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Borsa, Piazza Affari leader in Europa: ormai sfiora quota 26 mila

Continua il rally di Piazza Affari che guadagna l’1% anche oggi ed è il miglior listino azionario europeo – Brillano Unicredit, Cnh e Pirelli – Soffrono Stm e Saipem

Borsa, Piazza Affari leader in Europa: ormai sfiora quota 26 mila

Unicredit tira la volata e Piazza Affari vince la prima tappa della settimana con gli altri listini europei, segnando un rialzo dello 0,99% e puntando a 26mila punti (25.824). Nonostante le incertezze di Wall Street, che viaggia in leggero calo in attesa del dato sull’inflazione Usa che uscirà giovedì e nonostante l’andamento in ordine sparso delle altre piazze continentali, il principale listino milanese archivia un’altra seduta in netto rialzo, sorretto da una campagna di vaccinazioni anti-Covid che a quanto pare funziona e che potrebbe portare il paese alla famosa immunità di gregge a settembre. 

Sul Ftse MIb, Unicredit si apprezza del 3,47%, grazie alla promozione “buy” da parte di Jefferies, con rialzo del prezzo target. L’appeal speculativo nel settore tiene alto il morale anche di Banco Bpm +1,5% e Bper +1,34%.

Fra le blue chip migliori del giorno ci sono inoltre Poste +2,2%, Pirelli +1,96%, Azimut +1,96%, mentre i ribassi sono circoscritti a tre titoli: Stm -1,37%; Saipem -1,06%; Mediobanca -0,05%.

Fuori dal paniere principale resta sugli scudi Saras (+12,63%), che in un mese ha recuperato circa il 40%, tornando ai livelli di giugno 2020. Il balzo odierno è stato innescato dall’upgrade di Bofa Global Research che ha portato la raccomandazione a ‘buy’ da ‘neutral’ e con un prezzo obiettivo a 1 euro da 0,70 euro precedente.

Nel resto d’Europa rimbalza Madrid +0,84%, si apprezzano Londra +0,13% e Parigi +0,43%, mentre perde lo 0,11% Francoforte dopo che i conservatori della cancelliera Angela Merkel hanno ottenuto domenica una clamorosa vittoria alle elezioni statali nella Germania orientale.

I mercati obbligazionari irlandesi e olandesi sono praticamente piatti dopo lo storico accordo del gruppo di nazioni del G7 per un’aliquota minima globale di imposta sulle società di almeno il 15%.

Il clima delle borse appare dunque positivo, con qualche perturbazione. 

Secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Istituto Sentix tedesco, che mensilmente pubblica un indicatore sintetico sulla fiducia degli operatori borsistici in eurozona, l’indice è salito a giugno a 28,1 punti dai 21 punti di maggio. Il dato è migliore delle attese degli analisti che erano per una salita dell’indicatore più contenuta, ovvero fino a 26 punti.

Continuano però a serpeggiare anche i timori su inflazione e scelte delle banche centrali. In particolare oggi i mercati stanno soppesando le parole della segretaria del Tesoro Usa Janet Yellen, che in una intervista a Bloomberg ha spiegato che un possibile incremento dei tassi (spauracchio dei mercati) non dovrebbe per forza tradursi in un danno per l’economia Usa. “Se finissimo con un tasso di interesse leggermente più alto sarebbe in realtà un vantaggio per la società  e per la Fed”, ha detto l’ex presidente delle Fed. “Abbiamo combattuto l’inflazione troppo bassa e i tassi troppo bassi ora per un decennio” “e se questo aiuta un po’, allora non è una brutta cosa, ma una buona cosa. Il piano di spesa da 4.000 miliardi di dollari dell’amministrazione Biden sarà positivo, anche se dovesse portare a un aumento dell’inflazione e, di conseguenza, dei tassi d’interesse, che rappresenterebbe un “plus”.

In questo quadro salgono leggermente i rendimenti dei titoli di Stato, negli Usa, ma anche nella zona euro, in vista della riunione della Bce di giovedì. 

Il tasso del Btp 10 anni segna +0,86%; quello del Bund a -0,20%. Lo spread fra i due decennali cresce a 105 punti base, +2,6%. Come scrive Reuters la retorica accomodante della banca centrale suggerisce che questa non abbia fretta di rallentare il ritmo degli acquisti del Programma di emergenza pandemica (PEPP) da 1,85 trilioni di euro (2,24 trilioni di dollari). Tuttavia, con l’economia su basi più solide, l’inflazione in aumento e le altre banche centrali che intraprendono misure provvisorie per rallentare lo stimolo, la pressione per la riduzione delle misure starebbe aumentando..

Nel corso degli ultimi due mesi la Bce ha acquistato titoli di stato italiani nell’ambito del Pepp per 26,12 miliardi, in rialzo rispetto ai 20,50 miliardi acquistati nei due mesi precedenti. Il totale degli acquisti di titoli italiani in ambito Pepp sale dunque a 182,94 miliardi. Per quanto riguarda gli altri principali paesi, la Bce ha acquistato fra aprile e maggio titoli di stato tedeschi per 40,61 miliardi (a 261,13), francesi per 31,44 miliardi (a 189,67) e spagnoli per 18,35 miliardi, a 122,58. Per quanto riguarda infine gli acquisti in ambito Qe, in maggio la Bce ha acquistato titoli italiani per 0,585 miliardi portando il totale degli acquisti di Btp da inizio programma a 425,34 miliardi.

Si ricorda che Fitch venerdì sera, a mercati chiusi, ha confermato “BBB-” il rating sul debito sovrano dell’Italia, con outlook stabile. 

Intanto il ministero dell’Economia ha affidato ad un gruppo di banche composto da Bnp Paribas, Credit Agricole, Goldman Sachs, Hsbc e Intesa Sanpaolo il mandato per il collocamento sindacato di un nuovo BTp benchmark a 10 anni con scadenza al 01/12/2031. La transazione, si legge in un comunicato del Tesoro, sarà effettuata “nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato”.

Sul mercato valutario l’euro sale contro dollaro, ma senza riagganciare quota 1,22. 

Fra le materie prime registra un leggero calo il petrolio: Brent -0,65%, 71,42 dollari al barile.

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