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Borse in ribasso: Milano è la peggiore ma difende quota 26 mila

Giornata di vendite su tutte le Borse europee e in parte a Wall Street – Pesa anche il calo della fiducia delle imprese in Germania – Secco il calo di Piazza Affari, dove soffrono soprattutto i titolo farmaceutici

Borse in ribasso: Milano è la peggiore ma difende quota 26 mila

Seduta di realizzi sui listini europei, giunti nel loro complesso nei giorni scorsi a nuovi massimi storici, ma impensieriti oggi dal brusco calo della fiducia degli investitori istituzionali tedeschi nel mese di settembre. L’indice Zew sulle prospettive dell’economia teutonica scende infatti oltre le previsioni a 26,5, da 40,4 di agosto. 

Non aiuta, nel pomeriggio, l’avvio debole di Wall Street, benché il Nasdaq tenti di migliorare ancora le sue prestazioni dopo il record di venerdì scorso. A pesare sulla borsa nordamericana, chiusa ieri per la festa del lavoro, contribuisce la revisione al ribasso delle previsioni economiche di Goldman Sachs, a causa della dilagante variante Delta del coronavirus. La stima annuale per il pil Usa passa a 5,7% (contro 6,2% del consensus), mentre le previsioni del quadro trimestre si fermano a +5,5% da 6,5% precedente. Questa settimana finiscono inoltre gli aiuti messi in campo dal governo 18 mesi fa, nel pieno della pandemia, per i disoccupati insieme a altri benefici occupazionali, con il rischio di rallentare ulteriormente la ripresa. 

In aggiunta, restano i punti interrogativi sui tempi che si daranno le banche centrali per un avvio di tapering. Mentre la Fed ha già annunciato che entro l’anno dovrebbe procedere in questo senso, l’attenzione è ora sulla Bce che si riunisce giovedì, dopo che si sono già levate diverse voci in questa direzione. 

Nel corso l’ultima settimana, Eurotower ha in ogni caso realizzato acquisti di titoli per 16,74 miliardi di euro nell’ambito del programma pandemico Pepp, in crescita rispetto agli 11,54 miliardi della settimana precedente. Il totale dall’inizio del programma è salito a 1341,82 miliardi su una dotazione complessiva di 1850 miliardi. Per quanto riguarda il Qe “ordinario”, nell’ultima settimana gli acquisti netti di titoli sovrani sono aumentati di 4,03 miliardi a quota 2447,04 miliardi mentre quelli di obbligazioni societarie sono aumentati di 1,88 miliardi a 292,99 miliardi. Gli acquisti di covered bond sono calati lievemente di 31 milioni a 295,07 miliardi (+0,457) mentre quelli di Abs sono calati di 30 milioni a 26,614 miliardi.

È in questo clima che  Piazza Affari veste oggi la maglia nera e chiude in calo dello 0,72% a 26.073 punti base, offrendo un’immagine del Ftse Mib che sembra quasi il “negativo” della foto vista ieri. Perdono terreno i farmaceutici: Recordati -2,25%; Amplifon -2,04%; Diasorin -2,01%. Sono deboli le banche, dopo i recenti incassi. Si sente il calo di un peso massimo come Enel -1,62%. Sono solo cinque i le blue chip in rialzo: Moncler +1,2% (con Citi che ribadisce la sua valutazione sul titolo, da comprare, alzando il prezzo obiettivo a 68 euro); Finecobank +1,1% (con un balzo della raccolta netta in agosto); Tenaris +0,73%, nonostante il calo del greggio; Nexi +0,39%, ancora in spolvero; Pirelli +0,04%. 

Generali è incolore, mentre Francesco Gaetano Caltagirone si porta a un passo dal 6% nell’azionario del Leone. Nel dettaglio, tra il 3 e il 6 settembre, Caltagirone – attraverso le holding Fincal e Finanziaria Italiana 2005 – ha rilevato circa 2,15 milioni di titoli Generali, corrispondenti allo 0,13%. Così facendo ha incrementato la propria partecipazione al 5,93%

Nell’obbligazionario si alza lo spread a 108 punti base (+2,45%), con il rendimento del Btp decennale che sale a +0,76%, mentre il Bund chiude a -0,32%. Migliorano in ogni caso i conti dell’Italia e, secondo Reuters, complice la ripresa economica più forte del previsto, il Tesoro stima che il deficit di quest’anno possa risultare inferiore al 10% del pil, molto sotto l’obiettivo di 11,8% fissato lo scorso aprile.

Nel resto d’Europa: Francoforte -0,57%; Amsterdam -0,48%; Parigi -0,26%; Londra -0,51%; piatta Madrid. Archivia una seduta sotto i riflettori il settore delle telecomunicazioni grazie alla doppia operazione di Deutsche Telekom con T-Mobile Netherlands e SoftBank, comunicata prima dell’apertura dei mercati azionari.  

Il gruppo tedesco e la svedese Tele 2 hanno annunciato la vendita della jv T-Mobile Netherlands, controllata al 75% da Bonn, per un valore complessivo di 5,1 miliardi di euro comprensivo di debito: a comprare sarà il consorzio di private equity costituito da Apax e Warburg Pincus. Inoltre Deutsche Telekom ha raggiunto un accordo strategico e azionario con il gruppo giapponese SoftBank e reinvestirà una parte di quanto incassato.

In ambito bancario si segnala invece quanto riferito da Reuters, vale a dire la chiusura completa o parziale di 496 filiali della banca spagnola Sabadell nel suo mercato interno, nell’ambito di un piano per tagliare i costi e aumentare la redditività.

Guardando all’azionario di Wall Street: Boeing è debole dopo che il Wsj ha scritto che le consegne del 787 Dreamliner subiranno probabilmente un altro rinvio. Nel settore farmaceutico, Johnson & Johnson, Merck e Amgen sono in calo dopo aver subito un downgrade da parte di Morgan Stanley. Scende Moderna, con il terzo decesso in Giappone di un uomo che aveva fatto la seconda dose del vaccino anti-Covid.

Sul mercato valutario si rafforza il dollaro, con l’euro che tratta in calo intorno a 1,184.

Si sgonfia il bitcoin, che tratta intorno a 47mila dollari, dopo che El Salvador è diventato il primo paese al mondo ad adottare la criptomoneta come valuta legale, un esperimento che secondo i sostenitori abbasserà i costi di commissione per i miliardi di dollari inviati nel Paese dall’estero. I critici avvertono però che la scelta incoraggiare il riciclaggio di denaro.

Scambiano in rosso oro e petrolio.

Lo spot gold perde oltre l’1,6% e tratta intorno a 1794 dollari l’oncia. Il brent, consegna novembre 2021 è in calo frazionale a 71,75 dollari la barile. Il wti, ottobre 2021, perde invece l’1,4%, 68, 33 dollari.

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