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Borse asiatiche, torna l’ottimismo

Buone nuove sul fronte dell’economia Usa e l’inaspettato taglio dei tassi operato in Cina ridanno ossigeno ai mercati asiatici.

Borse asiatiche, torna l’ottimismo

Le borse asiatiche hanno iniziato la settimana in aumento, avvicinandosi al miglior guadagno di novembre grazie a buone nuove sul fronte dell’economia Usa e all’inaspettato taglio dei tassi operato in Cina. 

A Sydney, BHP Billiton, la maggior compagnia mineraria mondiale, che ottiene il 35% delle entrate dalla Cina, ha fatto un balzo del 3,9%, mentre la rivale Fortescue Metals ha guadagnato l’8,9%, in ripresa dopo le perdite delle ultime due settimane. China Vanke, il maggior costruttore di case in Cina, è cresciuta del 6,8% a Hong Kong. Infine, China Railway Construction è risalita dell’1,7% dopo essersi aggiudicata un contratto da 1,98 miliardi di dollari in Arabia Saudita. 

L’indice MSCI Asia Pacific excluding Japan saliva dell’1,2% a 479.04 alle 9:48 del mattino a Hong Kong, avvicinandosi al maggior guadagno giornaliero dallo scorso 29 ottobre. Come si diceva a generare ottimismo il taglio dei tassi cinesi, il primo dal luglio del 2012. Pechino si è aggiunta alla Banca centrale europea e alla Banca del Giappone nel fornire nuovi stimoli ai mercati. 

“Il rally dei titoli cinesi continuerà” spiega Nader Naeimi, capo del dynamic asset allocation di AMP Capital Investors a Sydney. “Le banche centrali possono essere aggressive sul fronte dei tassi perché l’inflazione non è un problema”. 

L’Hang Seng di Hong Kong è aumentato dell’1,9%, mentre l’indice Hang Seng China Enterprises delle azioni della Cina continentale crescevano del 2,6 per cento. Lo Shanghai Composite aumentava dello 0,7 per cento. Bene anche il Kospi (+0,7%), l’australiano S&P/ASX 200 (+1.1%), il taiwanese Taiex (+0.4%) e lo Straits Times di Singapore (+0.3%). I mercati giapponesi erano chiusi per vacanza. 


Allegati: Bloomberg

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