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Borsa, la debolezza delle banche frena Piazza Affari

Il Ftse Mib danza attorno alla parità ma oggi la Borsa di Miilano è tra le meno peggio in Europa perchè tutti i listini sono in stand-by e tengono d’occhio gli sviluppi del G20 – Primo sì del Comitato dei direttori del Tesoro della Ue alla procedura d’infrazione contro l’Italia ma il verdetto finale arriverà verso metà gennaio.

Borsa, la debolezza delle banche frena Piazza Affari

Seduta d’attesa per i mercati, già concentrati sull’incontro tra il presidente cinese Xi e Donald Trump di sabato a Buenos Aires. A Milano l’indice arretra dello 0,07% attorno a 19.150 punti. Fanno peggio Parigi -0,6, Madrid -0,4%. Londra arretra dello 0,8%. Francoforte perde lo 0,7%. Continua la discesa di Deutsche Bank -2% a 8,11 euro: minimo storico. La perquisizione dei suoi uffici da parte della polizia va avanti. 

Nella zona euro frena l’inflazione: i prezzi al consumo depurati dalle componenti volatili sono saliti dell’1%, da +1% di ottobre. Il tasso di disoccupazione stabile a 8,1%, minimo degli ultimi dieci anni. Per quanto riguarda l’Italia, nel mese di ottobre il tasso di disoccupazione è salito a 10,6% da 10,3%. 

Stabile l’andamento del mercato obbligazionario: il decennale tratta al 3,21% contro lo 0,32% del Bund. Spread a 289 punti.  

Il petrolio Brent in calo dello 0,9% a 59,1 dollari il barile, sui minimi degli ultimi 13 mesi. Su questi livelli di prezzo, novembre si chiude con un calo del 21%, peggior mese degli ultimi dieci anni. A Piazza Affari Saipem +0,5%. Avanza anche Eni +0,3%. 

Arretra di un punto percentuale Fiat Chrysler. Il piano industriale (5 miliardi di investimenti) non ha scaldato Piazza Affari, delusa per la mancata vendita di Comau. HSBC alza il target price a 16 euro da 15 euro, giudizio Hold confermato.  

Pirelli sale del 2% a 6,37 euro. Stamattina HSBC ha promosso il giudizio a Buy da Hold, ritoccando il target price a 7,50 euro da 8,0 euro. Upside potenziale +17%. 

In lieve progresso Generali +0,3%. Leonardo Del Vecchio punta ad incrementare la quota nella compagnia al 5% dall’attuale 3,5%, secondo una dichiarazione dello stesso imprenditore veneto in occasione dell’assemblea dei soci di Essilor Luxottica.  

Tra le banche spicca il nuovo balzo di Carige +5,2% che ha approvato l’emissione del bond subordinato T2 fino a 400 milioni che farà da ponte all’aumento di capitale previsto entro aprile. Il collocamento del bond decennale con rendimento del 13% parte oggi con il private placement per 320 milioni allo Schema Volontario di Intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Il Cda ha anche approvato il deconsolidamento di sofferenze per un ammontare lordo di circa 0,9 miliardi (tramite cartolarizzazione per la quale chiederà la Gacs) e le linee guida di un nuovo piano industriale che include anche l’opzione M&A.  

Deboli gli altri istituti. Intesa Sanpaolo +0,1%. Unicredit -0,5%, ha ceduto un portafoglio di Npl di circa 590 milioni di euro, al lordo delle rettifiche di valore, a due veicoli di cartolarizzazione.

Delude il rinvio delle decisioni del cda di Banco Bpm -1,5%. Il consiglio ha deciso di dare le deleghe all’ad per formalizzare un accordo sulla cessione di un portafoglio sofferenze fino a 8,6 miliardi di euro. Sarebbe in dirittura d’arrivo inoltre l’intesa con il Credit Agricole sul credito al consumo.

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