Al Presidente Trump deve piacere molto fare dichiarazioni shock e poi stare alla finestra a vedere le reazioni. Accade anche stavolta con un suo “misterioso” post su Truth Social in cui The Donald ha scritto che oggi alle ore 16 italiane annuncerà un accordo commerciale “importante”, senza però rivelare il nome del paese, anche se alcune fonti dicono che si tratti della Gran Bretagna. In un momento di grande preoccupazione per gli accesi fronti bellici e le tensioni geopolitiche, la prospettiva di un disgelo nella guerra sui dazi ha dato sostegno ai mercati, spingendo al rialzo i fututues sugli indici di Wall Street, quelli sulle borse europee e ai listini azionari asiatici. Continua invece la debolezza del dollaro Usa rispetto alla maggior parte delle principali valute, cedendo parte dei guadagni di ieri dopo che la Fed ha lanciato l’allarme sui crescenti rischi per l’economia Usa. Anche il colosso obbligazionario statunitense Pimco ha dichiarato che i rischi di recessione nel Paese sono ai massimi da anni. Sale l’oro e il Bitcoin si riavvicina a quota centomila dollari. Oggi la Banca d’Inghilterra è attesa continuare il suo ritmo graduale di taglio dei tassi
Un nuovo tentativo di disgelo. Sarà con la Gran Bretagna?
L’indicazione dell’orario è precisa: ore 14:00 GMT, le 16:00 in Italia. Ma per il resto il presidente Trump ha voluto fare il misterioso senza fornire dettagli: ha detto che terrà una conferenza stampa per parlare di un accordo commerciale con un “grande e molto rispettato paese. il primo di molti!!!”. Il New York Times e Politico riferiscono che il “grande” Paese è la Gran Bretagna, una possibilità precedentemente segnalata dagli analisti portando al rialzo i futures sulle azioni britanniche e la sterlina negli scambi asiatici.
Questo sarebbe il primo dei circa 200 accordi commerciali che Trump afferma di aver stipulato, senza per altro dare indicazioni. La scorsa settimana, il presidente ha annunciato “potenziali accordi” con Corea del Sud, Giappone e India, mentre ieri ha annuciato un primo round di colloqui rompighiaccio tra Washington e Pechino. La stessa Gran Bretagna aveva concluso un patto di libero scambio con l’India all’inizio della settimana.
I mercati danno l’impressione di vedere qualsiasi accordo commerciale come una buona notizia, anche se nessuno sarà gratuito, ma almento potrà offrire un certo grado di chiarezza e fungere da modello da seguire per altri. Tuttavia gli analisti sottolineano che un accordo commerciale con la Gran Bretagna è considerato tra i negoziati più facili, mentre ben più complicati sembrano essere i colloqui con l’Europa, e in particolare con la Cina. Il vero banco di prova sarà quando il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent e il capo negoziatore commerciale Jamieson Greer incontreranno sabato in Svizzera il presidente dell’economia cinese, He Lifeng.
Oggi si ricordano 80 anni di pace dopo la fine della Seconda guerra mondiale, mentre infuriano altri conflitti
Il teatro europeo della Seconda guerra mondiale si è concluso 80 anni fa, ma il ricordo della storia non è utile: il conflitto armato infuria ancora nel continente e un altro minaccia di scoppiare tra le potenze nucleari nell’Asia meridionale. Per rispettare un minuto di silenzio in onore del Giorno della Vittoria in Europa (VE Day), la Banca d’Inghilterra ha posticipato di due minuti l’annuncio della sua politica monetaria alle 11:02 GMT (le 13,02 in Italia).
La Corea del Nord ha nuovamente lanciato missili nell’oceano e il Pakistan ha promesso rappresaglie per un attacco aereo dell‘India, che a sua volta era una ritorsione per un attacco dei militanti islamisti del mese scorso.
Il dollaro colpito dalle prospettive di debolezza economica indicate da Powell
Il dollaro statunitense oggi si è nuovamente indebolito rispetto alla maggior parte delle sue principali valute, cedendo parte dei guadagni di ieri dopo che la Fed ha lanciato l’allarme sui crescenti rischi per l’economia derivanti dall’aumento dell’inflazione e della disoccupazione. Ieri il Federal Open Market Committee (FOMC) ha lasciato invariati i tassi di interesse, come ampiamente previsto, ma il presidente della Fed Jerome Powell ha detto che non è chiaro se l’economia manterrà il suo ritmo costante di crescita o se rallenterà a causa della crescente incertezza commerciale e di un possibile picco dell’inflazione. “Non è affatto chiaro quale sia la risposta appropriata di politica monetaria in questo momento”, ha detto Powell facendo intendere che aspetterà i prossimi dati. “Non è affatto chiaro cosa dovremmo fare.” Attualmente i mercati stimano tre tagli dei tassi di un quarto di punto entro la fine dell’anno, mentre il prossimo avverrà a luglio o settembre.
L‘indice del dollaro statunitense, che misura il dollaro rispetto alle sei principali valute, è sceso dello 0,2% a 99,682, annullando circa due terzi dell’aumento del giorno precedente. L’euro ha guadagnato lo 0,2% a 1,1327 dollari, invertendo la rotta dopo il calo dello 0,56% di mercoledì, il più grande in due settimane.
Il dollaro si è indebolito dello 0,1% a 143,63 yen ed è sceso dello 0,2% a 0,8229 franchi svizzeri. Lo yuan cinese è rimasto pressoché invariato a 7,2325 per dollaro sui mercati offshore, dopo un calo dello 0,26% mercoledì.
Un discorso a parte vale per la sterlina che ha segnato oggi un rimbalzo di circa mezzo punto percentuale nonostante si preveda che la Banca d’Inghilterra annunci un taglio dei tassi di un quarto di punto più tardi nel corso della giornata. Il dollaro australiano, sensibile al rischio, è balzato fino allo 0,6% nei confronti del biglietto verde, mentre il dollaro neozelandese è avanzato fino allo 0,5%.
Wall Street, Trump vuole revocare i vincoli sui chip e Nvidia balza del 3%
Seduta in lieve rialzo per Wall Street, con il Dow Jones, che termina a 41.114 punti e sulla stessa linea, l’S&P-500 che sale leggermente, arrivando a 5.631 punti. Leggermente positivi anche il Nasdaq 100 (+0,39%) e l’S&P 100 (+0,41%). La Federal Reserve ha mantenuto il suo tasso di riferimento tra il 4,25% e il 4,5%, una mossa ampiamente prevista dal mercato. Il presidente Jerome Powell ha respinto l’idea di un taglio “preventivo” dei tassi per anticipare eventuali impatti dei dazi del presidente Donald Trump, visto che l’inflazione è ancora “superiore all’obiettivo”.
Tra i protagonisti del Dow Jones, da segnalare Walt Disney (+10,76%), Nike (+2,77%), Honeywell International (+2,23%). Giornata fiacca per Apple, che segna un calo dell’1,14%. Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Marvell Technology, che ha chiuso a -8,02%. Pesante Alphabet, che segna una discesa di ben -7,51 punti percentuali. Sensibili perdite per DoorDash, in calo del 6,90%.
Salgono un po’ ovunque i titoli dell’industria dei chip. L’amministrazione Trump intende revocare le restrizioni dell’era Biden per il settore: ha scritto ieri sera Bloomberg, citando alti funzionari della Casa Bianca. L’indice dei semiconduttori della Borsa di Filadelfia – un benchmark molto seguito – ha guadagnato ieri l’1,7%: Nvidia è salita del 3,1%. Il piano fa parte di uno sforzo più ampio per rivedere le restrizioni al commercio dei chip, molto contestato dalle principali aziende americane.
Borse dell’Asia verso il quinto giorno di rialzo
Gli ultimi segnali di progresso nelle trattative commerciali, più che le indicazioni fornite ieri sera dalla Federal Reserve, sostengono il rialzo delle borse dell’Asia Pacifico.
L’indice MSCI Asia Pacifico guadagna lo 0,3%, verso la quinta seduta consecutiva di rialzo. Parlando di questa sequenza, Vey-Sern Ling, direttore generale di Union Bancaire Privee, afferma che un esito positivo dei colloqui tra Stati Uniti e Cina di questo fine settimana in Svizzera, “sembra più probabile dopo le notizie di oggi su un potenziale accordo tra Stati Uniti e Regno Unito”.
L’azionario dell’area emergente è aiutato anche dal continuo afflusso di capitali dall’estero: ad attirarli è il forte apprezzamento delle valute. L’indice MSCI Emerging Market Currency ha toccato questa settimana i massimi di sempre. Gli investimenti stranieri nelle azioni asiatiche, escluse Cina e Giappone, hanno raggiunto quasi 3 miliardi di dollari finora questa settimana, secondo dati compilati da Bloomberg.
L’indice Hang Seng di Hong Kong guadagna l’1,1% grazie alla spinta di Tencent, Alibaba e Meituan: i big del tech cinese pubblicheranno i dati del trimestre la prossima settimana. Indice Taiex di Taipei +0,7%. CSI 300 dei listini di Shanghai Shenzhen +0,7%.
In Giappone l’indice Nikkei di Tokyo è in rialzo dello 0,4%. Lo yen si stabilizza dopo la discesa di ieri, il cross su dollaro è 143,5 stamattina, da 143,1 di ieri. Il tasso di inflazione di pareggio del Giappone per le obbligazioni collegate all’andamento dei prezzi al consumo è sulla scadenza a dieci anni di 5 punti base all’1,600%. Da inizio mese l’aumento è stato di 6 punti.
Borse europee viste positive. A Piazza Affari da seguire Banco BPM e Prysmian
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo: future EuroStoxx 50 +0,7%. Atteso un taglio dei tassi da parte della Bank of England
Germania. La produzione industriale tedesca è aumentata del 3% a marzo rispetto al mese precedente, in base ai dati comunicati dall’ufficio federale di statistica. Gli analisti intervistati da Reuters avevano previsto un aumento dello 0,8%.
Banco BPM. Barclays e Deutsche Bank alzano il target price. I conti del trimestre hanno superato le aspettative grazie alla tenuta del margine di interesse e alla generazione di commissioni
Banca Mediolanum. I conti del trimestre hanno superato le aspettative, con ricavi superiori del 5% rispetto alle previsioni del consensus, grazie alla tenuta del margine di interesse, alla generazione record di commissioni da prodotti di risparmio, ai forti guadagni di trading e al crescente contributo delle assicurazioni, cdestinate a raggiungere il pieno regime entro il 2026. Il rigoroso controllo dei costi ha portato a un rapporto costi/ricavi del 43,7%, con un utile operativo di 831 milioni di euro, sopra le stime. Il Cost of Risk è stato inferiore di 9 pb rispetto alle attese e il tasso di default è migliorato allo 0,97%, a conferma della buona qualità degli attivi. Barclays e Deutsche Bank alzano il target price.
Bper archivia i primi 3 mesi dell’anno con il miglior risultato trimestrale di sempre: l’utile netto consolidato di periodo è cresciuto del 43,2% a 442,9 milioni. I ricavi core, informa una nota, sono in crescita a 1,353 miliardi (+0,8% su anno), grazie alla contribuzione positiva delle commissioni nette (541,1 milioni; +8,5%). Margine di interesse in calo a 811,9 milioni, -3,8% su anno. Commissioni derivanti da raccolta gestita +18,7%, bancassurance +26,9%. Cost/income ratio al 46,7%, mentre il gruppo presenta una solida qualità del credito con l’npe ratio lordo al 2,6% e netto all’1,2%. I risultati sono positivi per effetto del forte contributo dagli investimenti azionari e dalle commissioni, guidato dai prodotti AuM, Assicurazione Vita e Bancassicurazione. La qualità dell’attivo resta alta, con solo un leggero aumento del rapporto NPE lordo/netto.
Nexi ha chiuso il primo trimestre con ricavi in crescita del 3,7% a 810,2 milioni. L’Ebitda, spiega una nota, ha evidenziato un aumento del 7,1% su anno a 386,9 milioni, con una crescita dell’Ebitda margin pari a circa 149 punti base. Confermata la guidande per il 2025. E’ pari a circa 600 milioni il ritorno totale di capitale agli azionisti (+20% a/a), di cui circa 300 milioni come distribuzione dividendi, in pagamento il 21 maggio 2025, e circa 300 milioni come programma di riacquisto azioni proprie. L’inizio del programma è previsto per il 21 maggio 2025.
Prysmian ha registrato un aumento dell’Ebitda del 28% nel primo trimestre, in parte grazie all’effetto dell’acquisizione di Encore Wire da 4,2 miliardi di dollari completata lo scorso anno. L’Ebitda rettificato si è attestato a 527 milioni di euro, leggermente al di sopra del consensus di 510 milioni degli analisti. Il gruppo ha registrato un miglioramento della generazione di cassa e confermato l’outlook per l’intero anno. L’utile netto è diminuito del 18,9% a 150 milioni, principalmente a causa di maggiori ammortamenti e oneri finanziari legati all’acquisizione di Encore Wire. Il free cash flow ha raggiunto circa 1 miliardo di euro. “Prysmian ha chiuso il primo trimestre dell’anno con solidi margini, insieme a un’eccellente generazione di cassa”, ha dichiarato Massimo Battaini, Ceo di Prysmian, nella nota. L’acquisizione di Channell Commercial Corporation procede in linea con le attese, con il closing previsto entro il secondo trimestre.
Safilo chiude il primo trimestre con margini in miglioramento e vendite in lieve aumento, registrando un andamento positivo per la maggior parte dei marchi in portafoglio.
Enel presenta i conti del trimestre più tardi.