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Camere, presidenze al buio: duello M5S-destra

Saltano gli accordi tra Di Maio e Salvini e le votazioni per l’elezione dei nuovi presidenti di Camera e Senato dopo il no dei Cinque Stelle alla candidatura di Romani, sostenuto da tutto il centrodestra, a Palazzo Madama – Fico (M5S) in bilico a Montecitorio

Camere, presidenze al buio: duello M5S-destra

Niente da fare. Ieri sera il vertice dei capigruppo di tutti i partiti ha sancito che per il momento è saltato ogni accordo fra Movimento 5 Stelle e Centrodestra sull’elezione dei presidenti di Camera e Senato. E siamo di nuovo allo stallo.

Durante la riunione, Forza Italia ha insistito sulla candidatura di Paolo Romani per il Senato, chiedendo ai Cinque Stelle di incontrare Silvio Berlusconi. Il Movimento ha però ribadito che non voterà mai Romani, su cui pesa una vecchia condanna per peculato, e che non intende nemmeno accettare un faccia a faccia fra Luigi Di Maio e l’ex Cavaliere.

“I nomi usciranno solo se  ci sarà un incontro tra i leader, altrimenti il centrodestra andrà con Romani al Senato e Giancarlo Giorgetti alla Camera”, dicono da Forza Italia. “Non accettano di parlare dei nomi delle presidenze con il leader di Fi – ha spiegato Romani – abbiamo fatto per un’ora questa domanda e loro ci hanno risposto di voler derubricare la cosa al tavolo dei capigruppo”.

Berlusconi, insomma, non accetta che Di Maio non voglia trattare con lui. E per non essere messo fuori dai giochi, l’ex Premier ha dato un mandato preciso ai suoi capigruppo: d’ora in avanti trattate solo sugli altri incarichi, sulle presidenze invece chi vuole deve discutere con me.

Giulia Grillo, presidente dei deputati a 5 Stelle, ha replicato: “Siamo fiduciosi che non ci sarà un Nazareno bis. Ci auguriamo che la notte porti consiglio affinché la leadership di Salvini unifichi la saggezza del centrodestra”. E il capogruppo grillino al Senato, Danilo Toninelli, ha precisato: “La Lega ha fatto il nome di Romani, abbiamo confermato che per noi non ha i requisiti, in quanto condannato per peculato. Ma ciò non significa che chiudiamo a un nome di centrodestra”.

Dalla Lega, Matteo Salvini continua a usare toni concilianti: “Per rispetto del voto degli italiani, ribadisco la nostra disponibilità a riconoscere ai 5 stelle la presidenza di una delle due Camere. Tutti i gruppi siano responsabili”.

Cosa succederà a questo punto? Le regole per eleggere il Presidente della Camera sono queste:

  • Primo scrutinio: maggioranza pari a due terzi dei parlamentari
  • Secondo scrutinio: maggioranza pari a due terzi dei votanti
  • Terzo scrutinio: maggioranza pari a due terzi dei votanti
  • Quarto scrutinio: maggioranza assoluta dei votanti

Per eleggere il Presidente del Senato, invece, il sistema è un po’ diverso:

  • Primo scrutinio: maggioranza assoluta dei senatori
  • Secondo scrutinio: maggioranza assoluta dei senatori
  • Terzo scrutinio: maggioranza assoluta dei presenti
  • Quarto scrutinio: ballottaggio tra i due candidati più votati al terzo scrutinio

L’obiettivo di Forza Italia è portare Romani al ballottaggio al Senato, per cercare a quel punto una sponda nel Pd. Ma c’è il rischio che, con il voto segreto, i leghisti possano giocare di sponda con il Movimento Cinque Stelle proprio per affossare la candidatura di Romani. Alla Camera, invece, è in bilico la candidatura di Roberto Fico, che non incontra il favore nemmeno di tutti gli esponenti grillini.

Ai primi due scrutini, in programma per oggi, è attesa una pioggia di schede bianche, dal centrodestra come dal centrosinistra. Si inizierà a fare sul serio dalla terza votazione, in agenda sabato.

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