I mercati sono concentrati sull’evoluzione dei colloqui commerciali tra Usa e Cina che continuano stamane: gli investitori sono pronti a cogliere al volo qualsiasi segnale che indichi un disgelo nei rigidi rapporti tra le due superpotenze. A Wall Street Tesla ha segnato, con un balzo del 4,5%, il riavvicinamento tra Trump e Musk. Oggi inizia il riold delle aste sui Treasuries Usa, con attenzione particolare alla parte a lunga della curva. Le azioni in Asia stanno salendO, mentre il dollaro si è leggermente rafforzato dopo che il presidente Donald Trump ha dichiarato di aver ricevuto “buoni resoconti” dall’incontro di lunedì con la Cina. Le borse europee sono viste aprire poco variate, con l’attenzione ad alcuni dettagli del risiko bancario italiano.
I colloqui Usa-Cina riprendo stamane a Londra. Trump: “La Cina non è facile”
I colloqui riprenderanno stamane alla Lancaster House e i mercati vogliono un accordo per definire i dettagli sui controlli sulle esportazioni di tecnologia degli Stati Uniti e quelli sulle terre rare cinesi e, naturalmente, dove verrà fissata l’aliquota media finale delle tariffe. Manca circa un mese alla scadenza della sospensione dei dazi decisa da Trump.
I rappresentanti di entrambe le nazioni hanno concluso il loro primo giorno di negoziati a Londra, dopo oltre sei ore a Lancaster House, una dimora del XIX secolo vicino a Buckingham Palace. I colloqui si sono conclusi intorno alle 20:00, ora di Londra. I consiglieri si incontreranno nuovamente oggi alle 10:00 nella capitale britannica (le 11 in Italia), ha dichiarato il funzionario. “Stiamo andando bene con la Cina. La Cina non è un paese facile“, ha detto Trump ieri ai giornalisti alla Casa Bianca. “Ricevo solo buone notizie”.
La delegazione statunitense è guidata dal Segretario al Tesoro Scott Bessent, dal Segretario al Commercio Howard Lutnick e dal Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti Jamieson Greer. La presenza di Lutnick, ex CEO di Cantor Fitzgerald, ha sottolineato l’importanza che i controlli sulle esportazioni rivestono in queste discussioni. Gli Stati Uniti sono disposti a rimuovere le restrizioni su alcune esportazioni di tecnologia in cambio di un allentamento da parte della Cina dei limiti sulle spedizioni di terre rare, mentre l’amministrazione Trump è pronta a revocare le misure che prendono di mira software di progettazione di chip, componenti di motori a reazione e altro ancora.
Wall Street di buon umore con Amazon e Alfabet. Tesla scatta del 4,5%
Ieri Wall Street è rimasta di buon umore, sostenuta dall’ottimismo per un positivo proseguimento oggi dei colloqui commerciali tra Usa e Cina, ma anche dalll’attenuasi delle tensioni tra Trump e Musk. Da segnalre i movimenti positivi di Amazon, Alfabet e Tesla, mentre sotto pressione è il settore farmaceutico. In chiusura l’indice S&P 500 ha chiuso in leggero rialzo (+0,09%), il Nasdaq a +0,31%, e il Dow è rimasto invariato, sostenuti
Amazon e Alfabet, genitore di Google, hanno guadagnato ognuno più dell’1% contribuendo a mantenere l’indice positivo. Amazon.com ha annunciato di voler investire almeno 20 miliardi di dollari in Pennsylvania per espandere l’infrastruttura dei data center, aggiungendoli ai miliardi di dollari che il colosso della tecnologia ha impegnato per l’espansione dell’intelligenza artificiale. Apple è sceso dell’1,2% dopo che il produttore di iPhone ha dato il via alla sua conferenza annuale per sviluppatori software con sviluppi incrementali che non sono riusciti a impressionare gli investitori. Warner Bros. Discovery è sceso di circa il 3% dopo che l’azienda ha annunciato che avrebbe separato i suoi studi e il business dello streaming dalle sue reti televisive via cavo in difficoltà. Subito dopo l’annuncio, il valore è aumentato fino al 13%.
Le azioni Tesla sono rimbalzate del 4,5%. Ieri Trump ha assunto un tono più conciliante nei confronti di Elon Musk, in una conferenza stampa dopo che la stretta relazione tra i due era esplosa pubblicamente la scorsa settimana. Trump ha dichiarato che non si sarebbe sbarazzato della Tesla Model S che aveva acquistato, ma che avrebbe potuto “spostarla” in un’altra sede. Ha aggiunto che non avrebbe interrotto il servizio Starlink di Musk, definendolo un “ottimo servizio”. Trump ha aggiunto di augurare a Musk solo “il meglio, molto meglio”. La scorsa settimana, Musk aveva criticato il “Big Beautiful Bill” di Trump, definendolo un “abominio” dato che aumenterà il deficit e il debito nazionale.
Il settore sanitario è sotto scacco dopo che il Segretario alla Salute statunitense Robert F. Kennedy Jr., scettico sui vaccini, ha licenziato tutti i membri di un gruppo di esperti in vaccini dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie. La mossa potrebbe rappresentare un problema per aziende come GSK, Sanofi, AstraZeneca, Moderna e BioNTech poiché dovranno attendere più a lungo per l’approvazione dei vaccini.
Anche le agenzie pubblicitarie non sono state risparmiate, poiché il Wall Street Journal ha riferito che la Federal Trade Commission statunitense ha chiesto informazioni ad alcune delle principali aziende del settore circa una possibile violazione delle leggi antitrust.
I principali dati pubblicati questa settimana includono le letture sui prezzi al consumo di maggio, mercoledì, e le prime richieste di sussidi di disoccupazione, giovedì. Mentre gli investitori si aspettano ampiamente che la Federal Reserve mantenga invariati i tassi di interesse la prossima settimana, l’attenzione sarà rivolta a qualsiasi segnale di ripresa dell’inflazione, poiché i dazi di Trump rischiano di aumentare la pressione sui prezzi.
Debito Usa osservato speciale. Oggi la prima asta di Treasuries della settimana
Le aste di obbligazioni e titoli del Tesoro USA sono ancora più al centro dell’attenzione del solito, questa settimana in quanto mettono alla prova il sentiment del mercato sugli asset statunitensi e, mentre gli investitori sembrano acquirenti interessati al debito a breve e medio termine, l’interesse per il lungo termine è più incerto. Queste aste, un tempo di routine, sono diventate un punto di riferimento per gli investitori in quanto indicatore della domanda, sia estera che nazionale, con la scadenza del 9 luglio per la sospensione di 90 giorni delle tariffe reciproche che si avvicina rapidamente.
Il declassamento del rating creditizio degli Stati Uniti da parte di Moody’s il mese scorso ha acceso un faro sull’enorme debito Usa accumulato di ben 36 trilioni di dollari. Oltre ai buoni del tesoro, il Tesoro statunitense emetterà un totale di 119 miliardi di dollari in titoli a tre e dieci anni, oltre a obbligazioni trentennali. Queste ultime saranno monitorate attentamente per individuare segnali di un’inflessione da parte degli investitori obbligazionari, che potrebbero rifiutare i paesi con enormi deficit fiscali e montagne di debito. Oggi, il Tesoro venderà 58 miliardi di dollari in obbligazioni triennali, seguiti mercoledì da 39 miliardi di dollari in obbligazioni decennali e da 22 miliardi di dollari in obbligazioni trentennali giovedì.
Asia in rialzo con occhi ai colloqui Usa-Cina. Il Giappone tiene le redini del debito
La maggior parte delle borse dell’Asia Pacifico è in rialzo, prolungando la loro crescita di ieri, sostenuta dall’ottimismo sui colloqui commerciali in corso tra Stati Uniti e Cina. Le ultime indiscrezioni suggeriscono che Trump stia valutando la possibilità di revocare le restrizioni all’esportazione di chip contro Pechino, secondo quanto riportato ieri dal Wall Street Journal. L’obiettivo è principalmente quello di indurre la Cina ad allentare le restrizioni sulle esportazioni di terre rare, di cui il Paese è un importante fornitore globale.
L’indice MSCI più ampio delle azioni dell’Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è salito dello 0,5%. Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite salgono rispettivamente dello 0,2% e dello 0,1%, mentre l’Hang Seng di Hong Kong guadagna lo 0,3% e il Taiex di Taiwan è in rally con un +2%. I guadagni delle borse cinesi sono arginati da una serie di dati economici deboli pubblicati ieri, che hanno mostrato che la spesa locale rimane sotto pressione a causa dell’accresciuta incertezza commerciale. La crescita delle esportazioni cinesi a maggio ha deluso le aspettative, mentre l’inflazione è ulteriormente diminuita il mese scorso, come hanno mostrato i dati pubblicati lunedì.
L’indice Kospi delle azioni sudcoreane è tra i principali beneficiari del sentiment positivo, galvanizzato anche dalla notizia della vittoria del partito liberale alle elezioni presidenziali. Il Kospi sale dello 0,2%, raggiungendo il massimo degli ultimi 11 mesi.
A Tokyo, l’attenzione si è concentrata anche sul mercato dei titoli di Stato giapponesi (JGB), in seguito alla notizia che il Giappone sta valutando la possibilità di riacquistare alcuni titoli di Stato a lunghissimo termine emessi in passato a bassi tassi di interesse. Il rendimento del JGB a 10 anni è sceso di un punto base all’1,46% nelle prime contrattazioni, mentre il rendimento a 30 anni è sceso di 5 punti base al 2,86%. I rendimenti dei JGB a lunghissimo termine sono saliti a livelli record il mese scorso a causa del calo della domanda da parte degli acquirenti tradizionali, come le compagnie di assicurazione sulla vita, e del nervosismo dovuto al costante aumento dei livelli di debito a livello globale. Il Nikkei 225 giapponese guadagna l’1%, a seguito dei dati positivi sul prodotto interno lordo pubblicati lunedì.
L’indice australiano ASX 200 sale dello 0,8%, a un passo dal nuovo massimo storico. L’indice indiano Sensex è poco mosso.
Per quanto riguarda le valute, il dollaro ha tentato di riprendere quota dopo il calo di lunedì. Rispetto allo yen, il dollaro è salito dello 0,45% a 145,25. L’euro è sceso dello 0,28% a 1,1387 dollari, mentre la sterlina è scesa dello 0,2% a 1,3523 dollari.
Sul mercato del petrolio, i prezzi sono leggermente aumentati, con i future sul greggio Brent in rialzo dello 0,24%, a 67,20 dollari al barile. Il greggio statunitense West Texas Intermediate è salito dello 0,25% a 65,45 dollari al barile, dopo aver toccato il massimo degli ultimi due mesi all’inizio della sessione. L’oro spot è sceso dello 0,5% a 3.310,40 dollari l’oncia.
Borse europee viste aprire poco variate. A Piazza Affari occhi sul risiko bancario
Le borse europee sono viste aprire poco variate sulla base dei futures EUROSTOXX 50 che quotano -0,06%
Stellantis ha avviato un piano di uscite volontarie per 610 lavoratori dello stabilimento di Mirafori, a Torino, che segue quelli raggiunti in altri impianti italiani per un totale di 1.600 persone coinvolte.
Mediobanca/Banca Generali. I due fondi pensione americani, The California State Teachers’ Retirement System (Calstrs) e State of Board of Administration of Florida (Sba Florida), voteranno a favore dell’offerta di scambio di Mediobanca su Banca Generali all’assemblea del 16 giugno.
Bper banca. JP Morgan ha aumentato la sua partecipazione nell’istituto modenese portandosi molto vicino al 10%. Solo il 2,1% rappresentano diritti di voto riferibili ad azioni, mentre il resto è diviso tra obbligazioni (1,8%) ed equity swap (il 5,8%).
Banco Bpm. Si discute davanti al Tar del Lazio il ricorso presentato da Banco Bpm contro la decisione con la quale la Consob ha accolto la richiesta di proroga di 30 giorni dell’iter dell’ops sullo stesso Banco avanzata da Unicredit.
Terna Spa ha fatto sapere che Moody’s Investor Service ha confermato il rating di lungo termine della società a Baa2, un notch al di sopra di quello della Repubblica Italiana. Contestualmente, l’agenzia ha rivisto l’outlook di Terna da stabile a positivo. “La decisione di Moody’s sull’outlook segue la recente revisione della valutazione della Repubblica Italiana da parte dell’agenzia di rating”, prosegue la nota. Ieri Terna ha chiuso in calo dello 0,6% a 8,88 euro per azione.