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Borse da record: nel 2021 sono arrivati 12.500 miliardi

Tra azioni, nuovo debito e nuovi prestiti Bce nel corso dell’anno è affluita sulle Borse una vera e propria pioggia di miliardi: +17% rispetto al 2020 – Frana invece il Bitcoin e si sgonfia la crisi del gas – Voci di Opa su Alerion

Borse da record: nel 2021 sono arrivati 12.500 miliardi

Alla vigilia di San Silvestro il Toro, pago dei trofei accumulati nell’ultimo strappo del 2021, rallenta la sua corsa. Non prima di aver messo a segno nel corso della seduta il 70 esimo record storico dell’anno dell’indice S&P 500. Ma, a confermare che i mercati finanziari vivono della luce riflessa delle Borse Usa, è bastato un finale in rosso a Wall Street per  far invertire la rotta ai listini asiatici. In particolare Tokyo chiude in rosso dopo una seduta brillante, sull’onda della ripresa della produzione industriale, specie dell’auto che sembra aver superato lo scoglio dei chips. Buone notizie anche dalla Cina: le autorità governative stanno rastrellando i diritti di costruzione di Evergrande e di altre immobiliari in cattive acque per affidarli a nuovi costruttori.    

Anche in Europa i mercati di apprestano a festeggiare in maniera sobria in conti di un anno eccezionale per i listini, supportati dalla pioggia di capitali iniettati nelle Borse del pianeta: 12.500 miliardi di capitali tra azioni, nuovo debito e nuovi prestiti, il 17% in più dei livelli del 2020 e del 25% quelli del 2019. Abbastanza, almeno per ora, per digerire gli effetti di Omicron. Almeno fino al 3 gennaio, poi si vedrà. La novità è che i piccoli speculatori, già protagonisti del rialzo, hanno scoperto le put per proteggersi dal ribasso.

ANCHE IL DOW JONES AD UN SOFFIO DAI MASSIMI 

  • Le Borse dell’Asia-Pacifico sono deboli nel finale di seduta, condizionate dalla chiusura incerta di Wall Street.
  • Il Nikkei 225 giapponese perde lo 0,7%, il Kospi della Corea del Sud scende dello 0,9%, indice Hang Seng di Hong Kong -0,9%, CSI 300 cinese -1,2%. Sensex dell’India piatto.
  • Ieri sera l’indice S&P500 ha terminato in ribasso dello 0,1%, dopo aver toccato il nuovo record storico a 4.807 punti, è stata superata per la prima la soglia dei 4.800 punti. Nasdaq -0,6%. Dow Jones +0,3%, a sua volta a un soffio dal suo personale record storico grazie a Boeing +1,4%: le autorità dell’Indonesia hanno levato il divieto di volo per il 737 scattato dopo la tragedia in volo.   
  • I future sull’indice EuroStoxx 50 anticipano un avvio intorno alla parità. Ieri i principali listini del vecchio continente si sono spinti sui massimi da un mese.

FRANA IL BITCOIN, SOTTO QUOTA 50.000

  • Il Petrolio Brent e Wti è in lieve rialzo, dal +0,4% di ieri.  
  • L’oro passa di mano a 1.807 dollari l’oncia.
  • Il Bitcoin è scambiato in lieve rialzo a 47.900 dollari. Ieri ha portato a termine la peggior seduta da quattro settimane con una caduta del 6,7%. 

SI SGONFIA LA CRISI DEL GAS, RIESPLODE L’EMERGENZA TURCA

Le Borse europee chiudono sui massimi, sostenute dall’ottimismo generato dall’aspettativa che la ripresa economica globale non verrà compromessa dalla nuova ondata di COVID-19 e dall’inasprimento della politica monetaria. L’ottimismo è alimentato anche dall’andamento del mercato del gas che riduce le perdite al 2% a 102 euro MWh. Il picco record di settimana scorsa è stato toccato a 187 euro per MegaWatt/ora. Si segnalano altre navi gasiere in rotta verso l’Europa. Sul fronte valutario, guadagna qualche posizione il dollaro: Cross Euro dollaro a 1,1294 da 1,1320 della mattinata. Ma il dato più rilevante è la nuova frana della lira turca: – 5,9%, dopo essere arrivata a perdere quasi l’8%, nei confronti del dollaro sui continui timori per la politica monetaria del Paese dopo il massiccio rally della scorsa settimana.

MENO ACQUISTI DELLA BCE, TENSIONE SUI BTP

Si attenuano le tensioni sui BTP. Il rendimento del dieci anni scende a 1,10% da 1,16% dell’apertura, massimo da inizio novembre. Lo spread Italia/Germania è a 133 punti base, ieri si è ampliato fino a 140 punti base, livello che non vedeva da un anno. 

La BCE nel corso dell’ultima settimana ha effettuato acquisti di asset nell’ambito del Pepp per 7,42 miliardi di euro, in deciso ribasso rispetto agli 11,8 miliardi di sette giorni fa. Il totale degli acquisti operati in ambito Pepp sale di conseguenza a 1.585,06 miliardi su una dotazione complessiva di 1.850 miliardi. Il Pepp giungerà a termine alla fine di marzo 2022.

“Continuiamo a considerare Omicron come una variante meno pericolosa; se non sarà così, probabilmente dovremo cambiare le nostre previsioni”, scrive Andrea Delitala, responsabile del multi-asset euro di Pictet Asset Management. “L’idea generale è che i governi saranno in grado di affrontare la pandemia, ma le banche centrali non cambieranno la loro posizione più hawkish volta a combattere l’inflazione”.

MILANO AD UN PASSO DAL RECORD, PARIGI AL TOP

Piazza Affari si ferma ad un soffio del primato annuale: +0,79%, a 27.444 punti contro il top 2021 (27.868 punti), toccato il 15 novembre scorso.

Parigi aggiorna i suoi massimi di sempre e chiude con un progresso dello 0,57%. Corrono Veolia +2,7% e Carrefour +1,8%.

Francoforte +0,81%; Amsterdam +0,46%; Madrid +0,76. Ferma per il Bank holiday Londra.

L’Eurostoxx 50 ha toccato i massimi da cinque settimane.

SI RISVEGLIANO LE UTILITY, LA MAGLIA NERA 2021

In Piazza Affari è stata la giornata delle utility. L’indice Stoxx del settore +1,20% e si porta sui massimi da gennaio. Ma, nonostante il rally, il comparto è il peggiore del 2021 (+5,4%) assieme a Viaggi e Tempo libero (+3,5%).  

Brilla A2a +2,1% dopo che la società ha siglato un accordo per entrare nella maggioranza di Volta Green Energy. S3egue Italgas +2,1% e a ruota gli altri titoli del comparto: Hera+1,8%, Snam +1,7% . 

I FONDAMENTALI PREMIANO IL SETTORE: P/E A 20,4 VOLTE

Enel +1,6%. Capital and Research Management detiene il 4,999% del capitale della società.

Sotto il profilo dei fondamentali, siamo di fronte a uno dei settori con i multipli più attraenti: il P/E medio del settore Stoxx Utility stimato dagli analisti raccolti da Bloomberg è intorno a 20,40 volte. Al contrario, il ritorno previsto in termini di dividendo è tra i più elevati: Dividend/Yield medio a 4,30%. 

Denaro anche sul comparto petrolifero, in linea con il rialzo  del prezzo del greggio:  Saipem +2,3%,  Eni +0,9%, Tenaris +0,8%.

DEL VECCHIO: PICCOLO NON È BELLO. E COMPRA GENERALI

In terreno positivo anche il comparto bancario: corre Banco Bpm +1,7%, Bper +1,3%.

Mediobanca +1,6%. Leonardo Del Vecchio ha arrotondato la sua quota in Generali al 8,618%. “Dobbiamo iniziare ad abbattere i muri e a creare campioni prima nazionali e poi europei, per competere alla pari con i colossi internazionali. Serve un’ottica da imprenditori più che da finanzieri. I dividendi oggi spesso sono a scapito della crescita dimensionale delle aziende». Così l’imprenditore  in un’intervista al Corriere della Sera traccia le linee della “sua” Generali. “È tempo di prendere i nostri rischi — sostiene l’imprenditore — nella certezza che, in mancanza di questa evoluzione, saremo destinati ad estinguerci”.

PASSAPORTO SVIZZERO PER BANCA IFIS 

Fuori dal listino principale, ha brillato Banca Ifis +5,5%: a spingere il titolo la notizia che è diventata efficace la delibera di trasferimento della sede legale in Svizzera de La Scogliera, titolare del 50,5% del capitale dell’istituto.

CNH PROMOSSA DA ZACKS, IL 3 GENNAIO DEBUTTA INVECO

Alla vigilia della scissione di Iveco CNH Industrial è stata promossa da Zacks che ha alzato il target price da 19 a 21 dollari per azione. Borsa Italiana ha ammesso alla quotazione Iveco Group, che ha inoltre depositato la domanda di ammissione delle proprie azioni alle negoziazioni, il cui inizio resta previsto in data 3 gennaio. 

Sono solo quattro le blue chip in terreno negativo: Diasorin -0,21%; Campari -0,12%; Telecom -0,07%; Pirelli -0,07%.

VOCI DI OPA SU ALERION +4% 

Fuori dal paniere principale, nel settore delle rinnovabili, svetta Alerion +4,06% su nuovi massimi storici; il mercato scommette sul lancio di un’Opa dopo che le indiscrezioni stampa secondo cui la famiglia che controlla la società punta a cedere il proprio 43%.

EGM, L’IPO DI FINANZA. TECH CHIUDE L’ANNO DEI RECORD

Sull’EGM in evidenza Enertronica +4,08% dopo la firma di un contratto da circa 1,6 milioni di dollari per la fornitura di circa 40 inverter su un impianto fotovoltaico in Imperial Valley (California,).

Oggi sbarca sull’Egm Finanza.tech, una società di consulenza finanziaria focalizzata su medie aziende italiane che svolge attività di consulenza in operazioni di finanza straordinaria e di supporto alla gestione finanziaria aziendale avvalendosi dell’intelligenza artificiale e di una piattaforma tecnologica proprietaria. In sede di collocamento le prenotazioni hanno superato di sei volte l’offerta. 

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