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Borsa parte debole, giù Saipem

Avvio fiacco a Milano come sulle altre Piazze, in attesa di novità sulla Grecia. Saipem perde il 4,3% su indiscrezioni riguardo ad un possibile aumento di capitale a cui starebbero già lavorando le banche

Borsa parte debole, giù Saipem

Piazza Affari parte debole come gli altri mercati europei in attesa di novità dalle negoziazioni tra Grecia e partner europei alla vigilia della scadenza di una rata del debito di Atene con il Fondo monetario internazionale.Nelle prime battute l’indice FTSE Mib cede lo 0,63%, l’Allshare lo 0,58%. Di poco peggiori Londra , Francoforte e Parigi.

SAIPEM cede oltre 4%, ma in avvio ha perso anche oltre 5%, sulle indiscrezioni del Sole24Ore di un possibile aumento di capitale da 2-2,5 miliardi al quale starebbero già lavorando le banche ma che scatterebbe dopo l’estate. “Questo tipo di notizie hanno sempre un impatto negativo sui titoli. E’ un pretesto per vendere”, spiega un trader.Saipem non ha voluto rilasciare commenti riguardo alle indiscrezioni . Debole anche ENI (-1,17%) in linea però con lo stoxx europeo del settore energia.
Vendite diffuse sul listino principale con poche e poco convinte eccezioni.

CAD IT balza del 5% dopo l’annuncio di un contratto per la vendita di una piattaforma software con la banca privata svizzera Cornèr Banca.

Nel corso della mattina Saipem ha accentuato le perdite (-8,35% a 10,87).  Sul mercato si parla di un aumento da 1,5 a 2,5 miliardi di euro che potrebbe favorire l’ingresso di un socio finanziario o industriale, incluso il Fondo Strategico Italiano.

 Equita, che mantiene la raccomandazione hold con target price a 11,7 euro, ritiene “più probabile una soluzione che mantenga italiana Saipem” e ipotizza un aumento di capitale da 2 miliardi che porterebbe il titolo a trattare con un P/E atteso 2016-17 di circa 15,5-13 volte dalle attuali 13-10 volte, rispetto ad una media di settore di circa 12-11 volte.

 Di diverso avviso Akros, che ribadisce il proprio “accumulate” con prezzo obiettivo a 13,7 euro e sottolinea come Eni abbia gia’ chiarito di non voler vendere ai prezzi di oggi: fare un aumento di capitale sarebbe quasi lo stesso e quindi Akros ritiene che “non sia la migliore opzione possibile”.

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