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Borse oggi 25 ottobre: gli incentivi di Xi danno slancio all’Asia, Europa debole, sale Microsoft, giù Kering

Gli stimoli all’economia cinese decisi da Xi Jinping ssostengono le Borse asiatiche. Trimestrale Microsoft spinta dall’intelligenza artificiale. Allarme Gucci, Kering tira il freno. Vivendi pronta alla sfida legale sulla rete Tim

Borse oggi 25 ottobre: gli incentivi di Xi danno slancio all’Asia, Europa debole, sale Microsoft, giù Kering

Ieri, per la prima volta, il presidente cinese Xi ha visitato la sede della banca centrale. Un gesto politico importante in un Paese che vive di simboli. Non a caso il gesto è stato accompagnato da un’offensiva a tutto yuan sui mercati finanziari, tanto per dimostrare che il presidente-padrone, pur impegnato in nuove purghe (salta il ministro della Difesa Li Shangfu, esautorato il consigliere di Stato Li Qang), è consapevole che la sua leadership dipende in buona parte dalla capacità di fare ripartire la crescita della fabbrica del mondo. La ricetta è quella classica: fare più debiti, mille miliardi di yuan in più (137 miliardi di dollari) nel quarto trimestre. E così Il governo ha approvato un piano di aumento del deficit di bilancio del 2023 a circa il 3,8% del prodotto interno lordo, ottanta punti base sopra la soglia considerata da anni un limite invalicabile. E non mancano incentivi per risvegliare il mercato immobiliare (esenzione dalle imposte per la seconda casa ad Hong Kong). Un bel tonico, insomma, per il Toro, alla ricerca di stimoli in grado di compensare l’effetto dell’emergenza di Gaza ed Ucraina nonché la pressione sui tassi alimentata dalle banche centrali.

La reazione non si è fatta attendere. L’Hang Seng di Hong Kong guadagna stamane l’1,1% e il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen lo 0,5%, il Taiex di Taipei lo 0,5%.

In rialzo anche Tokyo: l’indice Nikkei è in rialzo dell’1%.

Le novità in arrivo da Oriente si sono combinate con gli effetti delle trimestrali più attese sui mercati Usa.

Trimestrali Usa: Microsoft superstar, giù Alphabet

Il dato più positivo riguarda Microsoft +6% nel dopo Borsa che ha registrato un utile per azione di 2,99 dollari, contro i 2,65 dollari attesi dagli analisti. Ricavi pari a 56,52 miliardi di dollari contro i 54,50 miliardi previsti. Il fatturato per il secondo trimestre fiscale è stimato tra 60,4 e 61,4 miliardi di dollari, una crescita del 15%. Nel primo trimestre dell’anno fiscale i ricavi sono cresciuti di quasi il 13%. L’utile netto, pari a 22,29 miliardi di dollari, è aumentato del 27%. Agli analisti è piaciuta soprattutto la corsa del cloud: Azure ha chiuso il trimestre con una crescita del 29% dei ricavi sostenuta dal boom dell’intelligenza artificiale.

Al contrario, Wall Street ha bocciato Alphabet (ex Google) -5% nel dopo Borsa: buoni i conti ma i ricavi nel cloud sono stati inferiori alle attese. 

Per il resto le trimestrali di ieri, da General Electric +6% fino a Coca Cola +3% hanno confermato l’ottima congiuntura dell’economia Usa. 

Martedì Wall Street ha chiuso in rialzo, S&P500 +0,7%. Tutti e undici gli indici settoriali sono saliti. Nasdaq +0,9%.

Tanta salute rappresenta una minaccia in vista della riunione della Fed di inizio novembre. Per ora, dopo la fuga in avanti dei rendimenti, il mercato obbligazionario vive una fase di assestamento con variazioni minime dei rendimenti. Treasury decennale a 4,83%. Treasury biennale a 5,10%. 

Previsto in serata l’intervento del governatore Powell a una settimana dal meeting della Fed. Le aspettative sono per una pausa nel rialzo dei tassi, ma anche per un periodo più lungo del previsto prima di pensare a un taglio.

Indici Pmi: l’Europa frena, gli Usa volano

Clima ben diverso per l’economia europea come testimonia anche l’avanzata del dollaro sulla moneta unica. 

I dati macro di ieri hanno confermato che Stati Uniti ed Europa viaggiano su due binari diversi: il settore manifatturiero Usa è aumentata in ottobre, uscendo da una contrazione durata cinque mesi, mentre l’attività economica della zona euro è peggiorata oltre le stime. L’economia della zona euro sta entrando in una sorta di recessione e ciò potrebbe convincere la BCE ad essere più clemente nei prossimi mesi.

Le trimestrali tengono banco anche in Europa. Apertura positiva a Francoforte per Deutsche Bank. In uscita anche i conti di Porsche e di Heineken.  

Apertura debole in Europa, effetto Unicredit in banca

Debole l’apertura dei mercati europei. 

Il nostro FTSE Mib (+0,05%, 27.572)  è rimasto sulle posizioni di partenza. Ma l’ottima splendida trimestrale di Unicredit (+1,3%) potrebbe essere propedeutica a una stagione positiva per tutto il settore bancario. Stamattina colossi come Goldman Sachs, Barclays, Citi e JPMorgan hanno alzato il target di Unicredit. Forti vendite su Nexi -9,27%, perde colpi Mps -2,29% dopo le dichiarazioni di Cimbri (Unipol) che esclude un interesse di Bper per la banca senese.

Alla vigilia del direttorio della Bce Bund decennale 2,83%. Btp 4,82%. Ma stamane lo spread torna a salire sopra i 200 punti.

Petrolio ancora giù

Brent giù a 88 dollari, Wti a 83,5.. Prezzo in calo per il quarto giorno consecutivo, martedì -1,4%. Accantonato per un momento il dramma in Israele, tornano a prevalere le preoccupazioni per il rallentamento dell’economia europea e di conseguenza per la tenuta della domanda globale di greggio.

Lusso, l’allarme di Gucci. Texas Instrument frena Stm

  • Detto della pioggia di promozioni per Unicredit, l’attenzione si è spostata su Deutsche Bank che ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con un utile in calo del 6% a 3,46 miliardi. In crescita del 3% invece l’utile pre-tasse a 4,98 miliardi. I ricavi sono saliti del 6% a 22,2 miliardi mentre i coefficiente patrimoniale Cet1 eè salito dal 13,3 al 13,9%. Per l’intero esercizio la previsione del gruppo e’ di “circa 29 miliardi”..
  • Riflettori su lusso. Martedì sera, Kering ha comunicato un calo delle vendite del terzo trimestre superiore al previsto, più marcato anche di quello dei principali competitor. Il marchio di punta Gucci, così come altre etichette, hanno sofferto per il calo d’interesse per abiti e accessori di fascia alta. Il gruppo francese del lusso, che possiede anche Yves Saint Laurent, Balenciaga e Bottega Veneta, ha detto che le vendite del terzo trimestre si sono attestate a 4,46 miliardi di euro, con un calo del 9% a valuta e perimetro costanti, sotto le attese del consensus che prevedevano un calo del 6%. Azioni in calo del 3,63% a Parigi.
  • Tim. Vivendi è pronta a impugnare un’eventuale decisione del board sulla vendita della rete dei Telecom Italia (Tim) se non verrà convocata un’assemblea straordinaria degli azionisti.
  • Stm. Texas Instruments ha comunicato che il fatturato del quarto trimestre sarà compreso tra i 3,93 e i 4,27 miliardi di dollari, la stima media degli analisti era di 4,49 miliardi di dollari. L’utile sarà di 1,35 a 1,57 dollari per azione, contro una previsione di 1,76 dollari. Le indicazioni sono rilevanti per i grandi soggetti dell’industria dei chip, in quanto il fatturato di Texas Instruments proviene dai produttori di macchinari industriali e di veicoli.

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