Fare un bilancio del 2011 calcistico non è semplice, anche perché nel mondo del pallone il calendario corre ad una velocità diversa rispetto a quello normale. Parafrasando Nick Hornby (grande scrittore ma soprattutto fan sfegatato dell’Arsenal) “E’ il calendario delle partite ad avere sempre l’ultima parola su qualsiasi progetto, non quello solare”. Il campionato inizia a fine agosto e termina a maggio, il che ci impone necessariamente di spezzare in due il tempo. Prendiamo la Juventus: da gennaio a giugno i tifosi bianconeri hanno vissuto un incubo, mentre ora, con la nuova stagione arrivata quasi al giro di boa, sognano ad occhi aperti, tanto che hanno quasi paura di essere svegliati. Che senso avrebbe allora dare un voto all’intero anno solare, dal momento che nel calcio ogni stagione fa storia a sé. Per questo motivo, nel nostro bilancio di fine anno, prenderemo in considerazione solo la seconda parte del 2011, iniziata a settembre e terminata pochi giorni fa. Mentre scriviamo, le squadre hanno terminato le vacanze e hanno appena cominciato i ritiri invernali, con la testa alle prossime partite (sabato 7 gennaio) e al calciomercato. Ma questa è un’altra storia, che continueremo a raccontarvi per tutto il resto del 2012. Augurandovi un felice anno nuovo, facciamo un bilancio su quello che è successo in questo campionato.
JUVENTUS – VOTO: 9
La Juventus è tornata. Il sospetto ci era già venuto in estate, quando Andrea Agnelli aveva deciso di riportare a casa Antonio Conte (31 maggio 2011, prima data da cerchiare sul calendario). L’aver affidato la panchina bianconera all’ex capitano, era già di per sé un segnale importante: la Juve doveva tornare ad avere la mentalità da prima della classe, dunque partire da un uomo vincente era imprescindibile. A Gigi Delneri fischieranno le orecchie, ma questa è la verità. Da lì in poi è andato tutto bene, anzi benissimo. Dai nuovi acquisti alla classifica, passando per lo Juventus Stadium, questa seconda parte di 2011 è stata davvero ricca di soddisfazioni, come nemmeno i tifosi più accesi potevano immaginare. La seconda data da ricordare è il 2 ottobre, con la vittoria sul Milan campione d’Italia. In quel 2 a 0 c’era tutto l’orgoglio juventino, ribadito in modo ancora più netto il 29 ottobre a San Siro contro l’Inter. A tre giornate dalla fine del girone d’andata, i bianconeri sono primi in classifica, seppur in coabitazione con il Milan. Gli uomini di Conte inoltre sono ancora imbattuti, sia in casa che in trasferta. Ecco perché, al di là della scaramanzia, in casa Juve regna forte l’ottimismo. E’ vero, il difficile deve ancora arrivare, ma anche il meglio. E Antonio Conte lo sa bene.
MILAN – VOTO: 8
Stessi punti in classifica della Juventus, ma uno in meno nel nostro pagellone. Perché? Bè, per prima cosa i rossoneri hanno perso (male) lo scontro diretto, secondo sul piano del gioco sembrano fare più fatica. I bianconeri esprimono un gioco corale, mentre il Milan si affida più che altro alle invenzioni di Zlatan Ibrahimovic. Detto questo però, stiamo parlando di una squadra capace di fare 29 punti nelle ultime 11 partite, indice di un cammino eccezionale, che nemmeno la Juventus è riuscita a sostenere. I rossoneri poi hanno già alzato al cielo un trofeo (6 agosto, Supercoppa Italiana a Pechino) e si sono qualificati agli ottavi di Champions League, dando per altro del filo da torcere al Barcellona (a proposito, 10 e lode per Messi e compagni). Analizzando complessivamente il 2011, il Milan è stato senza dubbio il re d’Italia, ma anche guardando solo la seconda parte c’è da leccarsi i baffi. In attesa di capire cosa succederà sul mercato, Berlusconi può essere soddisfatto del suo giocattolo preferito, e con lui tutti i tifosi rossoneri.
LAZIO – VOTO: 7,5
Ottimo fin qui anche il cammino della Lazio. La premiata ditta Lotito – Reja (senza dimenticare però il ds Tare) ha prodotto un quarto posto con vista Champions, oltre ad una qualificazione ai sedicesimi di Europa League. C’è da sorridere, soprattutto pensando alle premesse di inizio stagione. Il 18 settembre una sconfitta interna contro il Genoa fece esplodere la rabbia della tifoseria, che arrivò addirittura a chiedere la testa di Edy Reja. Complimenti a Lotito, bravo a non cedere al volere popolare, perché il tecnico goriziano è stato importantissimo nell’economia della squadra. E così sono arrivati anche i risultati, tanto che la piazza ha cominciato perfino a parlare di scudetto. Le ultime partite hanno però dimostrato che la Lazio non è ancora attrezzata per arrivare a tanto: la coperta è quella che è, se la tiri in un senso (campionato) perdi punti nell’altro (Europa League) e viceversa. Nonostante l’ultima stonatura (contro il Chievo i biancocelesti hanno offerto un triste spettacolo) il bilancio di questa prima parte di campionato resta più che buono. Vedremo se il mercato consentirà a Reja di alzare ulteriormente il tiro nel 2012.
NAPOLI – VOTO: 7
Il voto al Napoli è frutto di un semplicissimo calcolo matematico. In Champions League gli azzurri si sono guadagnati un 9 (10 si dà solo quando la si vince) mentre in campionato i risultati non sono stati quelli attesi (5 secco). Dunque il giudizio resta più che lusinghiero, anche perché non capita tutti gli anni di battere il Manchester City ed entrare nell’elite europea. Cinque anni fa il Napoli gravitava in Serie C, mentre ora prepara l’assalto al Chelsea di Roman Abramovich. Emozioni importanti, che una piazza come quella napoletana meriterebbe di vivere ogni anno. Ecco perché il campionato va affrontato diversamente, pena ritrovarsi qui fra 12 mesi a parlare delle imprese europee solo al passato. La Champions si conquista solo in due modi: o la si vince (e con tutto l’affetto non crediamo succederà) oppure si deve arrivare nelle prime tre in campionato. In questa prima parte il Napoli non ha tenuto il passo giusto, ma il tempo per rimediare c’è ancora. La sensazione però è che gli uomini di Mazzarri si siano fatti il palato fino: bene contro le grandi d’Europa, così come negli impegni di cartello italiani. Decisamente peggio è andata contro le provinciali, che contro di loro si sono tolte parecchie soddisfazioni. L’anno solare si è chiuso con un roboante 6 a 1 sul Genoa, che, risultato a parte, dovrà essere il biglietto da visita del Napoli. Possibilmente anche in campionato.
ROMA – VOTO: 6
Il progetto va avanti. E per la prima volta da inizio stagione, si ha la sensazione che possa essere arrivato al punto di svolta. Intendiamoci, il Barcellona resta un miraggio, ma Luis Enrique ha lavorato bene e ora sta raccogliendo i primi frutti. Certo, lo spagnolo si è svegliato appena in tempo, perché al di là dei proclami societari la fiducia era scesa ai minimi termini, ma alla fine contano i risultati. La Roma ha salutato il 2011 a 24 punti, 8 in meno rispetto all’Udinese terza in classifica. Gli americani sognavano altro, ma visto come si erano messe le cose la posizione è lusinghiera. Quello che piace di questa Roma è che se la gioca sempre con tutti, in casa e in trasferta. E così, possono arrivare scoppole indimenticabili (su tutte lo 0 a 3 di Firenze dello scorso 4 dicembre) e grandi vittorie, come quella al San Paolo contro il Napoli. Al centro di tutto poi, è tornato Francesco Totti, messo in discussione, addirittura contestato, ma sempre decisivo. E’ ancora a secco di gol il capitano giallorosso, ma si è preso la fiducia di Luis Enrique, uno che non guarda numeri e cifre ma semplicemente la forma fisica dei suoi. Dopo la confusione dei primi mesi, l’ultima Roma ha mostrato mentalità spagnola e schemi italiani, un mix quasi perfetto che potrebbe essere letale per tutti. E se fosse questo il vero progetto?
INTER – VOTO: 5
Eccoci arrivati alla vera delusione. Nel calcio contano i risultati e gli ultimi in casa nerazzura sono stati molto positivi (6 vittorie nelle ultime 7 partite), ma dimenticarsi il disastro dei primi mesi sarebbe poco serio. L’Inter ha vissuto fino a poche settimane fa appena sopra la zona retrocessione, ha fallito tutti gli scontri diretti fin qui giocati (all’appello mancano ancora il derby contro il Milan e la trasferta romana contro la Lazio) e quasi mai ha offerto un gioco accettabile. Situazione figlia degli errori estivi, a cominciare dall’assunzione di Gasperini e non solo per demeriti del tecnico (che comunque ci sono stati). Prendere un allenatore schiavo di un modulo (3-4-3) e non dargli la rosa adeguata già di per sé è assurdo, vendere Eto’o a fine mercato e pensare di non indebolire la squadra è pura follia. A sistemare il caos assoluto (squadra senza vittorie dopo 5 partite, Forlan acquistato senza sapere che non avrebbe potuto giocare in Champions ecc.) è arrivato Claudio Ranieri, per tutti “Il normalizzatore”. Effettivamente il tecnico romano, tra alti e bassi preoccupanti, sembrerebbe aver dato un’aggiustata generale che ha portato l’Inter al quinto posto in classifica, a sei lunghezze dalla zona Champions e a otto dal duo Juventus – Milan. Situazione quasi normalizzata dunque, anche se gli esami tosti arriveranno a gennaio. Dopo il Parma a San Siro, ci saranno derby e Lazio, partite che daranno un senso (in un verso o nell’altro) al campionato nerazzurro. Due cose possono consolare i tifosi interisti: il mercato che sta arrivando e la consapevolezza che fare peggio del 2011 è davvero difficile.