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Borsa: il rimbalzo dura poco, torna la paura per il fronte Russia-Ucraina

Dopo un’apertura positiva, i listini hanno perso smalto con il progredire della seduta, in attesa di capire l’evoluzione del fronte Russia-Ucraina – Il Tesoro ha collocato tutti i 7 miliardi di euro di Bot a 6 mesi, con tassi in lieve aumento – Istat: migliora la fiducia dei consumatori – Brillano a Piazza Affari Buzzi e Mediaset, scivola Cnh Industrial.

Borsa: il rimbalzo dura poco, torna la paura per il fronte Russia-Ucraina

Dopo il ko di venerdì, la settimana di Piazza Affari si apre all’insegna dei rialzi favoriti dal dato sulla fiducia dei consumatori e dal buon risultato dell’asta Bot. Il Ftse Mib a metà seduta ha comunque rallentato rispetto agli scambi di stamattina, e all’inizio del pomeriggio sale dello 0,31%, mentre lo spread Btp-Bund viaggia in rialzo a 164 punti base. 

Il Tesoro ha collocato tutti i 7 miliardi di euro di Bot a 6 mesi. I tassi sono stati leggermente in rialzo allo 0,594% dallo 0,504% di marzo ma la domanda si è confermata solida anche se in rallentamento a 1,61 da 1,66 (tasso di copertura). 

In mattinata l’Istat ha reso noto l’indice della fiducia dei consumatori di aprile salito a 105,4 da 101,9 del mese precedente. Si tratta del livello massimo dal gennaio 2010.

In territorio positivo, anche se con rialzi frazionali, anche le altre principali Borse europee: Parigi +0,50%, Londra +0,35%, Francoforte +0,69% e Madrid +0,24%. L’Asia ha chiuso in calo: Hong Kong – 0,41%, Shanghai -1,62%. Tokyo -0,98%. 

I listini hanno perso smalto con il progredire della seduta e sono in attesa di capire l’evoluzione del fronte Russia-Ucraina. Oggi a Bruxelles si valuteranno nuove sanzioni di secondo livello. La porta per una soluzione diplomatica resta però aperta in caso di segnali immediati da parte della Russia. Sale il petrolio (+0,6%) a 101,2 dollari al barile, mentre l’euro si rafforza sul dollaro sopra quota 1,3862 (+0,20%)

I mercati guardano anche al dato del pomeriggio sul mercato immobiliare Usa, l’indice Pending Home sales. Domani e mercoledì si riunisce la Fed che dovrebbe decidere un’altra riduzione degli acquisti di titoli per 10 miliardi. Sul fronte macroeconomico attesa anche per il dato sull’inflazione dell’Eurozona di mercoledì. La prossima riunione del board Bce è in agenda l’8 maggio.

Il fermento sui listini è però sostenuto dalla girandola di M&A, soprattutto nel settore pharma. Oggi Pfizer ha confermato la nuova proposta per AstraZeneca che però l’ha giudicata inappropriata perché “sottovaluta significativamente” il gruppo (il titolo balza del 15%). Pfizer ha tempo fino al 26 maggio per annunciare un’offerta formale su AstraZeneca.

Salgono i titoli farmaceutici europei come Bayer che balza del 4,52%. C’è poi la contesa di Almston dove Siemes ha lanciato una proposta di split e successiva fusione in risposta all’avanzata di General Electric.

A Piazza Affari in evidenza Buzzi Unicem +2,4%, Mediaset +2,3%. Il Biscione sale sull’attesa di un accordo con Prisa per l’acquisto del 56% di Digital Plus insieme a Telefonica. Al momento Mediaset e Telefonica possiedono il 22% di Digital Plus il cui azionista di maggioranza è Prisa. Finmeccanica +1,5%, Ubi Banca +1,4%, Tod’s +1,3%.

In fondo al Ftse Mib Cnh Industrial -1,9%, che scivola sulla nota di Banca Akros relativa alla prossima trimestrale (9 maggio). Ad Amsterdam l’assemblea ha approvato il bilancio 2013 e l’ad Sergio Marchionne ha confermato i target 2014 di Cnh Industrial. Fiat +1,12%. Il Lingotto è spinto dalle ipotesi di uno scorporo dell’Alfa Romeo lanciare da Automobile News. 

L’obiettivo, secondo indiscrezioni, è creare una unità indipendente in vista del piano che verrà presentato il prossimo 6 maggio. Dal Lingotto però fanno sapere di non voler commentare queste nuove indiscrezioni di stampa in vista del nuovo piano quinquennale. Nel frattempo Chrysler e il suo partner cinese Guangzhou Automobile Group hanno annunciato oggi che produrranno tra nuovi tipi di jeep destinati al mercato cinese. La produzione inizierà entro il 2015.

Tra i peggiori anche Mediolanum -0,46%, Saipem -0,46% ed Eni -0,38%. Erbolat Dossayev, ministro dell’Economia del Kazakhstan, ha dichiarato al Financial Times che la produzione del maxi giacimento di Kashagan, che vede Eni nel consorzio, rischia di essere ritardata di altri due anni: si continua a puntare ad un avvio della produzione entro la fine del 2015, ma potrebbe subire un ritardo fino al 2016.

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha dichiarato che i Paesi europei stanno lavorando alla tassa sulle transazioni finanziarie. “Speriamo di ottenere uno statement comune nell’Ecofin della prossima settimana” ha detto spiegando che la questione sarà ovviamente in primo piano nel semestre di presidenza italiano ma “se riusciamo a concludere qualcosa prima, tanto meglio”.

A Milano, dove è in agenda la convention annuale di Borsa Italiana (che durerà tre giorni), Larry Fink, numero uno di Blackrock, sta incontrando alcuni manager, tra cui Gabriele Galateri di Genola, presidente di Generali Assicurazioni e Marco Tronchetti Provera, presidente e ad di Pirelli.

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