Condividi

Borsa peggiora, giù con banche e petrolio

I listini europei risentono del calo del greggio che tuttavia quota sopra i 32 dollari. Piazza Affari tocca -2%, zavorrata anche dalle banche. Mps di nuovo in forte caduta – Saipem continua la discesa, Eni pesante dopo avviso S&P – In Asia Shanghai rialza la testa

Ancora una giornata difficile per le Borse europee. Dopo un avvio debole, i listini hanno ampliato le perdite a metà mattina e all’inizio del pomeriggio viaggiano tutte in forte ribasso: Milano -1,9%, Francoforte -1,3%, Parigi -1,8%, Londra -1,6%. In precedenza, Tokyo aveva chiuso in ribasso dello 0,64%, esaurendo la spinta dei tassi negativi varati dalla Bank of Japan. Le vendite sono tuttavia contenute grazie al rimbalzo di Shanghai (+2,29%), dopo che la Banca centrale di Pechino ha iniettato altri 100 miliardi di yuan con operazioni a breve termine.

Sul Ftse Mib, ancora una volta, pesano le vendite sui titoli bancari. La peggiore è sempre Mps (-8%), ma viaggiano in rosso anche Bper (-3,5%) e le big: Intesa -2,1%, Unicredit -1,4%. Non si salvano nemmeno Bpm (-2%) e Banco Pop (-2,6%), malgrado le continue indiscrezioni sulla fusione ormai alle porte. Male anche Ubi (-3,8%) e Mediobanca (-1,8%). 

Il calo del prezzo del petrolio (Brent -3,15% a 33,16 dollari, Wti -3,16% a 30,62 dollari) trascina in basso anche Eni (-2,8%) e Saipem (-4,4%), mentre prosegue l’aumento di capitale. Anche i diritti viaggiano in ribasso (-15,5%) dopo il rally della settimana scorsa. Eni risente anche della notizia, diffusa lunedì notte, che Standard & Poor’s (S&P) ha posto sotto osservazione la societa’, insieme ad altri quattro gruppi petroliferi, per eventuale cambio del rating. In particolare si tratta di Bp, Repsol, Statoil e Total. La decisione e’ prevista due settimane dopo la pubblicazione dei risultati 2015. Sempre lunedì l’agenzia ha inoltre tagliato il rating di Royal Dutch Shell da ‘AA-‘ ad ‘A+’.

Viaggiano in rosso anche Fca (-3,2%, malgrado i dati positivi sulle immatricolazioni), Exor (-3,4%), Finmeccanica (-1,6%) e Telecom Italia (-1,1%). Moncler argina le perdite (-0,6%) con l’avvio del riacquisto di azioni proprie. Dopo lo scivolone di ieri, rialzano la testa le azioni Luxottica (+0,2%).

Sul fronte dei dati macro, Eurostat registra nell’area valutaria un nuovo calo della disoccupazione, che con un decimale in meno a dicembre (al 10,4%) è tornata sui livelli più bassi dal settembre del 2011. In un mese i disoccupati sono diminuiti di 49 mila unità, a quota 16 milioni 750 mila. In flessione di un decimale anche la disoccupazione giovanile, al 22 per cento. In Italia, ricorda Eurostat, a dicembre il tasso di disoccupazione è rimasto stabile all’11,4%, mentre la disoccupazione giovanile è scesa di un decimale, al 37,9 per cento. 

Sempre questa mattina, l’Istat ha annunciato che a dicembre la disoccupazione in Italia è tornata a crescere di 0,1 punti percentuali, attestandosi all’11,4%. Nell’intero 2015, però, è calato il numero complessivo dei disoccupati in Italia (-8,1%, pari a -254 mila persone in cerca di lavoro). I disoccupati si sono attestati complessivamente a 2 milioni e 898mila. É calata lievemente anche l’inattività (-0,1%, pari a -15 mila persone inattive), mentre è cresciuta l’occupazione (+0,5%, pari a +109 mila persone occupate). In un anno la disoccupazione giovanile ha visto una flessione del 3,3%. 

Sul fronte industriale, Eurostat fa sapere inoltre che a dicembre i prezzi alla produzione sono calati dello 0,8% nell’Eurozona. 

Commenta