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In Borsa torna l’Orso: Piazza Affari è la peggiore

Dopo una mattinata altalenante, Wall Street – che crolla di nuovo (Il Dow chiude a -4,3%) – riaccende la paura e spinge i listini alle vendite – Piazza Affari diventa il fanalino di coda (-2,26%) e a poco valgono le buone performance di Unicredit e di Banco Bpm – In rosso soprattutto i titoli petroliferi e industriali.

In Borsa torna l’Orso: Piazza Affari è la peggiore

Tornano le vendite sui mercati mondiali, complici il ribasso del petrolio e la risalita del rendimento dei titoli di Stato americani. I listini europei, dopo la pausa positiva di ieri, chiudono fortemente negativi, (Ftseeurofirst 300 -1,89%), influenzati nel pomeriggio dalla discesa di Wall Street, che sembra avviarsi a un nuovo crollo. Attualmente il Dow 30 cede l’1,5%. Brilla solo Twitter, con i conti superiore alle attese.

Piazza Affari segna -2,26%, 22.542 punti, nonostante l’argine di alcuni titoli finanziari. Grazie ai risultati 2017 sul Ftse Mib si salvano solo Unicredit, +2,1% e Banco Bpm, +0,6%. Crollano Recordati, -8,17%, dopo i conti inferiori alle attese per utile netto e fatturato; Buzzi, -6,37%, Stm -6,16%. Male Fiat -5,17% e Cnh -4,79%. In rosso i titoli legati al petrolio: Eni -2,63, Saipem -3,82%, Tenaris -4,13%.

Francoforte cede il 2,62%; Madrid -2,21%; Parigi -1,98%. Londra lascia sul terreno l’1,49%. Oggi la Banca centrale inglese non ha toccato il costo del denaro, ma ha detto che la propria politica monetaria dovrà probabilmente essere ristretta “prima e un po’ di più” di quanto ritenuto tre mesi fa.

Nel Bollettino della Bce si legge invece che il Consiglio direttivo del 14/12, che ha lasciato invariati i tassi, “continua ad attendersi che rimangano sui livelli attuali per un prolungato periodo di tempo, ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività”.

Poco mosso il rapporto euro-dollaro, tornato in area 1,22. Brent ai minimi da circa sei settimane, a 64,55 dollari al barile (-1,47%). Stabile l’oro, al momento a 1317,45 dollari l’oncia (-0,-8%). Sul secondario risale il rendimento del Btp 10 anni al 2% e lo spread con il Bund si amplia a 124.00 punti (+2,56%).

Resta incandescente il clima sui Bond, negli Usa. Il rendimento del Treasury a 10 anni, sale al 2,857%, mentre il Congresso si prepara a votare un budget per i prossimi due anni che include una sospensione al tetto al debito fino al marzo 2019; se dovesse passare, porterà a un aumento del deficit federale e probabilmente a più emissioni di debito da parte del Tesoro Usa. Questo significa che i Treasury, già messi sotto pressione dalle prospettive di un miglioramento dell’economia globale e un rallentamento degli stimoli delle banche centrali, soffriranno ulteriormente.

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