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Brueghel, mostra prorogata per tutto il weekend

Visto il grande successo di pubblico, oltre 200mila visitatori, la mostra “Brueghel. Meraviglie dell’arte fiamminga”, al Chiostro del Bramante, rimarrà aperta fino al 7 luglio – Una mostra con “cinque” sezioni e oltre 100 opere provenienti dai musei più importanti nazionali ed internazionali e collezioni private.

Brueghel, mostra prorogata per tutto il weekend

La mostra “Brueghel. Meraviglie dell’arte fiamminga“, ospitata al Chiostro del Bramante (Roma) resterà aperta solo fino al 7 luglio. L’esposizione è da Sergio Gaddi e Doron J. Lurie, Conservatore dei Dipinti Antichi al Tel Aviv Museum of Art, la mostra fa parte di un grande progetto internazionale che approda per la prima volta nella Città Eterna in una versione inedita e rinnovata, dopo le tappe di Como e Tel Aviv.

Con oltre 100 opere, l’esposizione offre al pubblico la possibilità di vedere da vicino meravigliosi dipinti, presentati in modo organico e completo nella suggestiva cornice capitolina, provenienti da importanti musei nazionali e internazionali, e da un elevato numero di prestigiose collezioni private, nella cui estremamente frammentaria dislocazione nel mondo, sta l’eccezionalità di questa mostra he è riuscita a raccogliere e mettere insieme capolavori altrimenti difficilmente accessibili, alcuni dei quali finora mai esposti al pubblico.

Un’opportunità imperdibile dunque per apprezzare straordinari dipinti, per la prima volta in Italia, come il magnifico Le sette opere di misericordia (1616 – 1618 ca.) di Pieter Brueghel il Giovane, in cui le diverse rappresentazioni della carità vengono esaltate e declinate attraverso l’intensità delle figure ritratte, richiamando per contrapposizione il superbo I sette peccati capitali di Hieronymus Bosch (1500 ca.), o Il ciarlatano della scuola di Bosch, entrambi presenti in mostra e mai giuntiprima a Roma.

E proprio dal rapporto che con Bosch ebbe il capostipite dei Brueghel, Pieter il Vecchio (1525/1530 ca. – 1569), inizia il racconto della dinastia che, con la sua visione disincantata dell’umanità, ha segnato la storia dell’arte europea dei secoli a venire. Del “maestro spirituale” Pieter Brueghel il Vecchio seppe approfondire in chiave terrena le visioni oniriche, passando da uno stile ricercato e concentrato sulla tradizione, ad uno più icastico e interessato alla realtà, prestando grande attenzione al paesaggio e al rapporto tra uomo e natura, attraverso scene di danze contadine e proverbi figurati che riecheggiarono a lungo e cambiarono definitivamente la pittura fiamminga, aprendola alla modernità. Illustratore di un mondo agreste divenuto simbolo di una lettura sul senso della vita umana che già all’epoca riscosse incredibile successo presso la committenza internazionale, dopo la sua morte, i registri del comico e del grottesco tipici dei suoi lavori, assunsero una valenza educativa che venne quindi raccolta dai figli, Pieter il Giovane (1564 – 1638) e Jan il Vecchio (1568 – 1625).

Rispetto al fratello, Pieter il Giovane ricalcò più da vicino le orme del padre (realizzando anche vere e proprie copie, oggi a volte uniche testimonianze di originali andati perduti), di cui però seppe rinnovare lo stile e i temi attraverso una personale elaborazione, rintracciabile in mostra per esempio nella splendida Trappola per uccelli (1605) che, con le sue atmosfere forti e le sue tinte decise, racchiude in sé tutte le peculiarità del Barocco Fiammingo. Mentre Jan il Vecchio, soprannominato “dei velluti” per la preziosità della sua tecnica, si dimostrò invece più orientato al rinnovamento stilistico, diventando il riferimento imitativo per gli artisti “bruegheliani” successivi.

La genealogia prosegue poi e si ramifica, dal patriarca alla sua più lontana discendenza, in una complicata rete di relazioni presentata in mostra con precisione e rigore, fino agli undici figli di Janmil Giovane, cinque dei quali pittori anch’essi. In pieno ?600 lo “stile Brueghel” ha ormai assunto i tratti di un vero e proprio marchio di qualità. Il percorso si focalizza attorno alle vicende di ciascunm artista e si sviluppa secondo una logica a rete, abbracciando riferimenti storici del periodo inesame, e analizza l’esperienza finanche di personaggi quali Jan van Kessel I (1626 – 1679), figlio di Paschasia, sorella di Jan Brueghel, e di Ambrosius Brueghel (1617 – 1675), artista di grandissima qualità ma poco conosciuto e studiato. Il percorso espositivo si chiude infine con

La prima sezione è dedicata all’ambiente storico e culturale all’interno del quale si sviluppa l’esperienza artistica del capostipite dell’intera dinastia, Pieter Brueghel il Vecchio.

La seconda sezione è dedicata ai figli di Pieter Brueghel il Vecchio: Pieter il Giovane e Jan il Vecchio. Il primo, cronista del suo tempo, riprende i temi paterni, ma al tempo stesso riesce a svilupparli e arricchirli, in particolar modo nelle rappresentazioni di scene contadine e di vita quotidiana.

Nella terza sezione vengono analizzate nel dettaglio le articolate relazioni artistiche che intercorrono tra i numerosi membri della genealogia dei Brueghel e le loro vantaggiose collaborazioni creative con artisti diversi, come per esempio quelle tra Jan Brueghel il Giovane e Frans Francken, Joos de Momper o Hendrick van Balen. Lo “stile Brueghel” è ormai diventato una

Nella quarta sezione, troviamo la tecnica e lo stile di Jan il Vecchio vengono ripresi dal figlio Jan il Giovane, al quale la mostra dedica un ampio spazio, oltre che una specifica sezione tematica relativa alla pittura di genere con esplicito riferimento naturalistico ai fiori e alle visioni simboliche.

La quinta e ultima sezione della mostra completa la presentazione degli oltre cento anni di attività della bottega dei Brueghel, già diventata leggendaria dalla seconda metà del ?600, ma non dimenticaaltri grandi pittori entrati nella cerchia per vincolo matrimoniale, come David Teniers il Giovane chesposa Anna, sorella di Jan il Giovane, ed è tra i più grandi narratori del mondo contadinoquotidiano del ‘600, pur in assenza dei severi giudizi di Pieter Brueghel il Vecchio. 

Chiostro del Bramante
Via Arco della Pace – 5 – Roma 
Info orari: 0668809036

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