Condividi

Borse sempre in altalena: Wall Street parte a razzo ma non contagia l’Europa, Milano chiude in rosso

Altra giornata di saliscendi sui mercati: Wall Street parte forte ma non riesce a spingere i listini europei, che chiudono tutti in territorio negativo – Piazza Affari perde lo 0,8% malgrado l’exploit di Saipem sull’onda del M&A – Vendite anche su Eni, Tod’s, Stm, Finmeccanica e Fca – In controtendenza Luxottica, Tenaris e Mediobanca – Ancora giù il petrolio

Borse sempre in altalena: Wall Street parte a razzo ma non contagia l’Europa, Milano chiude in rosso

Non riesce la risalita delle Borse europee che chiudono in territorio negativo dopo un tentativo di riscossa nel pomeriggio sulla scorta di alcuni dati macroeconomici Usa superiori alle attese. In una giornata volatile il Ftse Mib chiude in calo dello 0,81%, Parigi cede l’1,4%, Francoforte l’1,29%, Londra l’1,68%. Le Borse riducono comunque il rosso rispetto all’avvio. Lo spread Btp/Bund chiude a 127 punti base.

La spinta è arrivata dal dato Usa sugli ordini dei beni durevoli che sono risultati in crescita del 2%, ben sopra le attese dello 0,1%. Alla chiusura dei listini asiatici questa mattina la Banca centrale cinese è poi intervenuta nuovamente iniettando altri 140 miliardi di yuan nel sistema bancario (21,8 miliardi di dollari) attraverso un’operazione di rifinanziamento a breve. In mattinata i listini asiatici avevano chiuso in calo nonostante gli interventi di ieri delle autorità che avevano cercato di arginare il panico tagliando i tassi di interesse dello 0,25% ed effettuando una nuova iniezione di liquidità. Shanghai oggi ha terminato in calo dell’1,27%, Shenzen -3,1%, Hong Kong -1,52%.

A Wall Street invece gli indici si mantengono in territorio positivo con il Dow Jones che sale dell’1,36%, l’S&P500 dell’1,16% e il Nasdaq dell’1,17%. Il governatore della Fed di New York, William Dudley, pur precisando che è importante non reagire eccessivamente a eventi sui mercati, ha allo stesso tempo affermato che il rialzo dei tassi di interesse a settembre da parte della Fed è ora meno convincente. Il cambio euro dollaro cede l’1,15% a 1,384.

Il petrolio Wti cede lo 0,66% a 39,05 dollari al barile nonostante il calo a sorpresa delle scorte Usa. 

A tenere su di giri il comparto dei titoli petroliferi è però la maxi acquisizione da parte del numero uno al mondo nel settore parapetrolifero, il gruppo franco-americano Schlumberger che ha annunciato l’acquisto della concorrente americana Cameron per 14,8 miliardi di dollari (12,9 miliardi di euro). L’operazione punta a creare una società presente sull’insieme dei servizi di perforazione e di produzione di idrocarburi e avrà un effetto positivo sugli utili di Schlumberger a partire dal primo anno, secondo quanto dichiara lo stesso gruppo.

A Milano vola Saipem che dopo un balzo del 12% vola del 4,96% ma si mette in luce anche Tenaris (+0,78%). Eni subisce invece il calo del petrolio e cede il 2,39%, tra i peggiori del Ftse Mib. In evidenza tra le blue chip anche il comparto bancario: Intesa +0,56% e Mediobanca +0,28%. Secondo miglior titolo è però Luxottica (+1,69%), sostenuta ancora dalle notizie di acquisti di azioni da parte del patron Del Vecchio.

L’imprenditore veneto, attraverso Delfin, lo scorso 24 agosto ha comprato 152mila titoli al prezzo di 57,8433 euro per un investimento complessivo di 8,8 milioni di euro. Ieri era emerso che il 21 agosto Del Vecchio aveva comprato 500mila azioni spendendo complessivamente 29,96 milioni.

In fondo al Ftse Mib ci sono Tod’s (-2,61%), Finmeccanica (-2,61%), Fca (-2,27%), Stm (-2,26%).

Commenta