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Borse prudenti, spread in altalena

Dopo lo sprint di ieri, a fine mattinata tutti i listini girano in rosso, ma si mantengono vicini alla parità – Saliscendi del differenziale, che poi si stabilizza intorno a 310 – Contrastati i bancari – Bene Fiat (+3%) e Azimut (+4%) – Fra i piccoli volano Seat Pg (+18%) e Falck Renewables (+6%) – Intanto i leader dell’Ue trovano accordo su fiscal compact.

Borse prudenti, spread in altalena

Piazza Affari perde slancio rispetto allo sprint di ieri e dopo un leggero rialzo nella mattinata si muove attorno alla parità. Gli altri listini europei viaggiano contrastati, ma con variazioni minime: il Dax cede lo 0,13%, il Ftse 100 lo 0,15% mentre il Cac sale dello 0,07%. Lo spread Btp-bund, dopo il repentino calo di ieri a 305 punti, si è oggi riportato a ridosso dei 320 punti, con un rendimento dei decennali al 5%, per poi tornare sotto i 310 punti.

Dopo l’iniezione di liquidità e fiducia di Draghi tramite la seconda asta Ltro, i mercati rimangono prudenti sull’evoluzione della questione greca. Pur approvando le mosse di Atene, l’Europa ha ancora rinviato l’elargizione dei prestiti alla Grecia. E l’orizzonte è tutt’altro che delineato. A partire dalla questione cds. L’Isda, l’Institute of Swap and Derivatives Association, ha infatti preso tempo sulla sorte dei cds legati al fallimento Greco: per ora secondo le sue regole non c’è ancora un credit event che farebbe scattare il pagamento dei cds ma la situazione è in evoluzione, ha in sintesi fatto sapere. Ma se Atene, come sembra, procederà ad una soluzione unica per tutti i creditori privati, forte dell’assenso dei due terzi degli operatori, allora l’Isda rivedrà la sua decisione. Intanto i bond decennali ellenici hanno segnato un nuovo record con il tasso di interesse che ha toccato il 39,23% , un livello mai toccato dall’introduzione dell’euro.

La federazione internazionale delle banche ha stimato che un default incontrollato della Grecia può costare all’economia internazionale oltre mille miliardi di euro. Per l’IIf un default di Atene contagerebbe Italia, Spagna Portogallo e Irlanda, e per le banche sarebbero necessarie ricapitalizzazioni per 160 miliardi. Per ora le banche hanno beneficiato della seconda maxi asta della Bce e della discesa del calo dello spread allontanando così i maggiori timori sul comparto alla vigilia del verdetto Eba sui singoli piani di rafforzamento del capitale.

All’indomani dell’asta però i depositi overnight degli istituti di credito presso la Banca centrale europea hanno raggiunto ieri la cifra record di 776,9 miliardi di euro, oltre 300 miliardi in più rispetto al giorno precedente, il record precedente, di 528 miliardi di euro, risale alla metà di gennaio.

A Piazza Affari dopo lo sprint di ieri le banche si muovono contrastate: bene Banco Popolare (+2,36%) e resiste in positivo Bpm (+0,65), mentre Mps, che saliva di oltre il 2% sul via libera delle banche creditrici alla cessione delle azioni da parte della Fondazione, è passata in territorio negativo e cede lo 0,24%. In rosso anche Intesa (-1,38%), Unicredit si muove poco sotto la parità (-0,10%) e Ubi cede lo 0,16.

Da Bruxelles, dove è in corso il consiglio europeo, si conferma la volontà però di continuare sulla strada dei rafforzamenti di capitale. “L’Unione europea ritiene importante ”ristabilire la fiducia dei mercati nel settore bancario e assicurare il flusso di credito all’economia reale, con il rafforzamento del capitale delle banche senza un eccessivo taglio dei finanziamenti e, dove richiesto, con misure per supportare l’accesso alla raccolta”, si legge nella bozza di conclusioni del vertice. L’invito è poi al rafforzamento delle regole sulle retribuzioni dei manager.

Nella bozza, avanti poi con la tobin tax ma anche ai project bond entro giungo e alla tassazione sull’energia, revisione della tassazione sui conti all’estero e tassazione comune delle società. Il vertice europeo iniziato ieri sera, che ha firmato il fiscal compact, è il primo dopo mesi in cui non si è parlato solo di Grecia. Al centro dell’agenda infatti la crescita dell’Europa. ”Con il vertice europeo di oggi si e’ aperta una fase nuova della governante economica europea con un impegno sulla crescita”, ha detto il presidente della Commissione Ue, Jose’ Manuel Barroso. Sul listino si mettono in luce Azimut (+4,08%), Fiat (+ 3,12%), Mediaset (+2,40%) e Tenaris (+2,34%).

Tra i titoli più piccoli vola Seat (+18%) dopo aver incassato l’ok di azionisti e obbligazionisti al piano di ristrutturazione della società. Bene anche Falck Renewables sui rumor di interesse hedge fund: il titolo sale del 6%, vicino alla soglia di 1 euro, con 1,5 milioni di pezzi scambiati.

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