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Borse europee, rialzi pre Ferragosto. A Piazza Affari exploit di Telecom Italia e Nexi

Salgono le Borse europee a metà giornata, ma Piazza Affari si raffredda. A Milano volano Tim e Nexi, positive le banche – Cresce lo spread

Borse europee, rialzi pre Ferragosto. A Piazza Affari exploit di Telecom Italia e Nexi

Le Borse europee si avviano a chiudere in positivo la settimana che precede Ferragosto. A metà giornata viaggiano in rialzo i principali listini internazionali, con un’unica eccezione: Amsterdam, che nel giorno del debutto di Exor (+1,3%) sulla Borsa olandese segna un ribasso dello 0,3%.

Le Borse europee a metà giornata

A Piazza Affari l’umore si raffredda con il passare delle ore: alle 13 il listino viaggia in rialzo dello 0,2% a 22.896 punti trainato dagli exploit di Telecom Italia e Nexi. Più robusti gli acquisti sugli altri indici: Madrid (+0,85%), Francoforte (+0,83%), Parigi (+0,65%). Sale dello 0,63% il Ftse 100 di Londra.

Le Borse sembrano non voler prestare troppa attenzione ai dati macro in chiaroscuro arrivati in giornata. A giugno 2022, secondo l’Eurostat, la produzione industriale destagionalizzata è aumentata dello 0,7% nell’area dell’euro e dello 0,6% nell’Ue, rispetto a maggio 2022. A maggio 2022 la produzione industriale era aumentata del 2,1% nell’area dell’euro e dell’1,9% nell’Ue. 

Nel nostro Paese, sempre a giugno 2022, la bilancia commerciale ha registrato un disavanzo pari a 2,166 miliardi di euro, a fronte di un avanzo di 5,673 miliardi di giugno 2021. Lo rende noto l’Istat che sottolinea come nei primi 6 mesi del 2022 la bilancia commerciale evidenzia un deficit di 12,989 miliardi. A giugno 2022 l’Istat stima una crescita congiunturale per le importazioni (+1,8%) e una flessione per le esportazioni (-2,1%). 

Sul fronte inflazione, i prezzi al consumo in Spagna nel mese di luglio sono diminuiti dello 0,3% rispetto a giugno e sono aumentati del 10,8% rispetto all’anno precedente. In Francia a luglio l’inflazione ha registrato una accelerazione attestandosi al 6,1% su base annua. Infine, nel Regno Unito è stato pubblicato il dato sul Pil del secondo trimestre, sceso dello 0,1% su base congiunturale.

Piazza Affari: i titoli migliori e i peggiori 

A Milano, la maglia rosa è Telecom Italia che segna un rialzo del 4,81%, dopo essere entrata anche in asta di volatilità. Le quotazioni, beneficiano delle indiscrezioni su un piano di nazionalizzazione della società che farebbe parte del programma elettorale di Fratelli d’Italia. Secondo quanto riportato da Bloomberg, infatti, l’obiettivo del partito guidato da Giorgia Meloni sarebbe ottenere una “sovranità digitale”, mantenendo il controllo pubblico sulla rete di telecomunicazioni. Il piano passerebbe da un’acquisizione di Tim da parte di Cdp, seguita dalla vendita di circa 30 milioni di clienti tra fisso e mobile a concorrenti per circa 13 miliardi, nonché della controllata Tim Brasil per 4 miliardi. In questo modo lo Stato manterrebbe il controllo della rete, dimezzando allo stesso tempo il debito della società.

Sugli scudi anche Nexi (+4,51%) grazie ai rumors riportati dall’agenzia Reuters, secondo cui alcuni fondi sarebbero pronti ad acquisire e a delistare la società dopo la recente discesa delle valutazioni dell’intero settore.

Positive le banche con Banco Bpm (+2,39%) in evidenza dopo l’ingresso di JP Morgan. Su anche Unicredit (+1,17%), Mediobanca (+0,56%), Intesa Sanpaolo (+0,54%). Tra i titoli migliori del Ftse Mib c’è Tenaris (+1,18%).

Le peggiori performance della giornata sono invece quelle di Prysmian (-2,4%), Amplifon (-1,79%), Diasorin (-1,28%) e Stm (-1,27%).

Stabile in leggero rialzo, petrolio incerto

Sull’obbligazionario lo spread tra Btp decennale italiano e l’omologo tedesco si attesta a 207 punti base, in rialzo dell’1,03% rispetto ai 205 della chiusura di venerdì. Sale anche il rendimento del Btp decennale, che a metà giornata arriva a quota 3,0638% dal 3,02 della vigilia. 

Tra le materie prime, dopo alcune ore di rosso, i prezzi del Brent tornano a salire: il contratto ad ottobre cresce dello 0,3% a 99,9 dollari. L’Opec ha tagliato per la terza volta da aprile le previsioni di crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2022 a causa dell’impatto economico dell’invasione russa dell’Ucraina e dell’inflazione elevata. Stabile il prezzo del gas naturale ad Amsterdam: il contratto settembre è invariato a 208 euro per megawattora.

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