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BORSA OGGI 30 SETTEMBRE – L’Europa in rialzo chiude un settembre nero. Piazza Affari dribbla Moody’s

Aprono in rialzo le Borse Europee, Milano la migliore, non teme il rating di Moody’s e le divisioni nella Ue sull’energia

BORSA OGGI 30 SETTEMBRE – L’Europa in rialzo chiude un settembre nero. Piazza Affari dribbla Moody’s

Lasciate ogni speranza voi che entrate. Il detto ripreso dal verso dantesco ben racconta la situazione in avvio dell’ultima seduta di un settembre davvero nero. In Asia i listini hanno già chiuso con una perdita media del 12,5% nel mese. Negli Usa si guarda con preoccupazione alle scadenze tecniche di fine mese: un solo Etf di JP Morgan deve rinnovare opzioni su titoli per 16 miliardi, garantita la volatilità eccezionale. L’Europa, che si avvia a un vertice sull’energia con pessimi auspici viste le distanze tra i partner, resta l’anello debole della crescita. In questa cornice Piazza Affari si accinge a registrare il dato dell’inflazione, in attesa del giudizio di Moody’s in arrivo a Borsa chiusa.

La Borsa di Milano (-2,4%) ieri è scivolata di nuovo all’ultimo posto tra i listini del Vecchio Continente. Da inizio anno il calo è del 26,9%. Ha fatto meglio ieri Francoforte (-1,7%) grazie anche al debutto positivo di Porsche (+0,1% sul prezzo di collocamento). Per far spazio alla matricola i gestori hanno però venduto a piene mani il settore automotive, in calo del 5%.

Oggi Milano recupera ed è la Borsa migliore in avvio: +1,2%.

Berlino fa da sola sul caro energia. draghi protesta

Dalla Germania è però arrivata la notizia negativa che l’inflazione ha superato la doppia cifra, toccando il 10%. Per il 2023 si prevede invece una decrescita del Pil dello 0,4%

Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha presentato una misura da 200 miliardi di euro per limitare il caro energia: la Germania fisserà un tetto massimo al prezzo del gas e pagherà la differenza alle aziende energetiche del Paese che lo acquistano dall’estero. Una mossa che ha irritato gli alleati europei: “Non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali, serve solidarietà”, ha avvertito il premier Mario Draghi.

In forte ascesa i rendimenti delle obbligazioni. Dopo l’asta di ieri il Btp decennale sale a 4,64%, +14 punti base. Spread +7 punti base. Non è una crisi solo italiana: il governativo inglese si indebolisce al 4,13%. Lo spread tra gilt e bund supera i 200 punti avvicinandosi alla forbice italiana (sotto i 250).

Wall street in rosso da sette settimane

Quadro negativo anche oltre Oceano. L’indice S&P500 ha chiuso in ribasso del 2,1%. Si profila, per il benchmark della borsa degli Stati Uniti, una settimana in ribasso, il bilancio provvisorio dei cinque giorni è -3%. In caso di bilancio negativo, sarebbe la settima settimana consecutiva con il segno meno, la sequenza più lunga dal 2015.

Calano gli utili, sprofonda Nike

Nel corso della serata di ieri è arrivata la trimestrale di Nike: l’utile per azione è risultato migliore delle aspettative, ma il colosso dell’abbigliamento prevede per l’anno fiscale un calo della redditività anche per l’effetto cambio. Il titolo è arrivato a perdere il 10%.

Il Treasury Note a dieci anni si è attestato al 3,79%, dal 3,75% del giorno prima. Mary Daly, della Fed di San Francisco, ha detto ieri sera in una conferenza che la stretta monetaria in corso dovrebbe badare anche agli effetti collaterali: la lotta all’inflazione non deve quindi provocare una dura recessione.

Cina in ripresa, Toyota (-3%) in ritardo sull’elettrico

La Cina mostra segnali di ripresa, ma il quadro delle Borse è negativo anche in Asia: Nikkei di Tokyo -2,2% nel finale di seduta, -4,8% la performance settimanale, -8% quella mensile.

Softbank perde il 2% dopo che la holding di investimenti ha confermato le indiscrezioni su un drastico taglio di personale a Vision Fund. Toyota è in calo del 3%: il ceo Akio Toyoda ha ribadito che i tempi e i modi dell’elettrificazione dei modelli sono quelli definiti nel piano strategico presentato: qualche investitore ha detto che il costruttore è troppo lento, oltre che poco determinato nel passaggio al nuovo sistema di propulsione.

L’Hang Seng di Hong Kong ed il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen sono di poco sotto la parità. Il primo si avvia a chiudere la settimana con un calo del 4,3%, il mese del 14%. Per il secondo, invece, la settimana dovrebbe chiudersi con un ribasso dell’1%, -6,3% il mese.

Nel corso della notte sono usciti alcuni indicatori sull’attività economica in Cina. L’indice PMI manifatturiero dell’Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino è salito inaspettatamente oltre la soglia che separa la contrazione dall’espansione, arrivando a 50,1, da 49,4 di agosto. Il consensus era a 49,6. È invece risultato marginalmente sotto le aspettative l’indice PMI manifatturiero elaborato da Caixin.

Kospi di Seul -0,3%, -5,3% la settimana e -12% il mese.

L’India alza i tassi. Il Pil salirà del 7,2%

BSE Sensex di Mumbai +0,2%, -3% la settimana e -5,3% il mese. Stamattina la Banca centrale dell’India ha alzato di 50 punti base il tasso di riferimento, portandolo a 5,90%. L’incremento è nella parte alta delle attese del consensus. La Reserve Bank of India ha tagliato le previsioni sul Pil del 2023 a +7% dal precedente +7,2%.

Frena il gas dopo il blitz tedesco

Il petrolio apre in ribasso dello 0,5%. Settembre sarà il quarto mese consecutivo in perdita, al momento circa -9%. Il mercato si aspetta un forte rallentamento della domanda globale causato dalle politiche monetarie aggressive delle banche centrali.

Gas europeo ieri -8%, a 203 euro, in forte discesa dopo le decisioni tedesche.

Piazza Affari: Investor Day per Tenaris, Tim nulla di fatto

Ieri il consiglio d’amministrazione di Tim non ha preso una decisione sulla possibile parziale cessione di Tim Enterprise. Continua il dissenso sul valore della rete tra Vivendi e Cdp.

Tenaris tiene oggi a New York l’Investor Day.

Banca Monte Paschi: sui giornali si parla di uno slittamento della partenza dell’aumento di capitale. Anima Holding dovrebbe aderire pro quota.

Webuild ha raggiunto 9,4 miliardi di euro di nuovi ordini acquisiti e in corso di finalizzazione da inizio anno e per l’intero 2022 si aspetta risultati commerciali “significativamente migliori della guidance”.

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