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Brexit: ecco i piani di Goldman Sachs, centinaia di assunzioni in Europa

Il Ceo Richard Gnodde spiega che la strategia del gruppo nei prossimi 18 mesi terrà conto sia di spostamenti di personale da Londra che di nuove assunzioni in Europa nell’ordine delle “centinaia” di posti di lavoro. Per fare fronte alle esigenze della sua clientela il gruppo bancario intende ampliare la sua presenza nella Ue dove ha già licenze in Francia e Germania

Brexit: ecco i piani di Goldman Sachs, centinaia di assunzioni in Europa

Nella prima fase di aggiustamento in vista di Brexit, Goldman Sachs alleggerirà i suoi posti di lavoro a Londra per rinforzare la sua presenza in Europa di alcune “centinaia di persone” in esecuzione dei piani di aggiustamento a Brexit. Lo ha affermato il Ceo della banca d’affari intervistato in esclusiva da Cnbc martedì.

Interrogato se l’espansione in Europa riguarderà il trasferimento di posti di lavoro da Londra o piuttosto l’assunzione di nuovo personale nel continente, Richard Gnodde conferma che i piani di GS rifletteranno entrambi le strategie nei prossimi 18 mesi.

“Sarà una combinazione delle due cose. Assumeremo persone in Europa e ci sarà anche qualche trasferimento” ha chiarito il manager,   spiegando che il periodo in arrivo vedrà investimenti in infrastrutture, personale, sistemi e tecnologia. Goldman Sachs ha anche confermato che questo spostamento da Londra non si riserverà necessariamente in una riduzione netta di lavoratori nel Regno Unito. 

“In questa prima fase in cui daremo esecuzione al piano alternativo a Brexit, siamo nell’ordine di qualche centinaio di persone interessate” ha detto Gnodde quando gli è stato chiesto di anticipare qualche numero sull’aumento di personale nel continente.

Gnodde ha detto inoltre che di fronte allo scenario del negoziato che si aprirà la prossima settimana, il 29 marzo, sull’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, l’apparente carenza di una fase transitoria per i servizi finanziari spinge le aziende a fare conto sull’attuazione dei propri piani alternativi.

“Qualunque sarà l’esito finale, Londra resterà per noi un hub regionale e globale molto importante” ha riconosciuto il banchiere pur sottolineando che saranno sviluppate le attività in diverse città europee in considerazione dei piani alternativi che saranno messi in campo in questa fase di avvio dell’aggiustamento legato a Brexit.

“Partiamo con un impronta già significativa in Europa, abbiamo già licenze in Francia e Germania, che nei prossimi 18 mesi next sarà ulteriormente sviluppata acquisendo maggiore spazio e forza lavoro nel continente”.

Per vedere l’intervista completa, clicca sul link.

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