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Borse, Piazza Affari è la peggiore per i ribassi di banche e petroliferi

Le piazze azionarie europee riducono un po’ le perdite nel finale sulla scia di Wall Street ma Milano chiude in rosso dell’1,84% – Ribassi superiori al 3% per Unipol, Saipem, Mps, Yoox e Mediaset – Nel FtseMib si salvano solo Moncler e Italcementi.

Borse, Piazza Affari è la peggiore per i ribassi di banche e petroliferi

La prospettiva di un aumento dei tassi da parte della Fed e la caduta del petrolio (che poi si è ripreso) hanno affossato i listini europei ma non hanno spaventato Wall Street. Piazza Affari cede l’1,84%, peggiore tra i listini europei, Parigi -1,15%, Londra -1,12% e Francoforte -1,34%. Sul listino tedesco le vendite travolgono E.On che perde oltre il 14% dopo lo spin off della divisione Uniper.

Sul tema dei tassi di interesse nel pomeriggio è intervenuto il governatore della Federal Reserve di Atlanta, Dennis Lockhart, affermando che l’economia americana, “sta progredendo e non è in una fase di stallo”, pertanto ha lo slancio necessario per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Federal Reserve e i dati macroeconomici arrivati finora “consentono una seria discussione” su un possibile aumento dei tassi di interesse. Ancora una volta però nessuna tempistica sul percorso di aumento dei tassi.

Dopo le parole di Lockhart, considerato una delle “colombe” della politica monetaria americana, i future dei listini Usa hanno più che dimezzato le perdite. Dopo un avvio in rosso, gli indici sono riusciti a riprendere quota grazie alla spinta delle tlc. Il Dow Jones sale dello 0,38% , l’S&P dello 0,54% e il Nasdaq dello 0,82%. 

Anche il petrolio nel pomeriggio ha invertito la rotta portandosi in territorio positivo: il Brent sale dello 0,94% a 48,46 dollari al barile e il Wti dell’1,07% a 46,37 dollari al barile. Occhio ai prossimi dati sulle scorte americane dopo il crollo degli stock a sorpresa nella prima settimana di settembre e sul meeting Opec di Algeri a fine settembre. Il cambio euro dollaro è stabile a 1,22905. 

Sul fronte societario protagonista la maxi fusione tra i colossi canadesi dei fertilizzanti Agrium e Potash Corp. of Saskatchewan: l’operazione crea uno dei maggiori gruppi mondiali del settore con un fatturato annuale di 20,6 miliardi di dollari. Nell’ambito dell’operazione, una “merger of equals”, una fusione tra pari, gli investitori di Potash riceveranno 0,4 azioni ordinarie della nuova società per ogni titolo attualmente in loro possesso e quelli di Agrium avranno 2,23 azioni ordinarie del nuovo gruppo per ognuno di quelli che già possiedono. 

Lo spread Btp-Bund chiude a quota 123 punti base e rendimento all’1,28%. Il Tesoro ha assegnato in asta tutti i 6,75 miliardi di euro di Bot a un anno. Il tasso di interesse è in rialzo a -0,175% dal -0,190% di agosto. La domanda ha raggiunto i 9,693 miliardi. 

A Piazza Affari le vendite colpiscono soprattutto Unipol -4,02%, Saipem -3,77%, Bmps -3,43% e Unipolsai -3,19%. Uniresti dopo l’offerta congiunta di Poste, Anima e Cdp. Eni riduce le perdite ma chiude in rosso dell’1,53%. Recupero anche per Telecom Italia che durante la seduta ha lasciato sul terreno fino al 4% per poi chiudere in calo dell’1,93%. Solo due titoli in rialzo sul Ftse Mib: Moncler +1,06% e Italcementi +0,09%.

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