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Cairo snobba i 10 periodici Rcs

Il Presidente di Cairo communication ha sostanzialmente escluso un suo interesse per le 10 testate periodiche che il gruppo Rcs intende cedere o chiudere – Il piano strategico per La7 sarà pronto “entro giugno, non penso ad esuberi” – Racccolta pubblicitaria? “Segnali incoraggianti per aprile”.

Cairo snobba i 10 periodici Rcs

“Preferisco lanciare nuovi giornali che non prenderne di esistenti”. Con queste parole il presidente di Cairo Communication, Urbano Cairo, ha sostanzialmente escluso un suo interesse per le 10 testate periodiche che il gruppo Rcs intende cedere o chiudere. 

“Avrei detto ‘solo con dote’ – ha scherzato Cairo durante la conferenza stampa di presentazione dell’acquisto di La7 -. In realtà, più seriamente, credo che in questo momento sia importante per noi concentrarci su quello che già facciamo”.

Quanto alla rete televisiva recentemente acquistata da TI Media, Cairo conta di mettere a punto “entro giungo” il piano strategico: “E’ evidente che ci diamo dei tempi veloci – ha detto -. Ci sono dei rubinetti aperti che vanno chiusi velocemente, ma non posso dire niente ora, prima dobbiamo entrare e vedere. Non penso oggi a tagli al personale, ma ad organizzare tutto in modo che la gente abbia cose da fare. La mia attitudine è sempre stata di cercare di far lavorare le persone”. Cairo ha però confermato le indiscrezioni di stampa sul passaggio di alcuni dipendenti de La7 al gruppo Telecom: “60 persone saranno riassunte”.

A chi gli chiedeva se in futuro potrebbe aprire ad altri imprenditori il capitale di La7, l’editore ha risposto con un’altra battuta: “Non credo tanto alle cordate, a parte quando sono in montagna. Quando le aziende editoriali hanno troppi soci che vogliono dire ognuno la loro si rischia di fare passi falsi. Vi ricordo poi che gli accordi prevedono un lock-up per 24 mesi a partire dal closing dell’operazione, quindi per due anni non possiamo vendere azioni “.

Infine, un passaggio sul mercato pubblicitario: “Credo che questa crisi, che dura ormai da 18 mesi, non sarà senza fine. Ho visto già buoni segnali per il mese di aprile. Il 2013 certamente non è iniziato bene, ma la cosa era attesa. Le previsioni per il mercato parlano quest’anno sono di un calo del 5-6%, che sarà però dato da una media tra un primo semestre con una perdita a due cifre e una seconda parte dell’anno molto migliore”.

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