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BORSE CHIUSURA 25 APRILE: le banche e Tim colpiscono Piazza Affari mentre tornano gli acquisti sul dollaro

A Milano solo quattro blue chip in attivo. A Wall street First Republic Bank cede il 28% facendo riaffiorare le paure di contagio alle banche regionali

BORSE CHIUSURA 25 APRILE: le banche e Tim colpiscono Piazza Affari mentre tornano gli acquisti sul dollaro

Torna l’allarme banche sui mercati, dopo alcune trimestrali deludenti e una fuga dai depositi che preoccupa, così Piazza Affari chiude oggi in profondo rosso, -1,03% (27.253 punti base) a causa del peso dei titoli del settore creditizio sull’indice principale e degli scambi ridotti per la festa del 25 aprile. Non aiuta Milano neppure il monito di Moody’s, secondo cui l’Italia è l’unico paese che potrebbe perdere il giudizio investment grade in una prossima revisione del rating (la più vicina da parte di Moody’s è il 19 maggio). Sul Ftse Mib, oltre alle banche, va giù Telecom (-2,37%), alla sua quinta seduta consecutiva in ribasso.

Nel resto d’Europa arretra Madrid -1,28%, zavorrata dal tonfo del banco Santander -5,8%, dopo una riduzione del 25% dell’utile netto in Brasile nel primo trimestre, benché l’utile netto complessivo sia salito dell’1%.

Scendono Londra -0,46%, Parigi -0,83%, Amsterdam -1%. Si salva Francoforte +0,03%, mentre Zurigo sale dello 0,38%, nonostante Ubs ceda il 2,17%, dopo aver annunciato che l’utile del primo trimestre si è dimezzato per accantonamenti a fronte di un vecchio contenzioso per mutui tossici negli Usa. Il colosso svizzero si prepara tra l’altro al percorso di unione con Credit Suisse (-0,98%) che non sarà né breve né indolore.

Wall Street in rosso con First Republic Bank

I timori verso il settore bancario frenano inoltre Wall Street nella mattina americana, dove First Republic Bank cede il 28% ed è il peggior titolo dello S&P500 per aver registrato nel primo trimestre un crollo dei depositi del 40%, a 104,5 miliardi di dollari, facendo riaffiorare le paure di contagio alle banche regionali dopo il fallimento di Silicon Valley Bank e Signature Bank. A mercati americani chiusi renderanno noti il loro conti trimestrali anche colossi tecnologici come Alphabet e Microsoft.

Dagli Usa giungono poi notizie dal fronte politico, con Joe Biden che ha confermato ufficialmente la sua candidatura alle prossime elezioni. Mentre la segretaria al Tesoro Janet Yellen è tornata a parlare del limite ai prestiti per il funzionamento dello Stato, dicendo che “un default sul nostro debito produrrebbe una catastrofe economica e finanziaria.

Enria (Bce) attenti alle perdite delle Banche

Sul tema banche ha parlato in Europa, il capo delle vigilanza Bce, Andrea Enria: “La Banca Centrale Europea – ha detto – sta raccogliendo dati dai principali istituti di credito della zona euro per ottenere maggiori dettagli sulle perdite non realizzate legate ai rapidi aumenti dei tassi di interesse. Le perdite non realizzate hanno provocato il crollo della Silicon Valley Bank il mese scorso e la Federal Reserve sta valutando di porre fine a un’esenzione che ha permesso ad alcune banche di medie dimensioni di nascondere le perdite sui titoli in loro possesso”. Secondo il capo della vigilanza una regolamentazione più stringente potrebbe ridurre il potenziale insorgere di problemi nell’area euro, ma la Bce ha bisogno di maggiori dati.

Tornano gli acquisti sul dollaro

L’odierna avversione al rischio riporta l’attenzione sul dollaro, che si apprezza contro le principali valute con l’euro che cambia sotto quota 1,1.

Lo scenario attuale tra le due monete è comunque “ribassista per il biglietto verde – dice a Radiocor Riccardo Evangelista, analista senior di ActivTrades – perché, a differenza della Fed, si prevede che la Bce continuerà a inasprire la politica monetaria da maggio: l‘inflazione rimane un problema, in Europa, con la banca centrale che rimane impegnata a domare l’aumento dei prezzi al consumo. Con un aumento dei tassi di 50 punti base previsto per il prossimo mese, la Bce potrebbe aggiungere altri due aumenti di 25 punti base a giugno e luglio, se l’inflazione dovesse rimanere elevata. Con le politiche monetarie delle due banche centrali che sembrano divergere, potremmo assistere a ulteriori guadagni dell’euro rispetto al dollaro, anche se va considerata una certa incertezza poiché l’intera situazione dipende dai prossimi dati economici”.

Tra le materie prime si muove in profondo rosso il petrolio: il Brent perde il 2,83% e tratta intorno a 80,4 dollari al barile; il Wti cede il 2,1%, intorno ai 77 dollari al barile.

Il gas naturale ad Amsterdam si conferma sotto i 40 euro al Mwh, intorno ai minimi da gennaio 2022.

In Piazza Affari solo quattro blue chip positive

Sono solo quattro le blue chip positive di Piazza Affari: si tratta di Inwit +1,18%, Campari +0,81%, Enel +0,46% e Terna +0,18%, titoli ritenuti difensivi.

Il resto del listino è in ribasso a partire da banche recentemente molto vivaci come Banco Bpm -3,05% e Unicredit -2,7%. Scendono, inoltre, Intesa -1,83% e Finecobank -1,9%.

Tra i petroliferi arretrano Tenaris -2,85% e Saipem -2,49%.

Telecom è in perdita per la quinta seduta consecutiva, con gli investitori sempre più delusi e scettici sulla vendita della rete, dopo i rilanci delle due cordate interessate all’acquisto guidate da Kkr e Cdp e alla luce delle tensioni con i soci francesi di Vivendi che non sembrano propensi a mollare l’infrastruttura alle cifre viste.

Per gli analisti di Equita la posizione “molto critica” di Vivendi sul management e sulla cessione della rete “ha avuto un impatto fortemente negativo sul titolo Tim negli ultimi giorni, in considerazione della rilevanza di questo progetto – che era incluso nel piano presentato al mercato – per il gruppo Tim, e in assenza di concrete alternative presentate al mercato da Vivendi”.

Fuori dal paniere principale crolla la Juventus -7,63%, allarmata dalla possibilità che la Uefa possa escludere per un anno il club bianconero dalle coppe europee, come ipotizzato da alcuni giornali.

Si allarga debolmente lo spread

Il quadro generale non favorisce la carta italiana, che mantiene in ogni caso la posizione: lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata si allarga moderatamente a 188 punti base (+0,96%) con rendimenti in leggero ribasso, rispettivamente a +4,26% e +2,38%.

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