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Borse in ribasso, ma scintille sulle autostrade

Le incertezze sui vaccini e il risveglio dell’inflazione spostano capitali dal mercato azionario a quello obbligazionario, ma a Piazza Affari spiccano i titoli di Atlantia e soprattutto di Astm: la prima perché in attesa dell’offerta di Cdp per Aspi e la seconda per l’Opa Avio-Ardian

Borse in ribasso, ma scintille sulle autostrade

Le materie prime sono in rally, ma le borse mostrano varie sfumature di rosso nella prima seduta della settimana: i listini europei chiudono in leggero calo, dopo il colpo di coda di venerdì scorso, e Wall Street si muove negativa, appesantita dal Nasdaq che perde l’1,5% e dall’andamento in retromarcia delle big tech. Il Dow Jones però sta risalendo e al momento è piatto. 

Piazza Affari perde lo 0,55%, ma preserva i 23mila punti base, con il balzo di Atlantia (+4,62%), Pirelli (+3,97%) e titoli petroliferi. La maglia nera in Europa spetta ad Amsterdam -0,99%, meglio Francoforte -0,14%, Madrid -0,52%, Parigi -0,11%. Fuori dalla zona euro Londra cede lo 0,14%.

A disturbare i mercati sarebbe ancora il rischio inflazione, che ha spinto recentemente in rialzo i rendimenti dei titoli di Stato. Il Treasury a dieci anni è tornato ai massimi da circa un anno (1,36%), benché oggi sia in leggero calo. Nelle ultime tre settimane il rendimento del Bund decennale è salito da -0,52% a -0,31% (oggi -0,35%) e anche in Italia, nonostante la fiducia nell’azione di Mario Draghi, i tassi dei Btp a dieci anni hanno sfiorano lo 0,65% portando lo spread in area 95 punti. La chiusura di oggi è a 94 punti base, con un tasso del titolo benchmark italiano dello 0,59%.

D’altra parte le materie prime legate alla ripresa economica stanno registrando forti rialzi: il rame si è portato nelle scorse sedute ai massimi da nove anni e il petrolio è andato oltre i 61 dollari al barile. Al momento il Brent sale del 2,7% a 63,82 dollari al barile; il greggio texano tratta a 61,15 dollari con un rialzo del 3,14%. È in progresso anche l’oro: il contratto aprile 2021 si muove intorno a 1810,80 dollari l’oncia, in rialzo dell‘1,9%. 

Sul fronte macroeconomico le notizie sono incoraggianti, benché gli Usa abbiano raggiunto il mezzo milione di morti da Covid e la Ue abbia problemi nell’accaparramento di vaccini. L’immunizzazione di un numero sempre più ampio di persone tiene il morale economico piuttosto alto: l’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche, ha registrato in febbraio un miglioramento superiore alle attese salendo da 90,3 a 92,4 punti. Oltreoceano sale il dato sull’attività economica nazionale statunitense stilato dalla Federal Reserve di Chicago e passa dallo 0,41  di dicembre a 0,66 punti, contro attese per un calo a 0,15 punti. L’indice è un paniere ponderato di 85 indicatori dei vari settori economici e un valore sopra lo 0 indica che l’economia è in espansione. L’indice che misura la media degli ultimi tre mesi è salito da 0,47 a 0,60

Il quadro è all’attenzione delle banche centrali: la Bce sta “monitorando attentamente” i rendimenti nominali dei titoli di Stato: “Nell’ambito dell’ampio insieme di indicatori che monitoriamo per valutare se le condizioni di finanziamento sono ancora favorevoli, i tassi swap overnight e i rendimenti sovrani sono particolarmente importanti –  dice Christine Lagarde – di conseguenza, la Bce sta monitorando da vicino l’evoluzione dei rendimenti nominali dei bond a più lungo termine”. La presidente della banca centrale europea sottolinea anche però la pandemia non è ancora finita e l’allineamento delle politiche senza precedenti’ della risposta pubblica alla crisi (a partire dalla politica monetaria e dalla politica fiscale) “continuerà a essere un imperativo per quello che ci aspetta” in modo che “le nostre politiche possano continuare a rafforzarsi a vicenda nell’affrontare due sfide comuni: proteggere l’economia e successivamente trasformarla”. In territorio Usa si attende invece l’intervento del presidente della Fed, domani e dopodomani, alla Camera e al Senato mentre il segretario al Tesoro Janet Yellen si spende ancora in favore del piano di aiuti da 1900 miliardi dollari in discussione al congresso.

In Piazza Affari beneficiano dell’esuberanza del petrolio i titoli del settore: Tenaris +3,76%, Eni +1,72%, Saipem +3,49%. La società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture festeggia inoltre l’aggiudicazione di un contratto da Qatargas per un valore di 1,7 miliardi di dollari circa. Il progetto riguarda lo sviluppo offshore del North Field Production Sustainability Project, al largo della costa nord-orientale della penisola del Qatar.

Regina del listino però è Atlantia, sulle indiscrezioni stampa che  Cdp sia pronta a formulare un’offerta vincolante per l’88% di Autostrade per l’Italia insieme ai fondi Macquarie e Blackstone, a un prezzo collocato nella parte alta della forchetta di 8,5-9,5 miliardi di euro. Inoltre, nel fine settimana la famiglia Gavio, col fondo Ardian, ha annunciato a sorpresa un’opa sulla sua Astm (+27,63%), mettendo sul piatto il prezzo di 25,6 euro per azione. 

Denaro anche su Pirelli; Poste +262%; Cnh +1,83%.

La performance peggiore è per i titoli farmaceutici: Diasorin -3,38% e Recordati -3,38%, dopo i conti 2020 con ricavi in in calo.

Le prese di beneficio penalizzano Moncler -2,66%, dopo l’exploit della scorsa ottava a seguito dei risultati.

In calo Stm -2,28% e Nexi -1,93%.

Banche deboli, a partire da Bper -1,45%.

Sul mercato valutario l’euro si apprezza sul dollaro e il cambio è oltre quota 1,215. 

Si sgonfia un po’ il bitcoin, dopo l’ennesimo record nel fine settimana a 58.3323,26 dollari. Al momento il cambio è in calo del 7,4% a 53.483,6 dollari. Per Janet Yellen il bitcoin resta un asset “altamente speculativo”, “inefficiente” per le transazioni e usato per “illeciti”.

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