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Borse sulle spine attendono le mosse di Trump, mentre si apre una crepa tra i suoi Repubblicani. La Fed taglia le stime economiche

La Fed ieri ha ridotto le sue stime di crescita per quest’anno e previsto un’inflazione più elevata, sottolineando come le incertezze legate ai dazi stiano complicando il tentativo della banca centrale di allentare la politica monetaria. Oggi gli Stati Uniti sono chiusi per festività. Borse asiatiche in rosso e anche quelle Europee sono attese aprire in calo. Attesa la Boe. A Piazza Affari: Saipem, Prysmian e Risiko

Borse sulle spine attendono le mosse di Trump, mentre si apre una crepa tra i suoi Repubblicani. La Fed taglia le stime economiche

Se non ci fossero le forti preoccupazioni per l’evolversi della crisi in Medio Oriente, oggi gli investitori si dedicherebbero a seguire una serie di riunioni delle banche centrali che dovrebbero fornire previsioni sulla crescita e sull’inflazione, dopo la Fed ieri. Ma il presidente Donald Trump tiene il mondo sulle spine, mentre sta valutando se unirsi a Israele contro l’Iran. Bloomberg News ha riportato che alti funzionari statunitensi si stanno preparando per un possibile attacco all’Iran nei prossimi giorni, probabilmente nel weekend. Ma Trump ha dichiarato ai giornalisti alla Casa Bianca che preferisce prendere la “decisione finale un secondo prima del dovuto” perché la situazione in Medio Oriente è instabile. Intanto si apre una crepa anche tra i repubblicani sostenitori del presidente, il chè potrebbe compromettere l’esito delle elezioni di mid-term.

I mercati erano già tesi dopo che la Fed ieri ha ridotto le sue stime di crescita per quest’anno e previsto un’inflazione più elevata, sottolineando come le incertezze legate ai dazi stiano complicando il tentativo della banca centrale di allentare la politica monetaria. Gli investitori hanno imparato a essere pazienti nella loro risposta allo stile politico spesso imprevedibile di Trump, anche se gli analisti avvertono che qualsiasi segnale di escalation in Medio Oriente potrebbe innescare una reazione impulsiva nei mercati finanziari. Oggli gli Stati Uniti sono chiusi per festività, le Borse asiatiche in rosso e anche quelle Europee sono attese aprire in calo.

Si apre una crepa tra i sostenitori di Trump

La prospettiva di un attacco statunitense contro l’Iran ha messo in luce le divisioni nella coalizione di sostenitori che ha portato al potere il presidente Donald Trump, con alcuni suoi sostenitori che lo esortano a non coinvolgere il paese in una nuova guerra in Medio Oriente, riporta Reuters. Alcuni dei più importanti alleati repubblicani di Trump, tra cui il vicepresidente Steve Bannon, si sono trovati nella insolita posizione di trovarsi in contrasto con un presidente. Bannon, una delle più influenti della coalizione “America First” di Trump, ha invitato a essere cauti. “Non possiamo farlo di nuovo”, ha detto Bannon ai giornalisti. “Faremmo a pezzi il Paese. Non possiamo avere un altro Iraq“. La componente anti-interventista del Partito Repubblicano osserva con allarme il rapido passaggio di Trump dal cercare un accordo diplomatico pacifico con l’Iran alla possibilità che gli Stati Uniti appoggino la campagna militare di Israele , compreso l’uso della super bomba Mop da 30.000 libbre.

La decisione di Trump di entrare nel conflitto potrebbe avere ripercussioni sulla sua campagna per promuovere buone relazioni nel Golfo e potrebbe distogliere l’attenzione dai suoi sforzi per negoziare la fine della guerra in Ucraina e raggiungere accordi tariffari con paesi di tutto il mondo. La coalizione MAGA (“Make America Great Again”) ha sostenuto Trump nelle elezioni del 2016 e del 2024 e continua a ricoprire un’importanza fondamentale per lui, nonostante la Costituzione degli Stati Uniti gli impedisca di candidarsi per un terzo mandato. Ribaltare questa base potrebbe erodere la popolarità di Trump e influire sulla possibilità che i repubblicani mantengano il controllo del Congresso nelle elezioni di medio termine del 2026.

Trump ieri ha detto che alcuni dei suoi sostenitori “sono un po’ scontenti ora”, ma che altri sono d’accordo con lui sul fatto che l’Iran non può diventare una potenza nucleare. “Non ho intenzione di combattere. Ma se si tratta di scegliere tra combattere o avere un’arma nucleare, bisogna fare quello che si deve fare”, ha detto Trump.

La CNN dice che Donald Trump vuole evitare di coinvolgere gli Stati Uniti in una guerra più ampia in Medio Oriente, per cui stacercando una modalità che consenta agli Usa di attaccare i suoi bersagli in Iran senza restare coinvolti in un conflitto. Intanto sono proseguiti gli attacchi. Le sirene d’allarme stanno risuonando in gran parte di Israele, per il lancio di missili balistici dall’Iran. Forti boati si sentono nel centro di Tel Aviv e di Gerusalemme e un missile ha colpito l’ospedale Soroka a Beer Sheva

La Guida Suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha respinto la richiesta di Trump di resa incondizionata. L’Iran nega di voler sviluppare armi nucleari e afferma che il suo programma ha solo scopi pacifici. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha dichiarato la scorsa settimana che Teheran ha violato i suoi obblighi di non proliferazione per la prima volta in 20 anni.

I ministri degli Esteri di Germania, Francia e Gran Bretagna intendono tenere venerdì a Ginevra dei colloqui sul nucleare con la controparte iraniana per sollecitare l’Iran a tornare al tavolo delle trattative, ha riferito a Reuters una fonte diplomatica tedesca.

Wall Street annulla in chiusura il rialzo dopo le parole di Powell

Ieri l’indice S&P 500 ha chiuso pressoché invariato, annullando i guadagni precedenti dopo che il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha dichiarato che l’inflazione dei prezzi dei beni dovrebbe aumentare durante l’estate, quando i dazi di Trump si faranno sentire sui consumatori.

Con decisione unanime del board, la Federal Reserve ha confermato i tassi di interesse nell’intervallo 4,25%-4,50%, come da previsioni. Nella dichiarazione, i responsabili delle politiche hanno confermato le aspettative per due tagli quest’anno, ma una minoranza crescente non si aspettava alcun taglio dei tassi. Inoltre, hanno leggermente rallentato il ritmo previsto a un taglio di un solo quarto di punto percentuale per il 2026 e il 2027. Powell ha detto in pratica che se non ci fossero i dazi, taglierebbe i tassi ora.
La banca centrale ha tagliato le stime di crescita per gli Stati Uniti nel 2025 a +1,4%, l’inflazione dovrebbe essere al 3% a fine anno, più alta di quanto indicato in precedenza. Il Pce ‘core’, che esclude i prezzi di alimentari ed energia, è previsto al 3,1%, da 2,7% di tre mesi fa. Le previsioni sulla disoccupazione hanno subito una leggera revisione, al 4,5%, ovvero 0,1% punti percentuali in più rispetto a marzo e 0,3 punti percentuali sopra il livello attuale. In generale, l’economia è cresciuta a un “ritmo solido”, con una disoccupazione “bassa” e un’inflazione “leggermente elevata”, ha affermato il comitato di politica monetaria. L’incertezza sulle prospettive economiche è diminuita ma è ancora elevata.

Le azioni erano in moderato rialzo prima dei commenti di Powell. Mentre parlava, anche i rendimenti dei titoli del Tesoro USA hanno recuperato gran parte del calo precedente. Il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,10%, a 42.171,66, l’S&P 500 ha perso lo 0,03%, a 5.980,87 e il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,13%, a 19.546,27.

Da segnalare il balzo del 33,8% delle azioni dell’emittente di stablecoin Circle Internet dopo che il Senato degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge per creare un quadro normativo per i token di criptovaluta ancorati al dollaro, noti come stablecoin.

La Banca centrale del Brasile ha alzato il tasso di interesse di riferimento Selic di 0,25 punti percentuali, portandolo al 15% annuale, il livello più alto dal giugno del 2006, quando era stato del 15,25%. Si tratta del settimo aumento consecutivo dal settembre dello scorso anno.

Borse asiatiche in calo. Il Giappone taglierà le emissioni di superlunghe

La Borsa di Tokyo è in calo stamane con l’indice Nikkei a -0,8%. Poco mosso lo Yen. Si rafforza leggermente il governativo giapponese a dieci anni, a 1,42%. L’asta dei titoli di Stato quinquennali ha registrato la domanda più forte in quasi due anni, grazie al calo delle aspettative di un rialzo dei tassi da parte della banca centrale. L’asta precede di un giorno l’incontro del ministero delle Finanze con i principali operatori del debito sovrano giapponese per discutere le prospettive del mercato, eventualmente anche per aggiustare il programma delle emissioni. Il governo giapponese prevede di tagliare le vendite di obbligazioni super-lunghe di circa il 10% rispetto al piano originale in una revisione del programma obbligazionario per l’anno fiscale in corso, riferisce Reuters, citando una bozza di documento che ha visto.

Anche le borse in Cina sono in calo. L’indice Hang Seng di Hong Kong è a -2%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è a -0,8%, Taiex di Taipei -1,4%. Nel settore dell’intelligenza artificiale cinese, MiniMax sta valutando un’offerta pubblica iniziale a Hong Kong, riporta Bloomberg. La valutazione di partenza potrebbe essere intorno ai tre miliardi di dollari. Lo sbarco in borsa potrebbe essere già quest’anno.

La Thailandia si trova ad affrontare una nuova incertezza politica dopo che il secondo partito del governo del Primo Ministro Paetongtarn Shinawatra ha lasciato la coalizione di governo. Si prevede che la banca centrale di Taiwan manterrà invariato il tasso di interesse di riferimento per il quinto trimestre consecutivo, mentre le Filippine probabilmente lo taglieranno.

I prezzi del petrolio tornano a salire (futures sul Wti +0,40% a 73,80 dollari al barile e sul Brent +0,31% a 76,94 dollari al barile), il dollaro si rafforza leggermente nei confronti dell’euro, che vale 1,1462 (-0,09%), e il rendimento del Treasury Usa 10 anni sale al 4,39%

Borse europee viste aprire in calo. Attesa la Boe. A Piazza Affari: Saipem e Prysmian

Le borse europee sono viste aprire in calo sulla base della quotazione del contratto Future Euro Stoxx 50 a settembre a -0,6%

Più tardi oggi banche centrali di Svizzera, Norvegia, Turchia e Regno Unito emetteranno le loro decisioni sui tassi. Molto probabilmente la Banca d’Inghilterra evidenzierà le conseguenze del recente aumento dei prezzi del petrolio greggio quando annuncerà il suo verdetto sui tassi più tardi oggi, nonostante i segnali di un rallentamento della pressione sui prezzi, come previsto il mese scorso.

Saipem, società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture, si è aggiudicata da Sonatrach un contratto di FEED (Front End Engineering Design), relativo al progetto Phosphate Integrated, per la produzione di fertilizzanti in Algeria.

Banca Monte Paschi. La Procura di Milano ha sentito nei mesi scorsi come persone informate dei fatti l’AD di UniCredit (UCG.MI) Andrea Orcel e un dirigente di Mediobanca nell’ambito dell’indagine sul collocamento da parte del ministero delle Finanze di una quota di Mps a novembre. Lo ha riferito una fonte a conoscenza del dossier.

Prysmian. Il CEO Massimo Battaini ha dichiarato in un’intervista che il reshoring, la crescita della connettività digitale per i data center e la necessità di aggiornare le reti energetiche sono i tre temi di riferimento per il business. Prysmian investirà 500 milioni di dollari per aumentare la capacità nella media tensione negli Stati Uniti.

UniCredit. L’Antitrust europeo oggi dovrebbe autorizzare l’Ops di UniCredit su Banco Bpm con alcune condizioni, come la cessione di filiali, ma non deciderà nulla sulle prescrizioni dettate dal governo italiano, scrivono alcuni quotidiani. MF cita la risposta della portavoce della Commissione Ue Arianna Podestà: “Non verranno prese dall’Unione europea le decisioni riguardanti l’utilizzo del golden power da parte del governo italiano per fissare condizioni a UniCredit nell’ambito dell’offerta su Banco Bpm”

Banca Ifis. Il board di Illimity, su cui è in corso l’Opas di Banca Ifis, avrebbe allo studio una nuova azione di pulizia nell’attivo, con ulteriori svalutazioni dopo quelle contenute nell’ultimo bilancio, scrive MF. La manovra potrebbe determinare un profit warning che potrebbe arrivare fino a una trentina di milioni. Non si è ancora stabilito se annunciare subito l’intervento contabile oppure includerlo nella semestrale che sarà presentata il 6 agosto, quindi a Opas già conclusa, prosegue il giornale, aggiungendo che la banca non ha risposto a una richiesta di commento in merito all’indiscrezione.

Bialetti. La Consob ha comunicato la sospensione dei termini istruttori – per un periodo non superiore a 15 giorni di calendario dalla data odierna – al fine di acquisire alcune informazioni supplementari.

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