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Borse: in Europa prevale il rosso, Milano piatta. Il Btp vola al 2%

L’elezione di Trump, il possibile rialzo dei tassi Fed e l’incertezza sull’esito del referendum in Italia hanno innescato la risalita dello spread con il Bund tedesco a 173 punti base – A Piazza Affari guadagnano Ubi Banca e Fca mentre Anima è in rally dopo l’accordo con Poste e Cdp su Pioneer – Penalizzata Telecom, male gli energetici dopo il boom della produzione Opec – Si rafforza il dollaro.

Borse: in Europa prevale il rosso, Milano piatta. Il Btp vola al 2%

A tre giorni dalle elezioni si esaurisce in borsa l’effetto Donald Trump, mentre vola lo spread fra decennale italiano e Bund tedesco. Il Btp supera un rendimento del 2% (2,04), un livello che non si toccava da luglio 2015, mentre la forbice si allarga a 173,30 punti base, in rialzo del 6,60%. I listini d’altra parte risultano piuttosto volatili, in parità Francoforte, +0,36%, e Milano +0,04%; mentre arretrano Londra -1,43%, e Parigi -0,92%. Brillano in Piazza Affari Unipol, Fiat e Ubi Banca. 

Wall Street apre in rosso, in una settimana complessivamente positiva e all’indomani di una giornata record per il Dow Jones. I progetti infrastrutturali e la prospettiva di un taglio alle aliquote fiscali avevano consolato ben presto i mercati per la sconfitta della candidata apparentemente più affidabile. Ma oggi ci si comincia a interrogare sulle mosse della Federal Reserve e Stanley Fischer, vicepresidente della banca centrale, dal Cile dice che le condizioni per una stretta graduale sono “abbastanza forti”, un rialzo a dicembre perciò non è da escludere. “Quando i tassi saliranno, nessuno potrà dire di essere sorpreso”. Intanto il Brent scende a 44,35 dollari al barile (-3,25%) e l’Opec rende noto di aver toccato un record di produzione in ottobre, nonostante l’intesa di settembre per un taglio che dovrebbe trovare compimento nella prossima riunione del 30 novembre a Vienna. L’euro perde terreno sul dollaro (-0,37%) e viene scambiato a 1,08458.

Il sintomo di un certo malessere in Italia prende la forma dello spread. Secondo alcuni trader, interpellati da Radiocor, la misura del rialzo è andata oltre le attese, anche sul mercato primario i tassi sono schizzati persino oltre mezzo punto rispetto alle aste del mese scorso. La preoccupazione è che sul paese si addensi una tempesta perfetta e le nubi cariche di pioggia si chiamino Trump, referendum costituzionale e S&P, che stasera, a mercati chiusi, ha però emesso il suo verdetto confermando il rating a lungo termine del debito sovrano a BBB-, con outlook stabile.

Per quanto riguarda le blu chip di Piazza Affari brilla la galassia Unipol +7,40% con Unipolsai +3,95%, grazie ai conti dei primi nove mesi in calo, ma migliori del previsto; secondo Banca Imi, che valuta il titolo con buy e target price a 3,6 euro, si tratta di ‘dati solidi’ con utili pre e post tasse sopra le attese. Dirompente Ubi Banca, +8,32%, mentre viaggiano a velocità sostenuta Fiat Chrysler Automobiles +5,55% e Ferrari +2,24%; bene Mediobanca +2,12%. Maggior rialzo di giornata, fuori del listino principale, è per  Anima Holding +18,34%, spinta dall’annuncio dell’accordo con Poste Italiane per il conferimento ad Anima della SGR del gruppo nell’ottica della creazione di un polo leader nell’asset management italiano. Inoltre il consorzio formato da Poste, Anima e Cdp ha presentato oggi un’offerta formale per Pioneer

Arretrano pesantemente invece Prysmiam -4,19%; Buzzi Unicem (-3,19%) dopo l’apprezzamento nei giorni scorsi; Telecom Italia -2,94%; Mps -2,52%; Eni -2,12%; Yoox -2,02%.

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