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Borse in bilico tra ripartenza dell’economia e pandemia

Malgrado la pandemia non sia stata ancora vinta, soprattutto negli Usa, i mercati sembrano più fiduciosi sulla ripresa – L’America prepara nuovi stimoli e l’Europa scommette sulla ripresa a V – Atlantia vuole evitare lo scontro con il Governo

Borse in bilico tra ripartenza dell’economia e pandemia

I segnali di ripartenza delle economie si moltiplicano un po’ ovunque e fanno passare in secondo piano i numeri della pandemia, che non è sotto controllo. Secondo il New York Times, l’Unione europea potrebbe impedire ai cittadini statunitensi l’ingresso nell’Ue anche dopo il primo luglio, giorno della riapertura delle frontiere esterne, così come capita per la Russia ed il Brasile. Secondo le autorità europee, gli Usa non starebbero garantendo misure sufficienti per il contenimento del coronavirus. Ma la Casa Bianca, nonostante il monito del virologo Anthony Fauci, tira dritto: il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin ha detto che gli Stati Uniti saranno fuori dalla recessione a fine anno e che a luglio il Congresso esaminerà un nuovo piano di stimoli all’economia. “Batteremo il Kung flu”, tuona il presidente Trump, ribadendo che per lui la responsabilità è tutta della Cina. Pechino non replica, impegnata com’è nel rilancio dell’economia.

Salgono le Borse dell’Asia: Seul +1,8%, Giakarta +1,3%. Piatta Tokyo, frenata dalla ripresa dello yen. Si muovono tra lievi rialzi e lievi ribassi gli indici di riferimento di Hong Kong e Shanghai.

In rialzo i futures di Wall Street. Ieri Dow Jones +0,5% e S&P500 +0,43%. Nuovi progressi e nuovo record per il Nasdaq (+0,74%), sotto la spinta di Apple. Nike (+2,4%) ha rialzato i target alla vigilia dei conti.

Bloomberg ha rilevato che finora sono stati utilizzati meno del 15% dei fondi messi a disposizione dai governi, in via diretta o indiretta, attraverso prestiti e garanzie. Ci sono 2.000 miliardi di euro di risorse finanziarie che aspettano di essere impiegate. L’inchiesta rileva che in Italia dei 500 miliardi di euro messi a disposizione del governo attraverso garanzie pubbliche sui prestiti concessi, solo 37 miliardi di euro risultano impiegati. Lo stesso in Germania, dove è quasi del tutto inutilizzato il fondo da 1.200 miliardi di euro per le garanzie pubbliche sui prestiti: al 18 giugno, risultavano esborsi per 30 miliardi.

Petrolio Brent piatto a 42,5 dollari il barile. Scende il dollaro, risale l’euro a 1,131 spinto dai dati della congiuntura.

DOPO I DATI PMI L’EUROPA SCOMMETTE SULLA RIPRESA A V

Anche l’Europa, infatti, comincia a credere alla ripresa a V. La spinta all’ottimismo è arrivata dalla pubblicazione dei dati PMI di Markit sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere. In Francia, a giugno l’indice è salito a 52 da 40,6 di maggio, ma il consensus era molto più sotto, a 46. Positivo anche il dato relativo alla Germania, con l’indice Pmi manifatturiero a 44,6 a giugno, dal 36,6 di aprile: gli economisti si aspettavano 42. L’indice PMI della zona euro sale a 47 da 36 di maggio, mentre era atteso a 45. Per la prima volta in quattro mesi, il numero di aziende che hanno segnalato ottimismo ha superato la percentuale dei pessimisti. Ma Chris Williamson, capo economista di Markit, ammonisce: “Si dovrà forse attendere fino a tre anni prima che il Pil dell’eurozona raggiunga i livelli che avevamo prima della pandemia”. Stamane uscirà l’indice tedesco sulla fiducia, l’Ifo.

RECOVERY FUND, IL D-DAY FISSATO PER IL 18 LUGLIO

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha convocato un Consiglio europeo straordinario sul Recovery fund e il bilancio pluriennale della Ue per il 17 e 18 luglio, il primo con la presenza fisica dei leader dal 22 febbraio scorso. L’appuntamento potrebbe essere decisivo per l’accordo sul Recovery Fund.

MILANO RIVEDE QUOTA 20 MILA, A PARIGI RIPARTE IL LUSSO

Milano (+2,05%) riprende la scalata verso i 20 mila punti, salendo a 19.878.

Anche a Parigi (+1,4%) l’indice Cac supera di nuovo una soglia storica (i 5 mila punti del Cac 40). Corre Lvmh (+3,1%), premiata da Crédit Suisse. Madrid +1,25%, Londra +1,23%.

WIRECARD, VERGOGNA A FRANCOFORTE

Taccuino ricco per Francoforte (+2,01%). Bayer (+5,75%) siglerà in settimana un accordo sul diserbante a base di glifosato Roundup, accusato di provocare il cancro. L’azienda si è impegnata a pagare tra gli 8 e i 10 miliardi di dollari.

Riflettori accesi su Wirecard dopo l’arresto dell’ad Markus Braun, già rilasciato dopo il pagamento di una cauzione di 5milioni di euro: l’imprenditore austriaco deve spiegare un buco di bilancio di 1,9 miliardi di euro. I soldi, che avrebbero dovuto trovarsi nelle Filippine, non si trovano: anzi, “non esistono”. Il titolo è rimbalzato del 18%.

SPREAD SOTTO 170 PUNTI, IN ASTA 7 MILIARDI DI BOT

Dopo aver ridotto i guadagni nel primo pomeriggio, i Btp chiudono non lontano dalla parità, ma il decennale si è spinto fino al minimo di 1,23%.

Lo spread Btp-Bund è sceso fino a 168 punti base. Positivo anche il segmento a 30 anni, mentre chiude in lieve calo la parte breve.

Il Tesoro offrirà 7 miliardi di Bot a 6 mesi all’asta del 26. Il giorno prima toccherà al nuovo Btpei a 5 anni e alla riapertura del Ctz maggio 2022.

FCA, PRONTO IL PRESTITO SACE. TOYOTA SUONA LA CARICA

In Piazza Affari allunga Fiat Chrysler (+5,79%), in attesa dell’ok al prestito Sace. L’azienda si vincolerà ad investire in Italia 5,2 miliardi di euro, a sostenere la piena occupazione e a evitare delocalizzazioni delle linee produttive. Giovedì i rappresentati dell’azienda compariranno davanti alla commissione Industria e il giorno dopo si terrà l’assemblea.

L’Acea, l’associazione dei costruttori europei, prevede un totale di vendite inferiore ai 10 milioni di vetture, ai minimi dal 2013. Ma ad innescare il rally del comparto auto in tutta Europa è stata Toyota, che ha rivisto al rialzo le previsioni per il mese di luglio, da -30 a -10%. In ascesa anche il resto della scuderia Exor (+3,24%): Ferrari +1,64%, Cnh Industrial +1,3%.

CORRE ANCORA BUZZI, ATLANTIA VUOLE EVITARE LO SCONTRO

Il Toro, galvanizzato dai buoni dati macro, ha investito larga parte del listino. Corrono gli industriali: Buzzi +3,2%, Pirelli +2,85%, Prysmian +2,15%, Brembo +3,94%

Bene Atlantia (+2,55%) dopo che il cda dell’azienda ha annunciato la volontà di proseguire il dialogo con il governo oltre la scadenza del 30 giugno. L’esecutivo vuole chiudere la trattativa con Aspi prima dell’inaugurazione del nuovo ponte di Genova e ha presentato all’azienda un piano in due versioni: la prima che contempla la revoca, come vorrebbe il M5s; la seconda con un piano di impegni in investimenti, riduzione dei pedaggi e risarcimenti da parte dell’azienda a fronte del mantenimento della concessione. Chissà quale sarà la versione buona.

Tiene Autogrill (-0,08%) dopo l’annuncio di una serie di accordi con le banche finanziatrici per la sospensione della verifica dei parametri finanziari per 15 mesi.

IN RALLY MPS, SNAM FA AFFARI AD ABU DHABI

In forte rialzo le banche: Ubi +2,89%, Bpm +2,84%, Bper +2,47%. Salgono anche i Big: Unicredit +2,26%, Intesa +1,72%. In rally Mps (+7,4%).

Intorno alla parità le utilities. Snam (-0,39%) ha siglato un accordo con The Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc), uno dei maggiori operatori energetici al mondo, per un investimento nelle infrastrutture energetiche degli Emirati Arabi Uniti. Da segnalare tra le mid cap il volo di Tod’s (+11,04%). Ancora sotto i riflettori Rai Way (+4,41%).

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