Via i dazi via il dolore: il Toro ha rialzato la testa oggi sui mercati europei, grazie al rinvio al 9 luglio delle imposte statunitensi su merci Ue. Il finale è in verde su quasi tutto il continente, anche se gli scambi sono stati più sottili per l’assenza di Londra e Wall Street, chiuse per festività.
Piazza Affari si apprezza dell’1,3% e si avvicina nuovamente alla soglia psicologica dei 40mila punti base, grazie alla spinta di Stellantis +5,11%, Saipem +4,59%, Leonardo +3,31%, Iveco +3,08%.
Ininfluente è apparso l’andamento dello spoglio delle elezioni amministrative, con le proiezioni che danno il centrosinistra vincente a Genova e Ravenna,
Nel resto d’Europa il rialzo è più robusto a Francoforte +1,74%, dove svetta Thyssengroup +8,95%, premiata dal mercato per il progetto di trasformare l’azienda in una holding con divisioni di business indipendenti.
Stoccolma guadagna l’1,26% e Volvo auto si mette in luce con un progresso del 2,04% dopo aver annunciato il taglio di 3.000 posti di lavoro.
Tra gli altri listini europei si distinguono Parigi +1,21, Amsterdam +0,82%, Madrid +1%, Zurigo +1,03%.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump fa ancora il bello e il cattivo tempo sui mercati, che si stanno abituando alle sue giravolte, ma anche ne diffidano. Oggi per esempio è apparso molto duro contro il presidente russo Vladimir Putin “sembra impazzito”, ha detto riferendosi agli ultimi attacchi all’Ucraina, poi però non ha preso altre iniziative.
Ieri invece dopo un colloquio telefonico con la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, ha cambiato idea rispetto all’annuncio di venerdì, quando aveva parlato di dazi al 50% dal primo di giugno. Nelle prossime ore i contatti proseguiranno tra i commissari al commercio delle due realtà. “Vogliamo produrre chip e carri armati, non magliette e scarpe” ha chiarito Trump.
Il dollaro scende e Lagarde vede nuove opportunità per l’euro
Il dollaro resta sotto pressione dopo l’approvazione del piano fiscale degli Stati Uniti e il declassamento del debito americano da parte di Moody’s. L’euro tratta in progresso a 1,138, dopo aver raggiunto anche 1,14.
La guerra commerciale e il comportamento di Trump si fanno sentire sul biglietto verde e sulle economie mondiali, compresa quella europea, ma questa situazione potrebbe anche offrire un’opportunità storica alla moneta unica secondo la presidente della Bce Christine Lagarde, quella di sostituire il dollaro nel ruolo di pietra angolare del sistema. Una rivoluzione siffatta potrebbe consentirebbe ai governi e alle imprese dell’Eurozona di finanziarsi a costi inferiori, stimolando la domanda interna e rendendo l’Europa più resistente alle fluttuazioni dei tassi di cambio e ai flussi di capitale volatili.
“Si tratta di un’occasione per l’Europa di prendere maggiore controllo del proprio destino – ha detto Lagarde, in un intervento a Berlino– ma non è un privilegio che ci verrà semplicemente concesso. Dobbiamo meritarcelo”.
Passando alle materie prime si osserva oggi un modesto indebolimento dell’oro, in un contesto di maggior propensione al rischio. Il petrolio temporeggia in attesa di capire l’evoluzione del quadro in Medio Oriente, dove si era diffusa la notizia che Hamas avesse accettato la proposta dell’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti, Steve Witkoff, per un cessate il fuoco a Gaza. Lo stesso Witkoff però ha smentito questa voce.
Piazza Affari, auto e difesa in focus, banche in ordine sparso
Automotive, difesa, industria: sono molti i settori che respirano grazie al fatto che si sono allungati i tempi per una trattativa tra Usa e Ue prima della nuova ondata di tariffe doganali.
Oltre alle blue chip già citate si apprezzano Stm +2,76%, Interpump +2,63%, Campari +2,38%, Pirelli +1,92%, Nexi +2,06%. Bene Poste, +1,87%, su cui Deutsche Bank ha confermato la raccomandazione “buy”, alzando il target price da 17 a 20 euro per azione.
A Milano il solo titolo con il segno meno è un titolo bancario impegnato nel Risiko, in un settore che chiude poco mosso. Mps, -0,18, si ricorda, ha lanciato un’offerta per Mediobanca (+1,18%). Banco Bpm, +0,24%, è invece nel mirino di Unicredit (+1,1%), nell’attesa che il Tar del Lazio il prossimo 10 giugno discuta il ricorso presentato da Piazza Meda per ottenere la sospensiva della delibera Consob che ha congelato per 30 giorni dal 21 maggio scorso, l’offerta lanciata da Unicredit.
Brilla l’altra grande banche del listino, Intesa +1,72%.
Fuori dal paniere principale resta sugli scudi Fincantieri +4,19%, mentre la Juventus va giù del 4,31%, nonostante la qualificazione in Champions League.
Spread in calo e domani parte il collocamento del nuovo Btp Italia
Sul mercato secondario la carta italiana chiude una seduta positiva, confortata anche dal fatto che Moody’s venerdì sera ha deciso di portare l’outlook sul debito del Belpaese a positivo da stabile. Il rating è rimasto invece Baa3.
Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata scende a 101 punti base e anche i tassi limano al ribasso, al 3,57% e 2,56%.
Intanto sul primario arriva domani il collocamento del nuovo Btp Italia, indicizzato all’inflazione nazionale. Il ministero dell’economia ha fissato all’1,85% la cedola (reale) annua minima garantita. La cedola definitiva sarà comunicata venerdì 30 maggio, all’apertura dell’ultima giornata di collocamento.