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Campari, le voci di vendita di Lemonsoda e Oransoda non scaldano la Borsa

Partita la fase di esplorazione del mercato, si attendono ora le offerte preliminari entro la fine del mese di settembre. Giornata incolore per il titolo a Piazza Affari. Oltre ai due celebri marchi, sarebbero stati messi in vendita anche altri marchi quali Pelmosoda, Mojito Soda, Pinacolada Soda e Crodo. Il valore degli asset in questione si aggira intorno ai 100 milioni di euro

Secondo alcuni rumors di mercato il gruppo Campari sarebbe intenzionato a cedere il ramo d’azienda dei soft drinks – che comprendono una serie di marchi noti come Lemonsoda, Oransoda e Crodo – senza rete commerciale. I potenziali acquirenti potrebbero dunque essere grandi multinazionali estere o gruppi industriali italiani.

Nonostante le voci della possibile operazione, il titolo a Piazza Affari non ha subito particolari variazioni, viaggiando intorno al +0,1% nell’arco dell’intera mattinata. 

Il ramo oggetto dell’operazione presenta un valore vicino ai 100 milioni di euro. Al lavoro per cercare potenziali acquirenti ci sarebbe, secondo quanto riferito da Dealreporter, la banca d’affari olandese Rabobank, altamente specializzata sul settore beverage ed alimentare. 

La decisione segue la strategia del gruppo che prevede la crescita e lo sviluppo delle attività core – come Aperol, Campari, Averna e Braulio – con la conseguente progressiva razionalizzazione delle non-core. Rientra nel piano strategico dunque l’acquisizione di Grand Marnier in Francia, che ha portato un effetto positivo di 58,9 milioni sulle vendite e di 14,,2 milioni sull’Ebitda rettificato nel primo semestre. 

Negli scorsi mesi il Gruppo guidato da Bob Kunze-Concewitz aveva ceduto business non core come Carolans ed Irish Mist ed anche alcune attività immobiliari, raccogliendo dalle operazioni 228 milioni di euro complessivi, che hanno contribuito alla riduzione dell’indebitamento per il 2017. 

Il gruppo Campari ha infatti chiuso in positivo il primo semestre, con tutti gli indicatori in crescita. Le vendite sono cresciute del 13,5% a 844,7 milioni di euro. L’utile netto è aumentato del 21,1%, raggiungendo i 93,5 milioni di euro. 

 

 

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