Condividi

Borse frenate dall’industria tedesca. Unicredit sotto pressione

Listini europei dominati dalla metà giornata dopo i nuovi dati deludenti sulla produzione industriale di febbraio in Germania – – Soffrono le utility – Psa frena le mire su Fca – Tra le MidCap corrono Mondadori e Falck Renewables – Seduta euforica per Juventus

Borse frenate dall’industria tedesca. Unicredit sotto pressione

Si assestano le Borse europee dopo i recenti record. L’occasione per una pausa l’hanno offerta le previsioni, non confortanti, sugli ordini all’industria tedesca (- 4,2% a febbraio). I cinque centri di ricerca economica hanno tagliato le stime sulla crescita del Pil della Germania nel 2019 a +0,8%: un mese fa gli esperti, tra cui l’Ifo, stimavano +1,9%.

Piazza Affari cede lo 0,34% attorno a quota 21.650. Parigi -0,12%. Fa meglio Francoforte +0,27%. La variazione più negativa quella di Londra -0,4%, mentre va avanti il tentativo di evitare la hard Brexit. In terreno positivo Madrid +0,36%.

Torna in terreno negativo il rendimento del Bund tedesco: -0,01%.

Il mercato ha invertito la rotta una volta concluse le aste spagnole in cui Madrid ha collocato circa 3,5 miliardi in Bono con scadenza ottobre 2021, aprile 2029 e un indicizzato novembre 2027 La Francia invece ha collocato 9 miliardi in titoli con scadenza maggio 2029, maggio 2034 e maggio 2050. Il premio di rendimento tra Italia e Germania sul tratto decennale è invariato a 255 punti base rispetto alla scorsa chiusura come il tasso del decennale di riferimento a 2,54%.

Non giova di sicuro il report di Ubs che sconsiglia di investire sull’Italia, dove lo scenario politico instabile ed eventuali elezioni anticipate non sono da considerare un evento positivo. Il supporto di Mario Draghi dovrebbe, secondo gli autori, impedire fiammate dello spread, ma non dovrebbe aiutare molto Piazza Affari. Tra i settori da evitare: assicurazioni e banche.

A tener banco, non solo in Piazza Affari, è Unicredit -1,18% che, secondo le indiscrezioni del Financial Times, sta preparando un’offerta per Commerzbank +3,1%. Il quotidiano rivela che Unicredit punta a prendersi una quota di rilievo dell’istituto, primo passo di un’operazione più ampia, l’obiettivo finale sarebbe quello di una fusione tra la vecchia HypoVereinsbank, ora dentro Unicredit, e Commerzbank.

Il petrolio Brent è in calo dello 0,4%, all’indomani dell’inaspettato balzo delle scorte strategiche di greggio degli Stati Uniti. Scendono i petroliferi: Eni -1%. Saipem -1,5%, Tenaris -1,3%.

Proseguono intanto le vendite su A2A -1,5% in scia della presentazione del piano industriale al 2023.

Debole Fiat Chrysler -0,7%: non ci sono trattative formali e specifiche con PSA Peugeot, lo dice Carlos Tavares, l’amministratore delegato del gruppo francese. Banco Bpm -1%. Le operazioni di smaltimento dei crediti deteriorati ed in sofferenza, proseguono, ha detto ieri l’amministratore delegato. Ducato potrebbe essere quotata in Borsa.

In rialzo, tra le MidCap, Gima TT (+3,54%), Mondadori (+3,07%), Datalogic (+2,35%) e Falck Renewables (+2,02%).

Commenta