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Borsa sotto quota 20mila: in rosso Leonardo e le altre 5 società delle nomine

In una giornata borsisticamente debole in tutta Europa, Piazza Affari perde lo 0,5%: particolarmente bersagliate Leonardo (-3,4%), Tenaris, Fca e tutte le società pubbliche in cui sono stati rinnovati o confermati i vertici, da Eni a Enel, da Terna a Poste e ad Enav – In controtendenza Unipol A2A e Yoox – Exploit del Sole 24 Ore.

Borsa sotto quota 20mila: in rosso Leonardo e le altre 5 società delle nomine

Piazza Affari avvia la settimana perdendo mezzo punto (-0,53%) e scende sotto la soglia psicologica dei 20.000 (19.968). Deboli anche Francoforte -0,35%; Madrid -0,31%; Parigi -0,34%. Galleggia Londra, +0,07%, nel giorno in cui Theresa May ufficializza la data d’avvio della Brexit: il 29 marzo  Downing street invocherà l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, la norma che mette in moto la secessione di uno stato membro dalla UE, aprendo due anni di negoziati per completarla. I mercati restano cauti anche dopo l’esito poco incoraggiante del G20 di Baden Baden, chiuso sabato scorso e in attesa di novità dalla riunione dell’Eurogruppo, oggi, a Bruxelles, col piano di aiuti alla Grecia e le bozze dei bilanci 2017, all’ordine del giorno. Focus sui conti italiani. A margine dell’incontro il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan annuncia che la manovra correttiva da 3,4 miliardi verrà presentata col Def o “forse qualche giorno dopo”, comunque entro aprile come d’accordo coi vertici europei. La Bce invece chiede alle banche dell’eurozona “realistiche e ambiziose strategie” per ridurre i crediti deteriorati (Npl) sebbene riconosca come per questo “occorra del tempo” e non fissi un “obiettivo quantitativo”.

Piatto il secondario, in una seduta caratterizzata da volumi sottili: lo spread fra decennale italiano e Bund è a192.80 punti base (+0,1%), rendimento 2,37%. 

In territorio positivo Wall Street, a metà seduta, dopo un avvio in rosso e con gli investitori ancora concentrati sulle strategie della Federal Reserve. Per il presidente della Fed di Chicago, Charles Evans, non si possono escludere quattro rialzi nel 2017, qualora l’economia Usa accelerasse con decisione. L’euro resta stabile sul dollaro, reduce dalla peggior ottava degli ultimi tre mesi, 1,074. Petrolio stagnante: Brent -0,02%, 51,75 dollari al barile. Torna in auge l’oro: 1233,12 dollari l’oncia (+0,21%).

Nel principale paniere milanese la Blue chip peggiore è Leonardo, -3,6%, seguita delle altre società pubbliche interessate dalle recenti nomine. A trascinare in basso il titolo è l’incertezza sulle strategie dopo il cambio della guardia.

Sottotono anche Poste Italiane, -1,31%, dove approda la coppia Del Fante-Farina, ma curiosamente la Borsa di oggi penalizza sia le società pubbliche che cambiano i vertici sia quelle (Eni -047%, Enel -0,48% ed Enav -1,84%) che vedono confermati al loro posto i manager che in questi anni hanno raccolto successi. 

Al contrario A2a mette a segno un rialzo dell‘1,48%, anche per la permanenza di Valerio Camerano nel ruolo di amministratore delegato del gruppo. Bene Italgas: +0,81%.

In ribasso Recordati -1,82%, Fca -1,77%, Stm -1,38%. Fra i petroliferi arretra pesantemente Tenaris -1,77%; positiva Saipem, +0,15%.

Verde brillante invece per la galassia Unipol, con rialzi del 2,49% per il gruppo e per Unipolsai +2,44. A contribuire alla performance anche la conferma dei giudizio ‘outperform’ da parte di Exane con target price rivisto al rialzo a 5,3 euro. Incerte le banche, che risentono in certa misura dell’avvio domani dell’aumento di capitale da 8 miliardi da parte di Deutsche Bank (-3,72% al Dax 30). Le vendite colpiscono soprattutto Bper -1,19% e Unicredit -1,23%, che ha siglato un accordo per la cessione pro soluto di un portafoglio di mutui residenziali in Ungheria del valore nominale lordo di 138,9 milioni. 

Banca Generali, al suo debutto fra i titoli a maggiore capitalizzazione, lascia sul terreno lo 0,22%. 

Poco mossa  Mediaset -0,1%, in attesa che domani prenda il via l’inchiesta della Procura di Milano sulla causa contro Vivendi. Avanza Ynap +1,62%-  Fuori dal listino principale fa scintille il Sole 24 ore: +25,63% in seguito alla presentazione del nuovo piano industriale 2017-2020. 

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