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Borsa: Kuaishou, rivale di TikTok, verso una maxi-Ipo

La società cinese di brevi video in livestreaming debutterà a inizio febbraio sul mercato di Hong Kong – Potrebbe essere l’offerta più ricca per un titolo tech dai tempi di Uber

Borsa: Kuaishou, rivale di TikTok, verso una maxi-Ipo

Kuaishou, la principale concorrente cinese di TikTok, sta per sbarcare in Borsa a Hong Kong e potrebbe raccogliere più di sei miliardi di dollari. Secondo i calcoli del Financial Times, se davvero l’Ipo raggiungesse una quota simile, sarebbe l’offerta iniziale più ricca per un’azienda tech dall’esordio di Uber, che nel maggio del 2019 raccolse a Wall Street più di otto miliardi di dollari.

Il quotidiano finanziario britannico scrive che la valutazione delle singole azioni dovrebbe attestarsi fra i 13 e i 14 dollari, portando il flottante a un valore compreso tra 4,9 e 5,4 miliardi di dollari. Tuttavia, i banchieri potrebbero esercitare l’opzione di over allotment, in base alla quale è possibile assegnare più azioni di quante siano oggetto dell’offerta al fine di stabilizzarne il prezzo, e questo farebbe salire l’offerta fino a 6,3 miliardi di dollari.

Proprio come TikTok, Kuaishou offre un servizio di livestreaming per brevi filmanti. L’app è stata sviluppata da Beijing Kuaishou Technology Co. Ltd, con sede a Pechino, e il 22% del capitale è in mano a Tencent, colosso cinese di Internet che nei primi nove mesi del 2020 ha subìto perdite operative per 1,4 miliardi dollari.

Kuaishou gestisce ogni giorno una mole impressionante di visitatori: circa 262 milioni, come la somma degli abitanti di Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna. Ciascuno di loro, in media, passa davanti allo schermo quasi un’ora e mezza al giorno (86 minuti).

Il collocamento in Borsa di Kuaishou arriva in un momento di profonda incertezza per la piazza di Hong Kong, dopo che Pechino ha impedito in extremis l’Ipo-monstre di Ant Group, la società di pagamenti virtuali di Alibaba che puntava a raccogliere più di 35 miliardi di dollari.

L’Ipo di Kuaishou è gestita da Bank of America, China Renaissance Group e Morgan Stanley. L’inizio delle contrattazioni è fissato per il 5 febbraio.

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