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Borse, in Asia piccolo è bello: Karachi, Bangkok, Jakarta e Kuala Lumpur battono i big della regione

L’ultimo anno è stato parco di soddisfazioni per chi ha investito nelle piazze finanziarie di Cina, India, Corea del Sud e Singapore. E’ andata meglio a chi ha scommesso sugli indici guida di Pakistan, Thailandia, Indonesia e Malaysia

Borse, in Asia piccolo è bello: Karachi, Bangkok, Jakarta e Kuala Lumpur battono i big della regione

L’Asia sarà anche un continente oversize sotto molti punti di vista, dalle superfici dei paesi che lo compongono alle popolazioni che lo abitano, fino alle ricchezze che vi si accumulano ormai da alcuni anni. Ma per chi vuole investire sulle Borse della regione, oggi è più che mai vero che piccolo è bello. Per accorgersene è sufficiente osservare gli andamenti degli indici più seguiti dagli osservatori europei per vedere come chi abbia investitito un anno fa nelle Borse più importanti e capitalizzate del continente, da Tokyo a Shanghai, da Hong Kong a Mumbai, passando per Seul e Singapore oggi si stia con ogni probabilità leccando le ferite. Destino ben diverso ha atteso chi ha deciso di puntare su piazze più marginali. Il Kse100, ovvero l’indice dei 100 titoli guida del Karachi Stock Exchange, un anno fa chiuse sotto quota 10mila punti, mentre oggi pur con lo scivolone degli ultimi giorni, viaggia largamente sopra quota 11mila, facendo della principale Borsa del Pakistan la più improbabile delle regine d’Asia. Ma vanno bene anche le piazze di Bangkok (Thailandia) con il Set 50 Index passato negli ultimi 12 mesi da 585 punti a 761; di Jakarta (Indonesia) il cui Lq 45 Index veleggiava anch’esso sotto quota 600 punti ad agosto 2010, mentre oggi viaggia vicino ai 700 punti e di Kuala Lumpur (Malaysia) dove l’Ftse Bursa Malaysia Emas Index oggi si trova a 10.680 punti, un bel passo in avanti rispetto ai 9.212 di un anno fa.

http://www.bloomberg.com/markets/stocks/world-indexes/asia-pacific/

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