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Borsa scintillante, le banche popolari e Unicredit tirano la volata

L’assenza di ostacoli alla fusione tra Bpm e Banco Popolare da parte del Consiglio di Stato manda in orbita i titoli delle due Popolari a Piazza Affari che diventa la maglia rosa delle Borse in Europa, anche grazie al boom di Unicredit e Ubi – Qualche vendita solo per la galassia Berlusconi: da Mediaset a Banca Mediolanum – Euro sempre più debole.

Borsa scintillante, le banche popolari e Unicredit tirano la volata

Banche superstar a Piazza Affari, che chiude in rialzo del 2,09%. Protagoniste della giornata sono le due popolari pronte alle nozze: Bp +9,50%; Bpm +8,56%. L’ordinanza con cui il Consiglio di Stato mette in discussione le nuove norme del settore, non dovrebbe avere conseguenze sulla fusione ormai prossima. Positivi gli altri listini europei, con rialzi però inferiori a quelli di Milano.

Anche Wall Street riprende la sua corsa rialzista, con il DJ ormai a un soffio da quota 20.000. I mercati accolgono bene le decisioni della Fed, sia l’atteso rialzo dello 0,25% sui tassi, che la stretta annunciata per il 2017 (tre ulteriori ritocchi verso l’alto), in ragione di un’economia Usa che tira, come confermano i dati macro di oggi. 

Sua maestà il dollaro torna protagonista e si apprezza su tutte le altri principali valute, tornando ai massimi da 14 anni. Ne fa le spese anche l’euro, che arretra dell‘1,25% e viene scambiato a 1,039. La moneta più debole facilita le esportazioni e può contribuire alla ripresa economica, ma il Ftse Mib, in più, festeggia la prospettiva di un appoggio pubblico per il settore bancario. Secondo Reuters il governo avrebbe pronto un decreto da 15 miliardi per ricapitalizzare, se necessario, le banche in difficoltà. Il ‘paracadute’ pubblico, può servire in primis per Mps, ma anche per Popolare Vicenza, Veneto Banca, Carige e, forse, per le quattro bridge bank nate dalla risoluzione di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara. Sarebbe pronto anche uno schema di garanzia sulla liquidità delle banche, con un plafond di 150 miliardi autorizzato dalla Ue già dalla scorsa estate. 

Morale: Mps +2,99%, in corsa per l’aumento di capitale da 5 miliardi, al prezzo massimo di 24,9 euro per azione, da chiudere entro il 31 dicembre; se questa strada risultasse senza via d’uscita ci sarebbe l’intervento statale. Unicredit +6,39%, dopo le prese di beneficio di ieri. Ubi +5,88%; Intesa San Paolo +3,38%; Mediobanca +3,36%; Bper +2,69%. 

In grande spolvero per Fca +4,08%, regina d’Europa nelle immatricolazioni a novembre e tutta la galassia ne beneficia: Ferrrari +2,57%; Exor +2,45%. Ancora sugli scudi Telecom +3,66%, in scia alle manovre speculative legate alla disputa Fininvest-Vivendi. Oggi Mediaset perde l‘1,55%, per realizzi dopo il boom di giorni scorsi e in attesa di capire gli sviluppi della vicenda. 

Da segnalare Recordati +3,36%; Buzzi +4,38%; Ferragamo +2,26%. In rally Unipol +2,03% e Generali +2,53%. Lo spread si ferma a 147.60 punti base -0,34%; rendimento 1,84%. Brent -0,91%; Oro -1,55%.

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