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Borsa: Tim, Poste e Fineco corrono, Juve e Fca soffrono

Piazza Affari (+0,15%) debole come molti altri listini azionari – Fineco, Recordati, Telecom Italia e Poste i titoli più brillanti – Presi di beneficio su Juventus, Fca, Unicredit e Mediobanca

Borsa: Tim, Poste e Fineco corrono, Juve e Fca soffrono

Colpo di coda finale per Piazza Affari, che chiude in leggero rialzo una seduta incerta e debole per i principali listini della zona euro. Si apre quindi con cauto ottimismo una settimana ricca di risultati trimestrali, soprattutto di banche: il Ftse Mib guadagna lo 0,15%, portandosi a 19.605 punti. Rialza la testa anche l’obbligazionario, dopo le perdite di venerdì: il rendimento del Btp 10 anni scende a 2,75% e lo spread con il Bund arretra dell‘1,34% a  256.80 punti. Un andamento benevolo, nonostante dal fronte macro giungano sempre nuovi segnali di raffreddamento dell’economia. In gennaio, dice l’Istat, l’inflazione tricolore ha rallentato ancora: +0,9% da +1,1% di dicembre. Si tratta del valore più basso da aprile 2018.

Calo frazionale a Parigi, -0,38%, che si arresta sulla soglia psicologica dei 5mila punti; Madrid -0,49%; piatta Francoforte -0,04%. Fuori dalla zona euro continua la buona intonazione di Londra +0,2%, dove però Ryanair perde il 2,3% a seguito delle perdite nel terzo trimestre e dopo l’annuncio di una riorganizzazione con la creazione di quattro compagnie aeree. 

La volatilità è di casa anche a Wall Street che, dopo un’apertura contrastata, è ora in verde. Bene i tecnologici, che compensano le vendite sugli energetici. Alphabet (Google) in rialzo di oltre un punto percentuale, in attesa della presentazione dei suoi conti a mercati chiusi. Vola Maxwell Technologies, +50%, società che sviluppa, produce e commercializza soluzioni per lo stoccaggio e la distribuzione di energia elettrica che verrà acquistata da Tesla (-1,8%). Apple, +1,5%, secondo JP Morgan potrebbe usare i soldi in cassa (quasi 250 miliardi di dollari) per comprare Netflix (+1%) e rafforzarsi nel settore dei video. 

L’incertezza delle materie prime contribuisce al clima interlocutorio della seduta. Arretra il petrolio, tipo Brent: -0,67%, 62,3 dollari al barile. L’oro si muove intorno a 1315 dollari l’oncia.

L’euro s’indebolisce sul dollaro, con il cambio in area 1,143.

Il listino principale di Piazza Affari risulta sostenuto da Finecobank, +3,44%, che attende con ottimismo i risultati in calendario domani. Bene Recordati, +2,33%; Telecom, +1,9%, plaude all’apertura di Cdp alla creazione di una rete unica, mentre si attende un incontro con Open Fiber, confermato dal presidente della compagnia telefonica Fulvio Conti.

Poste, +2,34%, archivia un’ottima seduta in scia alla notizia di avvio di un programma di acquisto di azioni proprie. Buzzi +1,75%.

I ribassi più consistenti partono dalla Juventus, -3,29%. Fca, -1,66%, in linea con la debolezza del settore a livello europeo e in conseguenza anche dei dati sulle immatricolazioni in Italia che hanno registrato un calo del 21,6%,contro un mercato che nel suo complesso si è ridotto del 7,6%. Si indebolisce di conseguenza Exor -0,71%.

Fra i bancari male Unicredit -1,24%. Oggi uno studio di Bloomberg segnala che le banche europee sono a rischio a causa del debito italiano, in gran parte posseduto appunto dagli istituti di credito, a partire dal quelli del Belpaese. Particolarmente esposte anche le banche francesi e tedesche. Per Bloomberg la situazione è resa più rischiosa dal governo in carica, anche se i destini di governo e banche potrebbero essere collegati: “Una crisi di governo potrebbe trascinare il sistema bancario, oppure una crisi bancaria potrebbe risucchiare” l’esecutivo.

Prysmian -0,98%.

Fuori dal listino principale Astaldi guadagna il 6,57%, nel giorno in cui scadono i tempi per presentare le proposte delle offerte vincolanti per il salvataggio del gruppo fra cui quelle di Salini Impregilo (+0,57%) e dei giapponesi di Ihi.

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