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Borse in difficoltà: giù le banche ma Mps avanza, pesante Fca

Vita breve per la riscossa dei listini europei – Dopo un avvio positivo le vendite hanno preso il sopravvento e Milano si contende la maglia nera con Francoforte – Il Lingotto soffre per le richieste Usa su investimenti anti-smog – Petrolio in calo, arretrano gli energetici

La riscossa delle Borse europee ha avuto vita breve. Dopo un avvio positivo, le vendite hanno preso il sopravvento. A metà giornata, l’indice Ftse Mib lascia sul terreno l’1% circa, un pelo sopra quota 16 mila. In ribasso anche Parigi (-0,8%), Madrid e Londra, con cali di mezzo punto percentuale. Fa peggio Francoforte (-0,9%), appesantita anche oggi da Deutsche Bank (-2,3%), che, dopo un rimbalzo iniziale, fissa un nuovo minimo da 33 anni.

Anche a Piazza Affari soffrono le banche, con l’eccezione di Monte Paschi, in crescita dell’1,5% aspettando il nuovo piano industriale che sarà presentato il prossimo 24 ottobre. Claudio Costamagna ha definito “fantafinanza” l’ipotesi di un ruolo di garante di Cdp in caso di investimento a Siena da parte dei fondi del Qatar.

Perde colpi Unicredit (-2,3%) dopo l’avvio positivo (+0,4%), Intesa -2,18%. Arretrano le banche popolari: Banco Popolare -2,54%, Ubi -2,44%. Deboli le assicurazioni: Generali -1%, Cattolica -3%.

Banca Mediolanum scende dello 0,5%, nonostante Goldman Sachs abbia alzato il target price a 7 euro. Azimut perde l’1,8%, anche qui nonostante Goldman Sachs abbia ribadito la raccomandazione Buy, pur abbassando il target price a 17,3 euro da 21,5 euro (il titolo vale 13 euro). 

Dopo una mattinata all’insegna di un moderato rialzo, il secondario italiano vira in negativo bruciando i guadagni iniziali. Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund a 10 anni si attesta a 134 punti base dai 130 del finale di seduta mentre il tasso del decennale sale a 1,20% da 1,19%. Da segnalare lo spread Italia/Spagna sul tratto decennale che attorno alle 12 scambia a 30 punti base, raggiungendo i livelli visti nel dicembre 2014.

Il Tesoro ha collocato stamane complessivamente 3,439 miliardi di euro di Ctz e Btpei con il rendimento del primo titolo in calo a -0,216%, nuovo minimo storico.

In forte calo Fiat Chrysler (-2,7%): dall’intervista di Bloomberg al responsabile Usa dell’ente che vigila sull’inquinamento dei motori, Chris Grundler, emerge che il gruppo dovrà investire circa 5 miliardi di dollari per mettersi in regola. L’azienda fa sapere che ogni anno investimenti tecnici per circa 9 miliardi di euro, per cui la richiesta dell’Epa, per giunta diluita in nove anni non rappresentano una cifra al di fuori della norma.  

Il Brent segna un calo dell’1,5% dopo che Iran e Arabia Saudita hanno ridimensionato le aspettative che venga trovato un accordo durante l’incontro informale ad Algeri. Il ministro dell’energia saudita Khalid al-Falih ha dichiarato oggi che gli incontri tra produttori Opec e non-Opec sono solo consultivi.

Eni -0,8%. Arretrano Saipem (-3,1%) e Tenaris (-1,4%). Debole Mediaset (-0,8%) in attesa del Cda di oggi. Telecom Italia -0,9%.

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