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Btp 15, boom di prenotazioni. Saras: i russi lasciano i Moratti

Poco dopo le 11 di stamattina le prenotazioni per il nuovo Btp a 15 anni avevano già raggiunto i 18 miliardi, con tassi in ascesa – Con un’operazione-lampo i russi di Rosneft hanno venduta l’intera quota del 12% che detenevano nella Saras della famiglia Moratti – A Londra crolla l’editore Pearson (-27%)

Borse poco mosse in mattinata, a fronte di sensibili movimenti sul mercato valutario. Dopo cinque sedute al ribasso, torna il cambio euro/dollaro è indicato stamattina a 1,069, in linea con la chiusura di ieri sera, sui massimi da un mese. La sterlina consolida il +2% di ieri, la miglior seduta da giugno (cross euro/sterlina 0,867).

A Piazza Affari l’indice Ftse Mib perde lo 0,2%, attorno a quota 19.200. Più forte il ribasso di Parigi (-0,4%). In terreno positive Francoforte e Madrid. Su dello 0,2% anche Londra, nonostante il rally della valuta della Regina. L’editore britannico Pearson ha ridotto le prospettive sull’utile dei prossimi due anni e a fine mattina arriva a cedere il 27%.

Poco dopo le 11 gli ordini per il nuovo Btp a 15 anni hanno già superato la soglia di 18 miliardi. Alle ore 11,20 il Btp 1 marzo 2032 con cedola all’1,65% è stato scambiato in rialzo di circa 0,2 punti a 91,67, per un rendimento del 2,32%: ne conseguirebbe un rendimento per il nuovo titolo in area a 2,52%. L’operazione è gestita da Banca Imi, Barclays, Credit Agricole, Ing Bank e Natwest. Il pricing è atteso in giornata.

Il downgrading del debito italiano da parte di Dbrs e i rilievi di Bruxelles al documento del Mef non hanno impedito il decollo del nuovo titolo. In tarda mattinata il secondario appare in lieve calo, sovraperformando tuttavia la quasi totalità del comparto europeo. Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 166 punti base dai 167 del finale di seduta mentre il tasso del decennale scambia a 1,92% da 1,91% dell’ultima chiusura.

L’inflazione dell’area euro è salita a dicembre dell’1,1% (+0,6% su base mensile) in linea con le previsioni, confortando la previsione che domani la Bce non effettuerà cambiamenti nei programmi del Qe. Gli esperti di Bank of America-Merrill Lynch ritengono che Draghi cercherà di essere “il più noioso possibile”, restando legato al messaggio dato a dicembre per evitare di creare aspettative su ulteriori cambiamenti della politica monetaria.

Nel pomeriggio usciranno i dati sull’inflazione Usa, vista in rialzo al 2,1% dal precedente 1,7%.

Petrolio in lieve rialzo con il Brent a 55,8 dollari al barile (+0,5%). Salgono i titoli legati al greggio: Eni +0,1%, Saipem +1,2%, Tenaris +0,7%.

Saras scende del 3,5% a 1,591 euro: con una vendita lampo annunciata ieri sera, Rosneft ha ceduto a investitori istituzionali l’intera quota del 12% che ancora possedeva. Secondo indiscrezioni, il prezzo dovrebbe essere di 1,53 euro per azione, contro un prezzo di chiusura di ieri a 1,651 euro.

Deboli le banche (-0,2% l’indice di settore). Unicredit -1,1%: il raggruppamento delle azioni ordinarie e di risparmio sarà effettivo dal 23 gennaio. Capital Group, primo azionista con il 6,7%, scommette sul rilancio della banca sotto la regia dell’ad Jean Pierre Mustier. 

Nel resto del settore Intesa perde lo 0,5%, Banco Bpm +0,1%, Ubi +0,1%. In grande spolvero Creval (+8,6%) dopo che l’annuncio sulla scelta degli adviser sulle strategie ha riacceso le speculazioni sull’M&A. Gli scambi sono intensi con circa 21 milioni di pezzi trattati, poco più del doppio della media.

In calo Generali (-1,3%). In controtendenza Cattolica Assicurazioni (+1,7%). Scor, tra i principali gruppi di riassicurazione al mondo, basato in Francia con una quota del 10% sul mercato italiano, è entrato nel capitale della compagnia con una quota del 2%. Operazione che porta un azionista stabile nel capitale e si va ad aggiungere alla Banca popolare di Vicenza con il 15,07%.

Mediaset -0,4%: è in corso la presentazione a Londra del nuovo piano industriale, che prevede di raggiungere nel 2020 un Ebit delle attività media italiane di 468 milioni e di salire dal 37,4% di oggi a oltre il 39% della quota di mercato pubblicitario. Premium si aprirà ad altri operatori. Il piano si articola in tre aree strategiche di business: la tv, il digitale e la radio, e si basa su quattro driver di crescita, ovvero Content Multiplier, Ad Tech Platform, Audience Profiling e approccio Cross-Media. 200 mln di miglioramento dell’ebit al 2020 arriveranno dalla nuova pay tv

Telecom Italia arretra dello 0,7%. Fiat Chrysler riguadagna posizioni: +0,4% anche se Dbrs ha messo sotto osservazione con implicazioni “developing” il rating, a cui era stato assegnato il rating BB (low) con un trend positivo.

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