMO DI DERBY – A una settimana dalla stracittadina di Milano, l’Inter di Mancini rialza la testa e va a vincere per 3 a 0 a Verona grazie a Icardi e Palacio – Il Milan di Inzaghi proverà stasera a proseguire la serie degli ultimi successi ma deve vedersela con la Sampdoria di Mihajlovic che l’anno prossimo potrebbe allenare proprio i rossoneri

CAMPIONATO DELLE MILANESI – L’Inter risorge a Verona, il Milan all’esame della Sampdoria

L’Inter respira, il Milan prova a dare un senso alla sua stagione. Turno pre derby diviso per le milanesi, con i nerazzurri vincitori nell’anticipo di Verona e i rossoneri attesi dal posticipo (ore 20.45) contro la Sampdoria. Tra una settimana poi sarà stracittadina e chissà che, oltre alla supremazia territoriale, in palio non possa esserci la zona Europa League. Molto dipenderà dalla squadra di Inzaghi: se riuscirà a battere i blucerchiati accorcerà la classifica, anche a beneficio dell’Inter.

Che ieri doveva vincere, senza se e senza ma. Lo ha fatto con un risultato rotondo (0-3) che però non dice tutta la verità: il Verona se l’è giocata e se Handanovic non avesse parato l’ennesimo rigore della stagione (peraltro inventato) le cose avrebbero potuto prendere ben altra piega. E poi ci sono due grossi nei a far storcere il naso a Mancini: Brozovic e Guarin, entrambi diffidati, sono stati ammoniti e salteranno il derby. “Il giallo del colombiano è inesistente proprio come il rigore, quello del croato invece c’era – ha spiegato contrariato il tecnico nerazzurro. – Non ho mai visto un rigore del genere, mi chiedo come si faccia a darlo. Indipendentemente dalle squalifiche proveremo a battere il Milan”.

Ad ogni modo quella di ieri resta una serata più che positiva. Dopo un mese e mezzo da incubo (tre pareggi e due sconfitte, oltre all’eliminazione dall’Europa League) l’Inter è tornata a vincere e, guarda caso, lo ha fatto con le firme di Icardi e Palacio. I due hanno segnato e fatto segnare: prima Rodrigo per Mauro (tap in sottoporta all’11esimo, proteste dell’Hellas per la presenza a terra di Tachtsidis), poi Mauro per Rodrigo (48’). A quel punto, dopo un’ora di controllo e buone giocate (su tutti Hernanes, convincente la sua prova da trequartista), l’Inter si è rintanata finendo per soffrire il ritorno dei veneti. Che hanno più volte sfiorato il gol, su tutte al 77esimo: presunto fallo di Vidic su Greco e rigore di Toni parato da Handanovic, proprio come all’andata.

“Crediamo nell’Europa, non si sa mai cosa può succedere – le parole del portiere. – Il mio futuro? Vedremo, per ora la società e il mio procuratore non hanno fatto passi avanti”. Il riferimento è a quel contratto in scadenza tra un anno che mette l’Inter di fronte a un bivio: rinnovo o cessione? La seconda sembra decisamente più probabile visto che Handanovic vorrebbe giocare la Champions.

La stessa che, questa sera, la Sampdoria proverà a conquistare a San Siro. Di fronte però ci sarà un Milan rinfrancato dalle due vittorie consecutive con Cagliari e Palermo e desideroso di ottenere la terza. Sarebbe importante per la classifica, oltre che per il futuro di Inzaghi.

“Non la guarderò fino a tre-quattro giornate dalla fine – ha glissato Superpippo in conferenza stampa. – Sarà una partita molto importante, dovremo giocarla senza ansie, cercando di imporre il nostro gioco. Vogliamo e dobbiamo vincere, sappiamo che altrimenti torneremmo indietro di due settimane”. Il Milan sa di giocarsi molto, proprio come il suo allenatore. E il match, ironia della sorte, vedrà di fronte quel Mihajlovic che, secondo gli ultimi rumors, sarebbe il primo candidato alla sua sostituzione.

“Sono solo chiacchiere da bar, mi fanno sorridere – ha glissato Inzaghi. – Sinisa è un amico e la sua squadra ha i punti che merita. Sappiamo che sarà difficile, ci vorrà un ottimo Milan”. Il tecnico potrà contare sia su Bonaventura che su Van Ginkel: il primo ha recuperato dal problema alla caviglia, il secondo dall’infiammazione al ginocchio. Inzaghi potrà dunque contare su gran parte della rosa e sembra deciso a confermare la formazione di Palermo, Poli per Van Ginkel a parte. In difesa, davanti a Diego Lopez, ci saranno Abate, Paletta, Mexes e Antonelli, a centrocampo De Jong, Poli e Bonaventura, in attacco Cerci, Destro e Menez. Mihajlovic, balzato alle cronache in settimana per aver interrotto un allenamento (“mi sono arrabbiato, spero che i miei si trasformino in serpenti velenosi”), risponderà con il solito 4-2-3-1 nel quale Okaka andrà in panchina per far posto a Muriel, con Eder, Soriano ed Eto’o a supporto.

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