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Campari: utile in calo nel terzo trimestre, pesa l’estate fresca

Il netto scende a 116,9 milioni. Si dimezza l’utile lordo. Avviati tre progetti di ristrutturazione tra cui l’uscita dalle attività no core in Giamaica

Campari: utile in calo nel terzo trimestre, pesa l’estate fresca

Campari ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio con un utile netto di 116,9 milioni di euro, in calo del 21,8%, con ricavi che sono ammontati a 1,06 miliardi (+0,8%). Nel periodo il margine di distribuzione dopo le spese di pubblicita’ e promozione risulta di 391,8 milioni (-0,2%, peri al 36,9% delle vendite), l’Ebitda e’ pari a 222,7 milioni (-2,8%, il 21% delle vendite) e il debito finanziario netto e’ aumentato a 1,03 miliardi (852,8 milioni a tutto dicembre 2013).

Guardando al futuro, ha commentato Bob Kunze-Concewitz, Ceo del gruppo, “si ritiene che la positiva evoluzione del business possa proseguire, beneficiando peraltro di un contesto più favorevole per quanto riguarda i costi delle materie prime, del venir meno degli effetti della temporanea sovrapposizione di costi di produzione che hanno negativamente impattato il 2014, dei ritorni attesi rispetto ai progetti di ristrutturazione annunciati e finalizzati ad aumentare il focus sui principali brand di proprieta’, e, in ultimo, dei nuovi investimenti nel rafforzamento delle capacita’ distributive del Gruppo.”

Utile lordo in deciso calo per il gruppo Campari nel terzo trimestre del 2014. I dati mostrano un passaggio da 58 a 25,9 milioni. Il gruppo Campari ha realizzato vendite nette pari a 374,3 milioni, in aumento rispetto ai precendenti 354 milioni.

Nella nota odierna il gruppo Campari ha comunicato anche l’avvio di tre progetti di ristrutturazione fra i quali ce n’è uno relativo al settore legato ai vini e l’uscita dalle attività non core in Giamaica. Gli oneri straordinari legati ai tre progetti sono di 11,7 milioni mentre quelli complessivi ammontano a 33,4 milioni.

In conference call l’amministratore delegato di Campari Bob Kunze-Concewitz non ha voluto commentare le indiscrezioni sulla dismissione di alcuni liquori e dei vini Sella e Mosca affermando: “Sono stato molto chiaro che stiamo guardando con attenzione agli asset non strategici”

I restanti 21,7 milioni di oneri straordinari si devono per 16,1 milioni alla svalutazione dell’avviamento del business dei vini e per 5,6 milioni ad altre una tantum negative fra cui spese legali e di consulenza per le recenti acquisizioni.

Il gruppo di superalcolici ha confermato l’obiettivo di un margine di contribuzione piatto a fine anno ma ha anche segnalato i rischi legati all’evoluzione del mix di vendite.

Si segnala inoltre che Campari ha anticipato per il quarto trimestre un aumento organico dei costi di struttura “high single digit”, come nel terzo trimestre, a causa del rafforzamento delle organizzazioni commerciali in Regno Unito e Canada e dell’avvio della distribuzione diretta in Spagna.

Pubblicato in: News

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