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Borse in ribasso: Milano la peggiore, Nasdaq ancora giù

Venti ribassisti sui mercati – A Piazza Affari le difficoltà della rete unica pesano in particolare su Telecom ed Enel che ha ricevuto da Macquarie un’offerta per il 50% di Open Fibre

Borse in ribasso: Milano la peggiore, Nasdaq ancora giù

 Seduta negativa per Piazza Affari, che chiude in maglia nera in Europa, -1,12%, appesantita dai dubbi sul futuro della rete unica, con conseguente calo per titoli importanti come Telecom (-2,79%) ed Enel (-2,57%). 

Sono deboli anche gli altri listini continentali, seppure in misura più contenuta: Francoforte -0,37%, Parigi -0,69%, Madrid -0,36%, Londra -0,46%. 

Oltreoceano intanto Wall Street è partita in ribasso e si sta muovendo in rosso, dopo qualche tentativo del Dow Jones di cambiare segno. Male il Nasdaq, che perde oltre un punto percentuale, dopo lo scivolone di ieri, dovuto almeno in parte alle decisioni della Fed. A pesare sul sentimento generale sono infatti proprio le scelte della banca centrale americana, su cui si concentravano grandi aspettative anche a seguito della svolta sull’inflazione annunciata da Jerome Powell qualche settimana fa. Il banchiere centrale invece sembra aver esaurito le sue frecce: ha mantenuto i tassi quasi a zero fino al 2023, ma non ha introdotto nuovi stimoli. Il congresso Usa d’altra parte è ancora impantanato su un nuovo pacchetto di aiuti. In questo contesto non sollevano il morale le previsioni di una politica ultra accomodante da parte della Banca del Giappone e l’apertura della Bank of England a tassi negativi per aiutare la ripresa economica nel post Covid. Gli effetti si vedono piuttosto sul mercato valutario: la sterlina scambia in calo, mentre l’euro-dollaro è piatto, dopo una fiammata del biglietto verde.

A fare paura è anche la pandemia. “È una situazione molto grave quella che si sta verificando” in Europa – dice l’Oms – I nuovi casi settimanali di coronavirus infatti “hanno superato quelli segnalati quando la pandemia ha colpito per la prima volta a marzo”.

Fra le materie prime ripartono gli acquisti sul petrolio, dopo la fiammata di ieri, con la riunione online dell’Opec per i tagli alla produzione. Il contratto Brent, novembre 2020, sale del 2,3% oltre 43,2 dollari al barile.

In ribasso il future dell’oro dicembre 2020, a 1951 dollari l’oncia (-1%).

Tornando in Piazza Affari: le vendite affossano Telecom, sulla possibilità riferita da Bloomberg di un veto dell’Antitrust europeo in merito al progetto della rete unica. No comment da Bruxelles sull’indiscrezione. 

Chiude male anche Enel, -2,5%. Intanto il consiglio di amministrazione in una nota dice di essere stato informato dell’avvenuta ricezione dell’offerta vincolante inviata ieri da Macquarie Infrastructure & Real Assets (Mira) per l’acquisto del 50% del capitale di Open Fiber, posseduto da Enel stessa. Tale offerta prevede il riconoscimento di un corrispettivo pari a circa 2.650 milioni di euro, al netto dell’indebitamento, per l’acquisto della partecipazione sopra indicata, con meccanismi di aggiustamento ed earn out. Il cda di Enel, continua la nota, ha preso atto dell’informativa ricevuta, rimanendo in attesa di essere aggiornato circa i dettagli che dovessero emergere a valle delle necessarie attività di approfondimento con Mira sui contenuti dell’offerta. 

Perdono Stm -2,65%, Finecobank -2,15%,.

Fra le banche le peggiori sono Mediobanca -1,9%, Banco Bpm -1,63%, Unicredit -1,41%.

Nella parte alta del listino svettano Pirelli  +2,41%, A2a +2,39%, Leonardo +1,42%, Cnh +1,42%.

Positivo l’obbligazionario: lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 138 punti base (-1,34%) e il tasso del Btp buca al ribasso la soglia di 0,9% (0,89%). 

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