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Borsa: le aziende tornano agli utili pre-crisi

Determinante il contributo del settore finanziario, che da solo vale il 37% della capitalizzazione del listino. Importante cambio di rotta rispetto agli anni passati, segnati dalle maxi svalutazioni delle banche sugli Npl. Cambio di rotta rilevante anche nel settore energetico. L’indice Ftse Mib ha guadagnato il 18% da inizio anno.

Gli utili di Piazza Affari sono tornati ai livelli pre-crisi, quelli antecedenti al collasso di Lehman Brothers. Il primo semestre 2017 si è chiuso con 23 miliardi di profitti netti aggregati, il risultato migliore dal settembre 2008. La strada per il recupero è ancora lunga, ma i risultati di questa prima parte dell’anno sono positivi. 

Un grande contributo a questo risultato proviene da Intesa Sanpaolo e Banco Bpm, che hanno portato gli utili aggregati delle società a maggior capitalizzazione di Piazza Affari a raggiungere livelli particolarmente elevati. 

Il risultato netto del primo istituto di credito italiano (5 miliardi e 238 milioni di euro) ha positivamente risentito del contributo pubblico riconosciuto dallo Stato – pari a 3,5 miliardi – per l’acquisizione di PopVicenza e Veneto Banca. 

Anche Banco Bpm ha comunicato risultati oltre le aspettative; l’utile è stato pari a 3 miliardi e 191 milioni di euro, grazie soprattutto alle poste straordinarie legate alla fusione con Banco Popolare. Formalmente è stato il Banco Popolare a rilevare la Bpm, e la cifra che è stata pagata (1 miliardo e 548 milioni di euro) è stata inferiore al valore reale degli attivi e passivi di Bpm, pari a 4624 milioni. 

La dote di utili in arrivo da banche e assicurazioni è stata di oltre 16 miliardi di euro, circa il 70% del totale. Anche al netto delle poste straordinarie, la quota di utili riferita al comparto finanziario rimane determinante. 

Notizie positive sono arrivate anche dal settore energetico. GLi utili semestrali aggregati del settore sono stati pari a un miliardo e 600 milioni di euro, e anche qui si tratta di un cambio di passo dopo un biennio nero, segnato dal crollo dei prezzi del greggio, che ha portato ad 11 miliardi di perdite fra il 2015 ed il 2016. 

Le attese degli analisti per il prossimo semestre sono positive. Le stime della banca dati S&P Market Intelligence prevedono un monte utili, a fine anno, pari a 41,7 miliardi di euro. Il 2017 potrebbe rivelarsi il miglior anno per Milano dal 2008 ad oggi, sempre se le blue chip si dimostreranno all’altezza delle aspettative. 

 

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