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Borse oggi: è l’obbligazionario a rubare la scena con grandi offerte e richieste stellari. Ma l’oro non delude mai

Wall Street ieri ha chiuso in calo mentre attende la sentenza della Corte Suprema sui dazi di Trump. Borse europee viste in lieve rialzo. A Piazza Affari occhi a Mediobanca e Banca MPS

Borse oggi: è l’obbligazionario a rubare la scena con grandi offerte e richieste stellari. Ma l’oro non delude mai

Le nuvole sono pesanti: i listini di Wall Street ieri hanno chiuso in calo, mentre i mercati obbligazionari di tutto il mondo stanno lanciando l’allarme per l’aumento dei deficit pubblici e del debito accumulato. Non resta che rivolgersi all’oro, che macina nuovi record. Gli investitori attendono il dato chiave di venerdì sul mercato del lavoro Usa che darà indicazioni utili alla Fed quando deciderà la sua politica dei tassi il prossimo 17 settembre. In Europa saranno da seguire gli indici dei responsabili degli acquisti (PMI) per la zona euro e la Gran Bretagna.

Obbligazionario sotto pressione: grandi offerte, richieste stellari

Sono i mercati obbligazionari ad attirare in queste ore l’attenzione mostrando in tutto il mondo un aumento dei rendimenti nella parte lunga della curva. Governi e aziende, come è tradizione, tornano sui mercati dopo le vacanze per anticipare le emissioni per il resto dell’anno. I quantitativi richiesti al mercato sono enormi, ma decisamente più grandi sono le richieste degli investitori, allettati da rendimenti elevati. Secondo gli analisti questo grande impennata dei rendimenti limita anche i movimenti dei titoli azionari.

Ieri il Regno Unito ha raccolto 14 miliardi di sterline (18,7 miliardi di dollari) da un sindacato di titoli di stato a 10 anni, il più grande mai registrato, dopo aver raccolto ordini per oltre 141 miliardi di sterline, proveninet per il 40% da acquirenti internazionali. Nel frattempo, l’Italia ha ricevuto una domanda di oltre 218 miliardi di euro per un titolo a sette anni da 13 miliardi di euro e un’obbligazione a 30 anni da 5 miliardi di euro. La domanda di nuovo debito è alimentata soprattutto da fondi obbligazionari. L’emissione obbligazionaria trentennale del Giappone di domani sarà particolarmente seguita.

Anche banche e aziende si sono riversate sul mercato, nonostante i costi di finanziamento siano aumentati rispetto ai minimi del mese scorso: lo hanno fatto in particolare le aziende francesi in vista del voto di fiducia al governo della prossima settimana, con Unibail-Rodamco-Westfield che ha emesso un’obbligazione ibrida perpetua da 685 milioni di euro. Negli Stati Uniti gli analsiti prevedono emissioni investment grade per un ammontare di circa 55 miliardi di dollari questa settimana.

Oltre all’Europa, l‘Arabia Saudita ha ricevuto circa 15 miliardi di dollari di ordini per la vendita pianificata di sukuk a cinque e dieci anni, nell’ambito degli sforzi per finanziare il deficit di bilancio e il suo programma di diversificazione Vision 2030.

E in Giappone, almeno sette società hanno dato il via alle vendite di obbligazioni in dollari , in quella che si prevede sarà una delle settimane più intense dell’anno per le offerte di debito globale. Questo porta gli emittenti giapponesi sul punto di superare i 100 miliardi di dollari di emissioni tra dollari ed euro per la prima volta in assoluto in un anno.

I rendimenti della parte a lunga della curva sono saliti in tutto il mondo. Mentre il rendimento dei titoli trentennali statunitensi è salito a quasi il 5%, quello dei titoli britannici ha raggiunto il livello più alto dal 1998. Il tasso equivalente sui titoli francesi è salito di sei punti base, al 4,51%.

Il sentiment negativo si sta diffondendo anche ad altri mercati asiatici. Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 20 anni è salito al livello più alto dal 1999, mentre il rendimento dei titoli di Stato australiani a 10 anni è salito di cinque punti base, raggiungendo un livello visto l’ultima volta a luglio.

Wall Street in calo: si attende la sentenza della Corte Suprema sui dazi di Trump

Wall Street ha iniziato il mese in calo, confermando la storica debolezza di settembre, mentre gli investitori sono sulle spine dopo che una corte d’appello federale ha dichiarato illegale la maggior parte delle decisioni prese da Trump sui dazi. Il presidente Usa ha detto ieri sera che la sua amministrazione chiederà alla Corte Suprema una sentenza accelerata nella speranza di ribaltare la sentenza.

Inoltre, gli investitori sono ansiosi di leggere il rapporto mensile sulle buste paga negli Stati Uniti, previsto per venerdì, e di sapere se la debole crescita dell’occupazione negli Stati Uniti continuerà per il quarto mese consecutivo ad agosto. Il dato sarà importante per il destino dei tassi Usa: secondo FedWatch del CME Group, i future sui tassi di interesse statunitensi prevedono ampiamente che la Federal Reserve abbasserà i tassi di interesse questo mese, stimando una probabilità del 92% di un taglio di 25 punti base al termine della riunione di politica monetaria di due giorni del 17 settembre.

Ieri gli indici Dow Jones hanno chiuso in calo dello 0,6%, S&P 500 in calo dello 0,7%, Nasdaq in calo dello 0,8%. I future di Wall Street segnalano un miglioramento notturno dello 0,1-0,2%, sostenuti dall’ottimismo nei confronti di Alphabet. Google, di Alphabet Inc., sarà tenuta a condividere i dati delle ricerche online con i concorrenti, evitando al contempo sanzioni più severe, tra cui la vendita forzata della sua attività Chrome, secondo quanto stabilito da un giudice nel più grande caso antitrust statunitense degli ultimi trent’anni. Le azioni di Alphabet sono salite nelle contrattazioni after-hours. Il principale ricercatore di intelligenza artificiale per la robotica di Apple Inc. ha lasciato l’azienda per unirsi all’iniziativa concorrente di Meta Platforms Inc., nell’ambito di un esodo di talenti dell’intelligenza artificiale dal produttore di iPhone.

Asia: scendono Giappone, Cina e Australia, salgono Corea del Sud e Taiwan

L’indice australiano ASX 200 registra la performance peggiore in Asia, con un calo dell’1%. I dati sul Pil hanno mostrato un’economia cresciuta più del previsto nel secondo trimestre, grazie al sostegno della forte domanda interna e della spesa pubblica stabile. Ma ciò hanno intaccato le aspettative di un ulteriore allentamento dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia. La RBA ha tagliato i tassi di interesse tre volte quest’anno, ma ha continuato a segnalare cautela su ulteriori tagli a causa dei segnali di inflazione rigida.

Le borse cinesi sono deboli. L’indice CSI 300 di Shanghai Shenzhen perde lo 0,9%, mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong perde lo 0,4%. In rialzo dello 0,20% il Taiex di Taiwan. I solidi dati PMI del settore privato pubblicati stamane hanno mostrato un aumento dell’attività nel settore dei servizi superiore alle aspettative, ma non sono bastati a frenare le prese di profitto. I principali titoli cinesi produttori di chip e tecnologici, che hanno guidato il rally di agosto, hanno perso terreno stanotte: il produttore di chip per l’intelligenza artificiale Cambricon Technologies è in calo del 4%.

Borsa della Corea del Sud in rialzo. L’indice KOSPI della Corea del Sud guadagna lo 0,3%. I dati sul PIL per il secondo trimestre si sono rivelati più forti del previsto. Tuttavia, ulteriori guadagni del KOSPI sono stati frenati dalla debolezza dei titoli tecnologici.

Il Giappone registra oggi il quarto ribasso: l’indice giapponese Nikkei 225 perde lo 0,3%, mentre il TOPIX cede lo 0,4%, nonostante i dati PMI si siano rivelati più forti del previsto per agosto. E’ il quarto ribasso consecutivo.

Oro. Segna un nuovo record a 3.547 dollari l’oncia, grazie alle aspettative sulla politica monetaria e alle tensioni geopolitiche. Petrolio WTI. Registra un calo del -0,3%, dopo gli aumenti di martedì legati alle preoccupazioni sulle forniture. Nel fine settimana, si riunirà l’Opec+.

Borse europee viste in lieve rialzo. A Piazza Affari occhi a Mediobanca e Banca MPS

Le borse europee dovrebbero aprire in rialzo. Future sull’EuroStoxx 50 +0,3%. Oggi usciranno i PMI della zona euro, mentre in mattinata è previsto un intervento di Christine Lagarde, presidente della Bce.

Banca MPS. UBS detiene il 5% circa di Banca Mps, di cui il 4% in derivati, secondo l’aggiornamento delle partecipazioni rilevanti di Consob.

Enel. Goldman Sachs alza il target da 9,5 a 10 euro e rafforza il Buy.

Eni. Morgan Stanley ha alzato il target price a 14,6 euro dai 13,8 euro precedenti.

Mediobanca, Banca MPS. Il Cda di Mediobanca si riunirà giovedì per l’esame della nuova offerta da parte di Banca Mps, ha riferito una fonte a Reuters. Martedì le adesioni all’Opas hanno raggiunto il 30,125%, ma secondo alcuni quotidiani la soglia del 35% sarebbe già stata assicurata dalla famiglia Tortora (oltre 1%), dai Benetton (2%) e dall’Enpam (circa 2%).

Moncler. Barclays alza target price a 56 euro da 55 euro.

Snam. Goldman Sachs alza il target da 5,3 a 5,85 euro.

Terna. Goldman Sachs ha alzato il target price a 8,40 dai 7,60 precedenti, giudizio Sell confermato.

MFE-Mfe-MediaForEurope – Il ministro tedesco alla Cultura, Wolfram Weimer, ha detto di aver ricevuto da Mfe-MediaForEurope la rassicurazione che ProSiebenSat.1 manterrà la sua indipendenza per potenziare le attività di broadcasting in Germania.

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