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Borse, ultimi rialzi nell’anno dei record: brilla ancora l’high tech

Anche nell’ultima seduta dell’anno le Borse sono in progresso ma l’indice che balza di più è il Nasdaq – L’Italia chiude al terzo posto in assoluto in Europa un anno da incorniciare

Borse, ultimi rialzi nell’anno dei record: brilla ancora l’high tech

Il 2021 è stato un anno da incorniciare per i mercati e si conferma tale anche nelle battute finali. 

I listini europei chiudono la seduta odierna con piccoli rialzi, ma in zona massimi, mentre Wall Street, positiva in avvio, migliora i suoi record intraday con Dow Jones e S&P 500. La stagione è tradizionalmente favorevole per la Borsa americana, che vanta una prevalenza di segni più nelle ultime cinque sedute dell’anno e nelle prime due dell’anno nuovo, si tratta del cosiddetto rally di Babbo Natale che per ora non sta deludendo le attese.

Una parte dei listini chiude i battenti oggi come Milano, +0,01% insieme a Francoforte +0,34% e Madrid +0,48%. Parigi +0,16% e Londra -0,19% invece saranno aperte anche domani per metà seduta. Lo stesso accadrà a New York.

PIAZZA AFFARI DICE ADDIO AL 2021 SENZA FUOCHI D’ARTIFICIO, MA CON UN RIALZO ANNUALE DEL 23%

Niente fuochi d’artificio oggi in Piazza Affari per dire addio al 2021, anno fantastico nel quale il listino milanese ha guadagnato il 23% circa e conquistato la medaglia di bronzo dietro ad Amsterdam (+27%) e Parigi (+24%). Il dato finale è quello di ieri: 27.346 punti base, poco lontano dal top annuale toccato il 15 novembre scorso.

La blue chip che segna il maggior rialzo di giornata è Diasorin, +1,48%, sorretta dalle crescenti necessità di tamponi con i numeri ciclopici della variante Omicron in circolazione.

Sono in progresso Inwit +0,65%; Ferrari +0,75%; Mediobanca +0,65%; Exor +0,64%; Enel +0,51%; Banco Bpm +0,61%.

I maggiori ribassi del giorno sono di Moncler -0,87%; Atlantia -0,82%; Tenaris -0,82%; Cnh -0,58%.

Un’istantanea che non rispecchia l’andamento annuale. La graduatoria delle migliori blue chip dell’anno è guidata infatti da Unicredit (+77,09%), seguita da Cnh (+65,33%), Interpump (+59,77%), Banco Bpm (+46,02%), Stm (+43,24%), Eni (+42,96%).

Le minori performance 2021 sono invece di Saipem (-16,33%), Enel (-14,86%), Nexi (-14,38%), Diasorin (-1,56%).

La capitalizzazione complessiva delle società quotate a Piazza Affari si attesta a 757 miliardi, con un incremento del 24,7% rispetto ai 607 miliardi dello scorso anno. Sale anche il peso dei listini azionari sul prodotto interno lordo, pari al 43,1% dal 37% del 2020.

LO SPREAD RESTA RELATIVAMENTE ALTO MENTRE LA CAMERA APPROVA LA MANOVRA

La seduta è moderatamente negativa per il secondario italiano: lo spread sale a 136 punti base (+1,16%) e il tasso del Btp 10 anni chiude a +1,16% (-0,2% il Bund).

Il differenziale di rendimento tra decennale italiano e tedesco ha toccato, nel corso del 2021, un minimo a 86,82 punti base. Il cambiamento di rotta delle banche centrali, l’annuncio della fine degli acquisti pandemici da parte della Bce e l’incerto destino del premier Mario Draghi hanno contribuito a mettere recentemente sotto pressione la carta italiana.

Montecitorio ha dato intanto via libera alla legge di bilancio 2022 da 32 miliardi che cerca di ridurre le tasse e fissa il deficit/Pil al 5,6%, dimezzandolo quasi dal 9,4% del 2021, grazie a un rimbalzo stimato della crescita economica. La crescita del Pil è stimata al 4,7% il prossimo anno, in flessione rispetto all’obiettivo ufficiale del 6,0% del 2021. L’anno prossimo la crescita del Pil dovrebbe tornare ai livelli pre-Covid, dopo la contrazione record dell’8,9% registrata nel 2020 a causa dei lunghi lockdown. Il debito pubblico, il più alto della zona euro dopo quello della Grecia, è visto scendere al 149,4% del Pil l’anno prossimo dal 153,5% del 2021.

La pandemia potrebbe però nuovamente intralciare questo cammino, a causa dell’alta contagiosità della variante Omicron. Proprio per tenere a bada le ricadute economiche dell’infezione è stata ieri eliminata la quarantena a seguito di contatto stretto con un positivo per coloro che hanno fatto tre dosi o due dosi da meno di quattro mesi.

Il super green pass, che si ottiene con il vaccino o la guarigione, è stato esteso di fatto a tutte le attività, tranne che ai lavoratori e agli studenti universitari che potranno ancora ricorrere al tampone. Dal 10 gennaio però se si vogliono usare mezzi pubblici o anche solo mangiare all’aperto il tampone non basta più, ci vogliono o il vaccino o la guarigione.

INCORAGGIANTI I DATI SULLA DISOCCUPAZIONE NEGLI USA

Wall Street procede intonata grazie ai dati macroeconomici, in base ai quali si può ragionevolmente sostenere che Omicron non sta intaccando la robusta ripresa americana.

Le nuove richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione sono scese di 8.000 unità a 198.000, contro attese a 205.000. La media delle ultime 4 settimane è di 199.250, in calo di 7.250 dalla media della settimana precedente ed è la più bassa dal 25 ottobre 1969. Il numero complessivo dei lavoratori che ricevono i sussidi di disoccupazione ha registrato un calo di 140.000 unità a 1,716 milioni di unità, il dato più basso dal 7 marzo 2020.

Inoltre, l’indice Pmi di Chicago, che misura l’andamento dell’attività aziendale e manifatturiera nell’area, è andato oltre le stime a dicembre, salendo a 63,1 punti, contro attese per 62. Una lettura sotto i 50 punti indica una fase di rallentamento, viceversa un dato sopra i 50 punti segnala un miglioramento delle condizioni economiche.

I settori finanziari, materiali ed energia, che traggono vantaggio da un contesto di economia effervescente stanno trainando nove degli 11 principali indici di settore S&P 500.

POCO MOSSI ORO, PETROLIO ED EURO/DOLLARO

La seduta procede senza grandi scossoni per il petrolio

I future di Brent e Wti sono piatti, mentre il future oro si muove in progresso dello 0,4% a 1813,65 dollari l’oncia.

È poco mosso l’euro-dollaro, con il cambio intorno a 1,132.

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