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Borse 24 ottobre: Wall Street fa il record ma non scalda l’Europa. A Milano però Eni super. Petrolio su, ma materie prime giù

Piazza Affari sale dello 0,25% a 42.486 punti base, tra prese di profitto e titoli in rally, anche alla luce di alcuni importanti risultati trimestrali. Tra i pesi massimi Eni si apprezza dell’1,6% dopo conti oltre le stime

Borse 24 ottobre: Wall Street fa il record ma non scalda l’Europa. A Milano però Eni super. Petrolio su, ma materie prime giù

Wall Street festeggia oggi alcune trimestrali e una crescita dell’inflazione di settembre inferiore alle stime. Il rally contagia però solo timidamente l’Europa, che chiude contrastata una seduta nel complesso poco mossa. Piazza Affari sale dello 0,25% a 42.486 punti base, tra prese di profitto e titoli in rally, anche alla luce di alcuni importanti risultati trimestrali. Tra i pesi massimi Eni si apprezza dell’1,6% dopo conti oltre le stime e un aumento del piano di buyback, ma i realizzi penalizzano Saipem (-4,08%) e Tenaris (-1,08%). Fuori dal paniere principale fa uno scatto Salvatore Ferragamo (+13,32%), grande firma in panne da qualche tempo. 

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Nel resto del continente è però proprio il lusso a frenare Parigi, -0,15%, mentre è praticamente incolore Francoforte +0,06% e salgono Londra +0,64%, Amsterdam +0,52%, Madrid +0,25%.

Wall Street, record di S&P 500

Il sole di Wall Street intanto sta brillando nella mattina americana, in cui il DJ si apprezza dell’1,04%, lo S&P 500 dello 0,95% (e tocca un nuovo record), il Nasdaq dell’1,22%. A illuminare la rotta sono i conti di Intel (+2,12%) e i numeri dell’inflazione di settembre. Il mese scorso infatti i prezzi al consumo sono saliti del 2,9%, contro il 3% di agosto e il 3,1% atteso. La tendenza al rallentamento si ravvisa anche nell’inflazione core, quella epurata dagli elementi più volatili e tenuta in maggior conto dalla Fed: su base mensile è scesa allo 0,2% dal precedente 0,3%, contro attese di stabilità. Su base annua è calata al 3% dal 3,1%.

Un quadro che rafforza le previsioni di 2 tagli dei tassi d’interesse da 25 punti base ciascuno, da qui a fine anno da parte della banca centrale a stelle e strisce. Non sembra deprimere il mercato azionario, per ora, il fatto che la Casa Bianca abbia interrotto i negoziati commerciali con il Canada, a causa di una pubblicità (“falsa” per Trump) utilizzata dall’Ontario e in cui si vede l’ex presidente Ronald Reagan che parla negativamente dei dazi. 

A tenere su il morale probabilmente è la speranza che il dialogo Usa-Cina possa risultare prolifico nel previsto  incontro tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping, la prossima settimana.

Dollaro stabile, sale il petrolio

In questo contesto l’euro-dollaro appare al momento stabile in area 1,162, mentre i prezzi dell’oro sono stabili, dopo il rimbalzo della vigilia. Lo spot gold tratta a 4129,40 dollari, con un piccolo rialzo dello 0,08%. Si conferma ben intonato invece il petrolio, che ieri ha visto un’impennata del 5% a causa delle nuove sanzioni statunitensi contro le due maggiori compagnie petrolifere russe. Una decisione che potrebbe influire anche sulle scelte di Cina e India.

Gli Usa si sono detti anche pronti a intraprendere ulteriori azioni, mentre il Cremlino ha minimizzato le sanzioni definendole un atto ostile, aggiungendo che non influiranno significativamente sull’economia russa e sottolineando l’importanza del paese nel mercato globale. Oggi intanto però la banca centrale moscovita ha abbassato il tasso di interesse di riferimento al 16,5%, anche perché la crescita russa si avvicina allo zero, mentre si va esaurendo la rapida espansione alimentata dalla spesa militare per la guerra in Ucraina.

Piazza Affari, svetta Lottomatica

Le blue chip di Piazza Affari seguono oggi la stella polare di Lottomatica, che svetta sul Ftse Mib con un rialzo del 2,68%, Stellantis +2,34%, Popolare di Sondrio +2,14%, Bper +2,07%, Ferrari +1,78%. Il rosso è acceso invece per Saipem, Unicredit -1,67%, Stm -1,58%, Tenaris, Enel -0,4%. Fuori dal paniere principale è in evidenza Salvatore Ferragamo, che ha convinto il mercato con i conti dei primi 9 mesi. Secondo Barclays i risultati alimentano le speranze “che il peggio sia ormai alle spalle”. 

Spread stabile e il Btp Valore chiude a 16,5 miliardi

La carta italiana intanto continua a godere di ottima fiducia e chiude oggi sul mercato secondario ancora con uno spread stabile a 79 punti base. Inoltre, sul primario, si è concluso alle 13 il collocamento del nuovo Btp Valore, titolo di Stato riservato ai piccoli risparmiatori. L’ammontare emesso è risultato superiore a 16,5 miliardi e il Mef ha  confermato i tassi cedolari minimi garantiti: al 2,60% per il primo, secondo e terzo anno, al 3,10% per il quarto e quinto anno e al 4% per il sesto e settimo anno. 

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