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Calcio: Milan-Juventus, pace fatta. Anzi no

La violenza emersa prima, durante e dopo la partita contestata si sta ora tramutando in un eccessivo e poco convincente fair play – Galliani: “Pace fatta, ma il cuore sanguina ancora sul gol non gol” – Agnelli: “Mai stata guerra” – A smascherare il rinnovato idillio ci pensa Zamparini, che sulla governance di Lega: “Quando devono dividersi il bottino…”.

Calcio: Milan-Juventus, pace fatta. Anzi no

Andrea Agnelli: “Il Milan ha chiesto scusa”. Ma di cosa?, direbbero i tifosi milanisti, ancora convinti di aver subito il torto più grande della storia. Adriano Galliani: “Pace fatta, ma il cuore sanguina ancora sul gol non gol di Muntari”. Insomma, pace fatta sì o no?, direbbero invece gli juventini, esausti dall’esser finiti nuovamente nell’occhio del ciclone nonostante il purgatorio-Calciopoli. I due protagonisti della bagarre calcistica del secolo, quella seguita (e, a dire il vero, anche preceduta) al big match Milan-Juve di sabato scorso che ha visto andare in scena la piccola bottega degli orrori arbitrali, non devono avere le idee molto chiare.

L’impressione è che si stia passando dalla rabbia estrema (e, visti gli errori ai danni delle due squadre, soprattutto del Milan, parzialmente giustificata) a un fair-play quasi nauseante, che fa sì piacere agli amanti del calcio giocato e non di quello urlato, ma certamente stona con una rivalità che c’è, che deve esserci e che è giusto che ci sia. “Partita falsata”, “I ladri sono tornati”, “Campionato deciso a tavolino”, si indignava la Milano rossonera all’indomani del fattaccio, fino ad arrivare a quel riprovevole “Testa di c…” rivolto in diretta tv all’allenatore bianconero Conte dal re dei “giornalisti-tifosi”, Carlo Pellegatti.

Doverose (e forse persino insufficienti) le sue scuse, sarebbe però bello assistere d’ora in avanti, pur nei confini della civiltà, ad una rivalità vera, sportiva, degna delle due squadre più titolate d’Italia che si stanno giocando uno scudetto e non un Trofeo Berlusconi qualsiasi.

E invece questo improvviso “volemose bene” appare a sua volta come un’esacerbazione, quasi alla pari dell’oscena violenza verbale emersa prima, durante e dopo Milan-Juventus. Come due bambini che hanno capito di averla fatta grossa e poi esagerano con le sdolcinerie. Tant’è vero che lo stesso Milan ha tenuto a precisare: “Le scuse di Galliani sono personali, all’interno del club resta l’irritazione per la ‘strategia di tensione’ creata dalla Juventus nei giorni precedenti la partita”.

Meno male che a smascherare il commovente quadretto ci aveva già pensato il sempre provocatorio presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, prossimo avversario del Milan: “Quando devono dividersi il bottino (riferendosi all’assemblea di Lega sulla nuova governance, ndr) Milan e Juve stanno insieme. E comunque sabato sera l’errore è stato collettivo. Non temo compensazioni: anzi, con i rossoneri dovrebbero ripagarci di tutto quello che ci hanno tolto col Siena”. Non male.

Intanto sul (presunto) rinnovato idillio Milan-Juve è intervenuto ancora, con sicurezza, il presidente bianconero Andrea Agnelli: “I rapporti fra la Juve e il Milan sono sempre stati buoni, non c’è stata nessuna guerra”. Mah, a noi non è parso. Comunque vedremo: appuntamento al prossimo torto arbitrale.

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