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Borsa, le utilities mandano in rosso Piazza Affari

Balzo di oltre il 4% per Ferrari e Amplifon, ma i titoli difensivi pagano dazio e il Ftse Mib si allontana da quota 22 mila

Borsa, le utilities mandano in rosso Piazza Affari

Rallentano i listini europei in attesa delle decisioni della Bce. L’indiscrezione di Reuters sul possibile aumento della spesa pubblica della Germania si riflette nei rendimenti dei titoli pubblici, sia in Europa che per i T bond. La cautela sull’Italia è rafforzata dal giudizio di Moody’s, pubblicato in tarda mattinata. L’agenzia di rating conferma (implicitamente) la valutazione Baa 3 ma rileva che l’elevato livello del debito pubblico “non è destinato a rientrare nei prossimi anni”. Anzi l’agenzia rivede al ribasso la propria stima sulla crescita 2019 dimezzandola da 0,4% a 0,2%, ipotizzando per l’anno prossimo un’accelerazione a 0,5%. La proiezione sul disavanzo 2020 è di 2,5% in termini percentuali, in attesa di dettagli sulle misure del nuovo governo che si sta insediando in questi giorni.

Piazza Affari arretra dello 0,5% circa poco sotto quota 21.900 in attesa del voto di fiducia del Senato al governo Conte. Deboli i dati sulla produzione industriale di luglio: un calo dello 0,7% mese su mese, contro il -0,1% delle aspettative. In ribasso anche Francoforte e Madrid (-0,30%), Parigi -0,1%. in questa prima parte di settembre l’EuroStoxx50 delle blue chip europee guadagna il 4% dalla chiusura del 30 agosto.

Migliora Londra (-0,10%). Dopo la chiusura del Parlamento, sospeso da oggi fino al 14 ottobre, prosegue a distanza il braccio di ferro pro o contro la Brexit. Ne soffre la sterlina che si è leggermente deprezzata. Per Olivier de Berranger, gestore di La Financiere de L’Echiquer, società francese del risparmio gestito, qualunque sia l’esito della partita, “i due grandi partiti sembrano essere d’accordo sulla necessità di condurre una politica fiscale espansiva. Le azioni britanniche e la sterlina inglese potrebbero quindi destare nuovo interesse per gli investitori stranieri a condizione che questi si rassegnino ad affrontare un periodo di incertezza, per un lasso di tempo molto lungo”.

Il Btp tratta a 0,92%, da 0,96% di stamattina. Bund a -0,58% di rendimento, +1 punto base. A due giorni dalle comunicazioni della BCE. Barclays si aspetta che Mario Draghi annunci un taglio dei tassi sul deposito di 10 punti base a -0,50%, l’introduzione di una modulazione dei costi di deposito per le banche, in modo da ridurre il costo del parcheggio, l’impegno ad abbassare i tassi più avanti, nel caso ce ne sia bisogno, la ripartenza di un piccolo piano di riacquisto bond (20-30 miliardi al mese) e condizioni più vantaggiose per le aste di liquidità a prezzo scontato in partenza a settembre. 

Corregge di poco l’oro a 1.493 dollari l’oncia, -0,3%. Il rapporto euro/dollaro si colloca a 1,104 (-0,1%).

Il petrolio WTI è in rialzo dello 0,2% a 58 dollari il barile, quinto giorno consecutivo di rialzo, così come auspicato dall’Arabia Saudita.

A Piazza Affari Eni +0,7%. Saipem +0,4%. Saras avanza dell’1,7%. Ad agosto i margini di raffinazione si sono attestati a 2,7 dollari al barile. Nel terzo trimestre ad oggi sono pari a 3 dollari/barile dopo un secondo trimestre a 0,2 dollari/barile.

Le banche hanno invertito la rotta. Le sofferenze in pancia agli istituti sono diminuite del 23,3% su base annua a luglio per effetto di alcune operazioni di cartolarizzazione. Prestiti a famiglie +2,5%, a imprese -0,4%. Il controvalore dei Btp detenuti dalle banche italiane è aumentato a 401,3 miliardi di euro. Unicredit +0,2%, Ubi Banca -0,2%, Banco Bpm -1%.

Nel gestito Poste Italiane -1,3%. L’industria a luglio ha raccolto 4 miliardi di euro, ma per i fondi i deflussi netti sono ammontati a 599 milioni secondo i dati di Assogestioni

Nexi -0,8%. Al ministero dell’Economia e delle Finanze, si preparano a riaprire il fascicolo della partecipazione indiretta nella società dei pagamenti, SIA. Tra le opzioni sul tavolo, c’è anche la fusione Sia-Nexi. 

In calo le utility: Enel -0,9%, Hera -0,1%, Italgas -1% e Snam -0,6%.

Atlantia -1,5%. Il neoministro del Lavoro Stefano Patuanelli vuole chiudere subito il dossier Alitalia. Così ha sollecitato Fs e Atlantia a rispettare la deadline del 15 settembre per la presentazione dell’offerta finale e della firma del contratto definitivo da parte della Newco di cui faranno parte anche Delta e il Mef Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle, ha detto in un tweet che il suo movimento aveva le idee chiare compresa la revoca delle concessioni autostradali.

Rallenta l’automotive. Fiat Chrysler -0,6%. Les Echos riporta che i vertici di Renault e di Nissan sono insoddisfatti dell’alleanza, entrambi vorrebbero rivederla, aprendola anche al partner italo-americano. Brembo -0,5%.

In arrivo diversi aggiornamenti dei rating delle società.

Stm -0,34%. Equita ha alzato il target price a 18 euro dopo che il gruppo è stato scelto da Renault-Nissan-Mitsubishi per fornire dispositivi di elettronica di potenza in carburo di silicio ad alta efficienza per caricatori di bordo da impiegare nei veicoli elettrici di prossima generazione. Aumenta la visibilità sul target di 1 miliardo di dollari di fatturato da prodotti in carburo di silicio entro il 2025.

Amplifon -3%. Jefferies porta il target price a 25 euro, da 20,2 euro, ma taglia il giudizio.

Campari -0,1%. Bernstein alza il giudizio a Market Perform. 

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