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Borse deboli in attesa di Draghi, in evidenza Fca

Piazza Affari sulla parità a metà giornata, dopo un avvio nervoso e condizionato dalla giornata interlocutoria per le banche: la migliore è Unicredit, alleggerita dall’onere dell’aumento di capitale di Pop Vicenza (ci penserà il Fondo Atlante); soffrono invece Intesa e le Popolari – Positivo il comparto automotive – Domani il direttorio Bce.

Borse deboli in attesa di Draghi, in evidenza Fca

Deboli le Borse europee sotto la pressione del calo del greggio (Brent -2%) e nell’attesa dell’intervento di Mario Draghi a Francoforte, alla vigilia del direttorio della Bce.

Piazza Affari, dopo un avvio nervoso, recupera ed arretra solo dello 0,2% circa. Ancor meno marcate le perdite di Parigi e Francoforte -0,1%. Peggio Londra -0,55%. In controtendenza Madrid +0,7%. Arretra Commerzbank -2,8%: l’ad Marting Blessing ha annunciato dati del primo trimestre peggiori rispetto a quelli dell’ultima parte del 2015, alla luce dei bassi tassi d’interesse e della volatilità del mercato all’inizio dell’anno.

L’andamento dei mercati è condizionato anche dalla caduta della Borsa di Shanghai. L’indice CSI 300 del listino cinese ha terminato la giornata con una perdita dell’1,77%, in recupero dal -4% toccato nel punto di minimo.

Nelle prime contrattazioni, lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi è stabile a quota 124 punti. Il rendimento è all’1,38%. Collocato ieri via sindacato per 6,5 miliardi di euro il nuovo Btp settembre 2036 ha attratto una domanda superiore ai 17 miliardi. Il titolo stacca una cedola semestrale del 2,25% e offre un rendimento a scadenza pari al 2,302%, con un premio di 39 centesimi rispetto al quindici anni marzo 2032. In serata il Tesoro comunicherà i dettagli del collocamento di Btpei di martedì 26 aprile

Scendono a Milano le banche. Ma non tutte. Fa eccezione Unicredit +0,67%, alleggerita dall’onere di assistere l’aumento di capitale di Popolare Vicenza, girato al fondo Atlante. Se, come appare estremamente probabile, l’aumento di capitale finalizzato all’Ipo della Banca Popolare di Vicenza non sarà coperto interamente dal mercato e vedra’ quindi l’intervento del fondo Atlante, il prezzo a cui sarà realizzata l’intera operazione sarà di 0,1 euro, valore minimo della forchetta indicata dal cda (0,1-3 euro).

Lo ha spiegato l’ad dell’istituto, Francesco Iorio, a margine dell’esecutivo dell’Abi: “Tutti comprano allo stesso prezzo – ha sottolineato – Vedremo quanto il bookbuilding sarà riempito dall’offerta istituzionale. Poi Atlante avrà il diritto di ritirare il non sottoscritto al prezzo minimo di 0,1”. Bene anche Mediobanca +0,4%.

Perde colpi invece Intesa -1,7%. Secondo Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Consiglio di gestione, le condizioni di mercato dovrebbero consentire il successo dell’aumento di capitale da 1 miliardo di euro di Veneto Banca senza ricorrere all’aiuto del Fondo Atlante. La controllata Banca IMI è alla guida del consorzio di garanzia sull’aumento finalizzato alla quotazione in Borsa.

Giù anche Monte Paschi -0,9%, pesanti Banco Popolare -1,8% e Pop Milano -2,5%. Pier Francesco Saviotti ad della banca veronese, ha definito arrogante l’atteggiamento dell’autorità di vigilanza europea. Ma l’istituto conta di centrare l’aumento di capotale (1 miliardo) senza l’intervento di Atlante.

Scendono le assicurazioni: UnipolSai -1,4%, Generali-0,9%. Entrambe le compagnie daranno un contributo al fondo Atlante. Nel resto del listino brilla A2A +1,7%: la multiutility ha esposto i piani del gruppo per acquisire la maggioranza di Acsm-Agam: l’utility di luce e gas dei Comuni di Como e Monza guadagna il 3,7%.

Scivolano invece sia Enel -0,8%, che Telecom Italia -0,5%. Partita in ribasso, Eni ha azzerato la perdita ed è in parità. Tenaris sale dell’1%. In netto calo il settore lusso: Yoox -1,3%, Tod’s -1,7%.

Moncler -1,3%. La società ha creato un protocollo per garantire che la piuma utilizzata per i suoi piumini provenga sempre da animali destinati all’alimentazione e che non hanno subito pratiche crudeli come lo spiumaggio da vivo. E’ stato presentato anche il primo bilancio di sostenibilità sociale.

Tonfo di Ovs -5,2% a 5,655 euro dopo che il principale azionista, il Gruppo Coin, ha venduto sul mercato a investitori istituzionali il 10% circa del capitale a 5,68 euro per azione.

Per contro, Tecnoinvestimenti guadagna il 5%: Tecno Holding, azionista di maggioranza con una partecipazione del 78,86%, ha collocato il 22% del capitale, a 3,4 euro per azione. La Sgr Quaestio Capital Management, che si occupa della gestione di Atlante, si è aggiudicata il 10% del capitale, per conto di Italian Growth Fund, fondo aperto destinato alle medie aziende quotate.

Positiva Fca +0,63% in linea con il comparto europeo dell’automotive. Bene anche Exor +0,23% e Cnh Industrial +1,10%. In leggero rialzo anche Ferrari +0,41%. Dopo quello di Abu Dhabi, inaugurato nel 2010, e l’apertura prevista per il prossimo anno in Spagna, Ferrari si appresta a costruire un nuovo parco tematico in Cina, grazie all’accordo sottoscritto con il produttore nazionale Baic. Correggono gli altri industriali: Finmeccanica perde l’1,2%, Stm -0,4%, Prysmian -1%, Buzzi -0,3%.

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