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Borsa: Ryanair in caduta libera a Londra e Wall Street

Perdita a doppia cifra sulla Borsa di Londra per il titolo Ryanair che, nel pomeriggio, crolla anche sul Nasdaq – A spingere le vendite la revisione al ribasso delle stime sull’utile dovuta alla serie di scioperi di quest’estate

Borsa: Ryanair in caduta libera a Londra e Wall Street

Titolo Ryanair in forte difficoltà dopo la revisione della guidance sull’utile 2018-2019. Il crollo è cominciato stamattina a Londra – dove le azioni viaggiano in ribasso del 12,2% – ed è proseguito nel pomeriggio sul Nasdaq. A un’ora dall’apertura dei listini statunitensi, il titolo perde il 15,4% a 81,21 dollari.

A spingere le vendite è la revisione al ribasso delle stime sull’utile netto, dovuta agli scioperi di quest’estate in Europa – l’ultimo dei quali tenutosi il 28 settembre – che, oltre a causare profondi disagi ai viaggiatori, hanno pesantemente impattato sui risultati della compagnia guidata da Michael O’Leary.

Nel dettaglio, Ryanair prevede di realizzare nell’anno finanziario 2018-2019 (che si concluderà a fine marzo) un utile netto tra 1,10 e 1,20 miliardi di euro. La stima precedente parlava invece di 1,25-1,35 miliardi di euro. Tra l’altro, occorre sottolineare che l’anno finanziario 2017-2018 si era chiuso con un utile netto di 1,45 miliardi di euro.

“Abbiamo gestito con successo i 5 scioperi del 25% dei nostri piloti irlandesi quest’estate, mentre i 2 recenti scioperi coordinati da parte del personale di cabina e dei piloti in 5 paesi dell’Ue hanno influenzato il nostro traffico passeggeri con cancellazioni dei voli, chiusura delle prenotazioni e tariffe” ha spiegato il ceo Michael O’Leary. “Pur avendo gestito questi giorni di sciopero riuscendo ad operare per oltre il 90% del nostro programma di voli, hanno avuto impatto sulla fiducia dei clienti e le prenotazioni per il terzo trimestre”. Ryanair, aggiunge, “non può escludere ulteriori scioperi nel terzo trimestre, il che potrebbe richiedere un ulteriore abbassamento della guidance per l’intero anno e potrebbe richiedere un ulteriore ridimensionamento della capacità invernale”.

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