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BORSE OGGI 22 MARZO. Il mercato corre anche in Asia in attesa di una Fed più morbida. Unicredit e Tim sotto i riflettori

Le autorità Usa metteranno in primo piano la risoluzione della crisi delle banche il prima possibile. Per i tassi le attese sono tra un nulla di fatto e un rialzo di un quarto di punto

BORSE OGGI 22 MARZO. Il mercato corre anche in Asia in attesa di una Fed più morbida. Unicredit e Tim sotto i riflettori

A meno di 12 ore dal verdetto della Fed sui tassi di interesse, le previsioni dei Big della finanza sono divise: Goldman Sachs sostiene che la Fed non toccherà il costo del denaro, JP Morgan si schiera per un aumento di un quarto di punto. Ma una cosa sembra certa: le autorità sono decise a spegnere la crisi delle banche nel più breve tempo possibile. Costi quel che costi, ha lasciato intendere la ministra del Tesoro Usa Janet Yellen: il governo è pronto a fornire ulteriori garanzie sui depositi se la crisi bancaria dovesse peggiorare.
• I mercati hanno accolto con ovvio favore queste rassicurazioni. Il rally, iniziato ieri in Europa e proseguito a Wall Street, ha contagiato stamane i listini asiatici: il Nikkei 225 giapponese sale di oltre il +2%, sostenuto dai principali titoli finanziari.
• Crescono anche gli indici ad alto contenuto tecnologico: l’indice Hang Seng di Hong Kong è in rialzo del 2,1%, mentre il KOSPI della Corea del Sud e l’indice della borsa di Taiwan sono in rialzo rispettivamente dello 0,9% e dell’1,3%.

Borse europee attese aprire in rialzo

• La striscia positiva è destinata a proseguire in apertura: i future sulle Borse europee sono impostati verso un avvio in rialzo.
• Ieri i listini europei hanno recuperato gli effetti della crisi svizzera. L’indice Stoxx delle Banche europee (148,23) è salito del +4,5%, dopo l’operazione UBS-Credit Suisse Milano ha guidato i rialzi continentali con un guadagno del 2,53%, recuperando 26.554 punti base.

Enria: nei salvataggi Ue si rispetterà la gerarchia

• Andrea Enria, responsabile della Vigilanza bancaria della Bce, ha ribadito la necessità di una “gerarchia” chiara in caso di interventi in una crisi: nell’Eurozona non può accadere che gli obbligazionisti si trovino a pagare un prezzo più caro degli azionisti come è avvenuto a Zurigo.
• Il governo svizzero ha deciso di sospendere i bonus previsti per i dirigenti del Crédit Suisse pari a 360 milioni di franchi. Nel frattempo Ubs si sta muovendo per sciogliere gli accordi tra Credit Suisse First Boston e le controparti americane, come il broker Michael Klein.

Recuperano le banche regionali Usa

• A Wall Street l’intervento delle autorità ha rimesso in carreggiata First Republic +30% e le altre banche regionali. L’indice S&P500 ha guadagnato l’1,3%, chiudendo poco sopra la soglia dei 4.000 punti.
“Sono passati solo 49 giorni dall’ultima riunione della Fed – confida un trader a Bloomberg -ma mi sembra di essere invecchiato di almeno tre anni”. Dalla prospettiva di un rialzo dei tassi oltre il 5% si è sceso fino al 3,6% per poi rimbalzare ieri oltre il 4%.
• Attualmente i mercati scontano una probabilità superiore all’80% che la banca centrale aumenti i tassi di 25 punti base.

Il rendimento del Btp rimbalza oltre il 4%, bund a 2,29%

Mercato obbligazionario stamane in fase di assestamento. Il Treasury Note a dieci anni stamattina riparte da 3,55%. Bund decennale a 2,29%. BTP decennale a 4,10%.
• Non c’è solo la Fed. Oggi parlano tre esponenti del board: la presidente Lagarde, il capo-economista Lane e il consigliere Panetta, che prenderanno parte a Francoforte all’evento “The ECB and its Watchers”.

Oro ancora su del 7% da inizio anno

Ancora debole il petrolio: brent a 75 dollari al barile. L’API stima un incremento delle scorte USA per 3,3 milioni di barili contro il calo di 1,6 mln indicato dalle stime raccolte da Reuters.
Il Gas europeo ha guadagnato l’8% finendo a 42,40 euro/mwh, restando ancora sotto la soglia discriminante dei 50 euro. Oro poco mosso a 1.40 dollari l’oncia in attesa della Fed: +7% da inizio anno.

Unicredit, il buy back non si tocca. Tim, accordo sugli esuberi

Unicredit sotto i riflettori. Andrea Enria, presidente del Consiglio di Vigilanza della Bce, ha detto che non è sul tavolo l’ipotesi di un tetto alla distribuzione per il settore.
Tim. Raggiunto con i sindacati un accordo sul nuovo piano di uscite per circa 2.000 unità.
Snam ha già assegnato oltre l’86% della capacità offerta del terminale di Piombino.

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